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Vaiolo delle scimmie: per OMS non è emergenza sanitaria internazionale
Il vaiolo delle scimmie non è per il momento da considerare un’emergenza sanitaria: lo ha dichiarato l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). L’ipotesi della dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (Pheic), che è il livello di allerta più alto che l’Oms può imporre come successo per il Coronavirus, era emersa sulla base dell’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie nel mondo e nei Paesi non endemici.
“L’Europa rimane l’epicentro di questa escalation dell’epidemia di vaiolo delle scimmie, con 25 Paesi che segnalano più di 1.500 casi, ovvero l’85% del totale globale. L’entità di questo focolaio rappresenta un rischio reale: più a lungo circola il virus, più si diffonderà e più forte diventerà la presenza della malattia nei Paesi non endemici”. A sottolinearlo il direttore dell’Oms Europa, Henri Kluge in una conferenza stampa ricordando la convocazione del comitato di emergenza.
Il 23 giugno scorso il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha infatti convocato il Comitato di emergenza dell’agenzia per valutare se l’epidemia di vaiolo delle scimmie nei Paesi non endemici rappresenta un’emergenza internazionale di salute pubblica. “Il virus si sta comportando in modo insolito. Sempre più Paesi sono colpiti, e quindi è necessaria una risposta coordinata”. Le parole del Dg alla vigilia dell’incontro. “Lo scoppio globale del vaiolo delle scimmie è insolito e preoccupante. Per questo motivo ho deciso di convocare il Comitato di emergenza ai sensi del regolamento sanitario internazionale”, ha dichiarato.
Il verdetto dell’incontro è arrivato. Stando a quanto deciso dall’Oms, il vaiolo delle scimmie non è per il momento da considerare un’emergenza sanitaria. La dichiarazione è stata affidata al direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che in una nota diffusa dopo una riunione di esperti, ha detto che il vaiolo delle scimmie è una minaccia alla salute la cui evoluzione è preoccupante, ma che al momento non ha raggiunto lo stadio di un’emergenza sanitaria globale.
“Per il momento, l’evento non costituisce una emergenza di sanità pubblica di portata internazionale, che è il livello più elevato di allerta che l’Oms possa emettere”, ha dichiarato Tedros.
Ricordiamo che l’OMS il 14 giugno ha pubblicato una guida provvisoria che fornisce le prime raccomandazioni dell’OMS sui vaccini e l’immunizzazione per il vaiolo delle scimmie.
I punti chiave sono:
- La vaccinazione di massa non è richiesta né raccomandata per il vaiolo delle scimmie in questo momento.
- Per i contatti dei casi, si raccomanda la profilassi post-esposizione (PEP) con un appropriato vaccino di seconda o terza generazione, idealmente entro quattro giorni dalla prima esposizione per prevenire l’insorgenza della malattia.
- La profilassi pre-esposizione (PrEP) è raccomandata per gli operatori sanitari a rischio, il personale di laboratorio che lavora con orthopoxvirus, il personale di laboratorio clinico che esegue test diagnostici per il vaiolo delle scimmie e altri che potrebbero essere a rischio secondo la politica nazionale.
- I programmi di vaccinazione devono essere supportati da un’accurata sorveglianza e tracciamento dei contatti e accompagnati da una forte campagna informativa, una solida farmacovigilanza, idealmente nel contesto di studi collaborativi sull’efficacia dei vaccini con protocolli standardizzati e strumenti di raccolta dati.
- Le decisioni sull’uso dei vaccini contro il vaiolo o il vaiolo delle scimmie dovrebbero basarsi su una valutazione completa dei rischi e dei benefici caso per caso.
La maggior parte delle raccomandazioni provvisorie fornite riguardano l’uso off-label dei vaccini. La guida verrà aggiornata non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.