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Vaccino anti Covid-19: la Pfizer annuncia un’efficienza al 90% nella fase III di sperimentazione
Tra i vaccini più promettenti al mondo anche Oxford-AstraZeneca. Al via la produzione in Australia e in Italia anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena partecipa alla fase di sperimentazione
Continua la corsa nel rendere presto disponibile un efficace vaccino anti Covid. Dalle ultime notizie si è quasi arrivati al traguardo. La casa farmaceutica Usa Pfizer ha infatti annunciato che il vaccino anti Covid sviluppato con la società tedesca Biontech, è “efficace al 90%” nei 28 giorni dopo la prima somministrazione, durante la fase 3 della sperimentazione. I risultati che suggeriscono un’efficacia del 90% del vaccino Pfizer sono “semplicemente straordinari”, ha dichiarato Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive del governo, citato dall’Associated Press. “Non molte persone si aspettavano che sarebbe stato così alto”, ha aggiunto, assicurando che ci sarà “un impatto importante sulla risposta al Covid”. La Biontech ha rilanciato la notizia specificando che il prossimo passo sarà quello di voler chiedere, insieme alla stessa Pfizer, l’autorizzazione per la produzione, all’ente FDA americano. “Il miglior risultato possibile”, ha detto l’amministratore delegato di Biontech Ugur Sahin. Per l’approvazione è necessario che un vaccino anti covid abbia un’efficacia di almeno il 50%; nessun vaccino ha un’efficacia del 100%, secondo i dati Oms. Successivamente, hanno assicurato Pfizer e Biontech, si procederà rapidamente con la produzione delle dosi necessarie: fino a 50 milioni già quest’anno e 1,3 miliardi nel 2021, secondo l’annuncio delle due società. Gli Stati Uniti si sono già assicurati ordini per 100 milioni di dosi di vaccino, con un’opzione di acquisto di altri 500 milioni, mentre il Regno Unito ha un accordo per l’acquisto di 30 milioni di dosi. Anche l’Ue ha in corso di negoziato la fornitura di 200 milioni di dosi; i responsabili delle società hanno garantito che la distribuzione delle prime dosi disponibili sarà equa. Dal punto di vista italiano, il ministro della salute Roberto Speranza invita alla prudenza. “Le notizie di oggi sul vaccino anti covid sono incoraggianti. Ma serve ancora tanta prudenza. La ricerca scientifica è la vera chiave per superare l’emergenza. Nel frattempo non dobbiamo mai dimenticare che i comportamenti di ciascuno di noi sono indispensabili per piegare la curva”.
Nella rosa dei vaccini anti Covid più promettenti al mondo che hanno raggiunto la fase III di sperimentazione, c’è quello Oxford-Astrazeneca per il quale l’azienda australiana Commonwealth Serum Laboratories (Csl), secondo quanto riportato dal quotidiano australiano Sydney Morning Herald, ha avviato la produzione a Melbourne di milioni di dosi. Al momento si tratta di previsioni, legate ai risultati delle sperimentazioni cliniche di fase tre. La produzione è stata anticipata perché “se la sperimentazione clinica dovesse essere positiva, con i risultati che stiamo cercando, il vaccino sarà disponibile … per essere distribuito alla popolazione”, ha detto il direttore scientifico della Csl, dott. Andrew Nash.
Se in Australia si è dato il via con una produzione anticipata per il vaccino al più presto disponibile, in Italia anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena parteciperà alla fase di sperimentazione del vaccino Oxford-AstraZeneca. Sarà la Struttura complessa di Malattie Infettive ad “arruolare” 300 volontari in Emilia-Romagna, sui 30mila previsti in tutto il mondo. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è uno dei sette centri italiani scelti per testare il vaccino sviluppato dall’Università inglese in collaborazione con l’azienda biofarmaceutica.
“Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di come l’impegno serio e costante di professionisti della sanità venga premiato, e di come l’integrazione forte tra assistenza e Università sia sempre e comunque un valore inestimabile per un’Azienda di elevato livello come la nostra- ha commentato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Claudio Vagnini durante la videoconferenza-. La nostra struttura complessa di Infettivologia è stata selezionata non a caso, ma in seguito a una serie di pubblicazioni fatte nei mesi precedenti da cui è emerso il livello elevatissimo di qualità scientifica. L’agenzia che si occupa degli arruolamenti (Contract Research Organization, Cro) ha svolto diverse visite nei mesi scorsi, rilevando come qui sussistano tutte le condizioni per poter condurre uno studio così importante”.
L’auspicio è che le prime dosi del vaccino possano essere somministrate quanto prima ai volontari, non appena verrà espletata tutta la parte burocratica necessaria. “Questo studio rappresenta una straordinaria opportunità di avere accesso al vaccino che è stato acquistato dal nostro Paese – ha detto Cristina Mussini, direttore della Struttura complessa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – i partecipanti, 30mila in tutto il mondo, con età maggiore di 18 anni e senza patologie scompensate o precedente infezione da Sars-CoV-2 verranno ‘randomizzati’ 2:1. Vale a dire che 2 riceveranno il vaccino e 1 il placebo, e faranno due somministrazioni, ma saranno seguiti per due anni. A coloro che non avranno ricevuto il vaccino, sarà offerto gratuitamente una volta concluso lo studio”.