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Il valore dell’ acqua
Il nostro corpo è composto per il 60% di acqua. La percentuale di acqua presente nel corpo umano è strettamente connessa con l’età; il valore in un neonato si attesta intorno all’80%, mentre il corpo di un anziano è costituito, per circa il 40%, di acqua. L’acqua è quindi l’elemento fondamentale per l’uomo, essendo coinvolta in una serie di funzioni fondamentali per la nostra vita quali il trasporto dei nutrienti, la regolamentazione del bilancio energetico e della temperatura corporea.
Un celebre architetto romano del I secolo a.C. scriveva le seguenti importanti parole sull’acqua: “L’acqua è indispensabile alla vita umana in quanto soddisfa i piaceri e i bisogni dell’uso quotidiano. Fra tutti gli elementi nessuno sembra necessario come questo, perché senz’acqua nessuna forma di vita animale o vegetale può nascere, crescere e sopravvivere. Perciò è necessario ricercare e scegliere con la massima cura quelle sorgenti che possono assicurare la salubrità alla vita dell’uomo”.
Essendo la chiave di maggior parte delle nostre funzioni vitali, per stare bene la quantità e la qualità di acqua che ingeriamo rivestono un ruolo primario. Il Dr. Robert O. Young – autore de “Il miracolo del PH alcalino” – ha scritto: “Quando si tratta della nostra salute, sia che si cerchi di debellare una malattia, di prevenirla o di creare le condizioni affinché il corpo sia più sano possibile, la cosa principale da fare è cambiare la nostra acqua.”
Quindi, quanta acqua è necessario bere per assicurare al nostro corpo il corretto svolgimento di tutte le funzioni ? Secondo la International Bottled Water Association, dobbiamo bere tanta acqua quanto richiesto dal nostro peso corporeo in corrispondenza all’attività fisica svolta durante la giornata, al fine di non incorrere nella disidratazione. Generalizzando, si può affermare che chi conduce uno stile di vita sedentario, deve bere nove bicchieri d’acqua al giorno mentre chi segue un’attività fisica moderata dovrà assumere, idealmente, dai dieci agli undici bicchieri d’acqua. Da ultimo, chi svolge attività fisica intensa dovrà arrivare a bere quasi quattordici bicchieri al giorno. Ad esempio, prendendo come riferimento un soggetto che pesa 57 kg, dovrà bere nove bicchieri di acqua in caso di vita sedentaria, dieci bicchieri in caso di svolgimento di attività fisica moderata e undici bicchieri in caso di attività fisica intensa.
Nei calcoli delle quantità di acqua da assumere rientrano però altri fattori. Uno tra essi è il clima, coloro che vivono in un luogo caratterizzato da un clima caldo umido tenderanno ad espellere più acqua rispetto a coloro che vivono in un luogo dal clima freddo e secco e, dunque, ne necessiteranno in quantità maggiore. Non solo, le donne che si trovano in stato di gravidanza o nella fase dell’allattamento dovranno bere di più rispetto alle normali necessità, al fine di garantire la corretta crescita al bambino e reintegrare le perdite di liquidi che avvengono con l’allattamento. Qualora poi vi siano casi di ritenzione idrica o ipertensione, le quantità di acqua da assumere giornalmente non dovrebbero mai essere inferiori ad un litro e mezzo. Ovviamente, l’assunzione di determinate quantità di acqua è condizionata anche dall’età di chi la beve. I bambini sono una categoria che ha necessità di bere molto, perché l’acqua ha un ruolo essenziale nello sviluppo del loro organismo, ma dal momento che il loro senso della sete non è sviluppato quanto quello degli adulti, è particolarmente importante controllare la quantità di liquidi e la frequenza con cui bevono.
Appurato il limite minimo di acqua che dovremmo ogni giorno introdurre nel nostro corpo, resta da capire: quale acqua bere? Le tipologie di acqua in commercio ormai sono moltissime (quasi 300 diverse marche) e spesso non è semplice indirizzare la propria scelta sulla migliore per il nostro corpo. Innanzitutto, è opportuno verificare che sull’etichetta siano riportate le seguenti informazioni: il nome della sorgente, la composizione analitica, la data e il laboratorio presso cui sono state effettuate le analisi, il contenuto nominale, il titolare del provvedimento di autorizzazione all’utilizzazione dell’acqua minerale e il numero di identificazione del lotto. Importante è poi il residuo fisso – indica la quantità di sali minerali rilasciati da un litro di acqua fatto evaporare a 180 gradi – e la durezza, determinata dalla maggiore o minore presenza di calcio e magnesio. Si è soliti distinguere tra acque dolci (durezza inferiore a 15°F), mediamente dure (tra 15 e 30°F) e dure.
La proprietà delle acque ricche di magnesio è la speciale protezione del cuore; il magnesio infatti aiuta il cuore le cellule muscolari cardiache a rilassarsi. Chi invece ha difficoltà a digerire dovrebbe bere un’acqua minerale di tipo bicarbonato-solfato. Questi minerali, infatti, influenzano lo svuotamento della colecisti e stimolano le secrezioni biliari, pancreatiche e gastriche: in altre parole, aiutano la digestione. Inoltre, il bicarbonato e il solfato stimolano l’azione degli enzimi digestivi, abbassando l’acidità dello stomaco e dell’intestino. Chi soffre di ritenzione idrica dovrebbe orientarsi su acque minimamente mineralizzate, e quindi con un residuo fisso più basso, mentre le donne in gravidanza dovrebbero preferire quelle con un basso contenuto di sodio e a media mineralizzazione per introdurre le corrette quantità di calcio.
Da ultimo, con riferimento alla scelta tra acqua naturale e acqua gassata (addizionata di anidride carbonica), non presentando le due tipologie sostanziali differenze, preferire l’una o l’altra può essere rimesso al gusto personale, con la sola attenzione per coloro che soffrono di acidità gastrica. Le acque gassate, infatti, stimolano la secrezione gastrica, per cui i soggetti che soffrono di patologie o disturbi a livello gastrico dovrebbero evitarle.
Cin cin!