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Variante Delta: mal di testa, mal di gola e naso che cola. Lo studio inglese

21 Giugno 2021
Variante Delta: mal di testa, mal di gola e naso che cola. Lo studio inglese

L’Italia introduce una quarantena di cinque giorni con obbligo di tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna.

I casi di Covid stanno aumentando in modo esponenziale nel Regno Unito.

Il passaggio di testimone fra la variante Alfa comparsa in Inghilterra lo scorso settembre, e la Delta (ex indiana), è stato rapido nelle ultime settimane.

Caratteristiche
La variante Delta, che si sta diffondendo nel Regno Unito, potrebbe essere scambiata per una malattia più lieve. Lo rende noto il sito web di notizie e media britannico The Guardian secondo uno studio realizzato da ricercatori inglesi.  I dati, raccolti nell’ambito dello studio sui sintomi Zoe Covid basato su app, suggeriscono che la variante Delta rilevata per la prima volta in India si presenta come un “brutto raffreddore”, secondo Tim Spector, un professore di epidemiologia genetica al King’s College di Londra. “Il Covid si sta comportando in modo diverso, è più come un brutto raffreddore”, ha detto. “Le persone potrebbero pensare di avere solo una sorta di raffreddore stagionale, e continuano ad andare alle feste … pensiamo che questo stia alimentando gran parte del problema”. Quindi, ciò che è davvero importante capire è che dall’inizio di maggio, abbiamo osservato i sintomi principali in tutti gli utenti dell’app, e non sono gli stessi di prima. Quindi, il sintomo numero uno è il mal di testa … seguito da mal di gola, naso che cola e febbre”.

Sintomi
Secondo l’NHS, i classici sintomi del Covid sono febbre, tosse e perdita dell’olfatto o del gusto. Spector ha detto che con Delta, la tosse sembra essere il quinto sintomo più comune, e la perdita dell’olfatto non entra nella top 10.

Trasmissibilità
I dati suggeriscono che la variante Delta è almeno il 40% più trasmissibile della variante Alpha rilevata per la prima volta nel Kent, e sembra raddoppiare il rischio di ospedalizzazione. Rende anche i vaccini un po’ meno efficaci, in particolare dopo una sola dose.

L’introduzione rapida e prioritaria dei vaccini nel Regno Unito significa che anche se un alto numero di persone anziane sono completamente vaccinate, gli adulti più giovani sono probabilmente parzialmente vaccinati o non vaccinati per ora. Secondo un’analisi del Guardian, due terzi della popolazione in Inghilterra non sono ancora protetti dai vaccini contro l’infezione sintomatica della variante Delta.”Penso che il messaggio qui sia che se sei giovane e hai sintomi più lievi in qualsiasi modo, potrebbe sembrare solo un brutto raffreddore. Stai a casa e fai un test”, ha detto Spector. L’app, gestita dalla società di scienza della salute Zoe – fondata da Spector – con analisi scientifica fornita dal King’s College di Londra, ha più di 4 milioni di collaboratori a livello globale.

I dati dell’Office for National Statistics mostrano che la proporzione di adulti in Gran Bretagna che mantengono la distanza sociale con persone al di fuori della loro famiglia è scesa al 68% nel periodo 2-6 giugno, rispetto al 74% della settimana precedente.

La posizione dell’Italia
L’Italia, con una nuova ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza in vigore da oggi 21 giugno, consente l’ingresso per chi proviene dai Paesi dell’Unione Europea e da Stati Uniti, Canada e Giappone con i requisiti della certificazione verde. Per chi invece arriva dalla Gran Bretagna è prevista la quarantena di cinque giorni con obbligo di tampone

“Per combattere le nuove varianti occorre accelerare la campagna di vaccinazione e potenziare l’attività di sequenziamento”. Lo ha detto a “Domenica In” il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “La ricerca dell’identificazione delle varianti deve essere prioritaria, non solo per la variante indiana – ha aggiunto – Per questo è stato messo un ulteriore filtro per coloro che provengono dal Regno Unito. Noi stiamo procedendo bene con il piano vaccinale, ma ci sono altri Paesi extra Europei che sono indietro quindi la ricerca delle varianti è fondamentale perché altre potrebbero emergere nelle prossime settimane o mesi”.

Il parere degli esperti
Sulla resistenza della variante Delta ai vaccini si è espresso il virologo Matteo Bassetti. “Fare entrambe le dosi di vaccino è fondamentale per proteggersi contro tutte le varianti del virus, ha detto a “Domenica In” il Direttore della clinica di malattie infettive del San Martino di Genova. “Tutti i vaccini funzionano contro le varianti – ha aggiunto –  e se per il prossimo ottobre, quando il virus tornerà a circolare, siamo tutti vaccinati le varianti saranno “uccise” dai nostri vaccini”.

Sul mettere in campo nuovi criteri di analisi dei tamponi con un’alta carica virale per riuscire a individuare la variante Delta ne ha parlato all’Ansa il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. “Al momento non abbiamo una fotografia precisa della circolazione di questa variante, contrariamente a quanto avviene in Gran Bretagna, dove è attivo un programma nazionale per il sequenziamento”, ha affermato Broccolo.

Qual è la procedura attuale?
Consiste nel fare il tampone e, se positivo e con un’alta carica virale, si procede a un secondo test, studiato per verificare in modo specifico la presenza della variante Alfa, ossia la variante inglese secondo la vecchia terminologia. “Questo andava bene mesi fa, quando era un’eccezione trovare la variante Alfa, ma oggi – ha detto Broccolo – la variante Alfa è presente nel 95% tamponi positivi”. Vale a dire che “Alfa è ormai il nuovo virus di base”, che ha sostituito la versione del virus SarsCoV2 più diffusa fino a qualche mese fa. Considerando poi che, oltre alla variante Delta, anche la Beta (ex Sudafricana) e la Gamma (ex Brasiliana) “sfuggono ai vaccini dopo la prima dose e in alcuni casi dopo la seconda”.

Difficile dire se, come è accaduto in Gran Bretagna, anche in Italia la variante Delta possa sostituirsi alla variante Alfa, diventando dominante: la risposta, secondo Broccolo, dipende da numerosi fattori. Il primo è nella stessa campagna di vaccinazione in quanto dati clinici sui vaccinati indicano che dopo la prima dose del vaccino di AstraZeneca la copertura contro la variante Delta è del 33,5% contro il 51% per la variante Alfa e valori analoghi si riscontrano per il vaccino di Pfizer-BioNTech. “Fare il richiamo fornisce una marcata differenza nella protezione”. In secondo luogo “sono necessari screening sui tamponi positivi ad alta carica prelevati in aeroporti, palestre, scuole e per gli eventi aperti a un grande numero di persone”.

Un altro elemento, evidente in Gran Bretagna, è che “la variante Delta si sta diffondendo molto tra i giovani, sia attraverso la presenza di due mutazioni, chiamate 452 e 478, sia attraverso le abitudini sociali dei giovani. Di conseguenza “il contagio è altissimo, ma i numeri sono sotto controllo in termini di ospedalizzazioni e terapie intensive”, ha osservato Broccolo. “Nello stesso tempo – ha aggiunto – gli adulti stanno mantenendo attenzioni maggiori, in genere la popolazione anziana è più attenta e già vaccinata con la seconda dose”.

C’è anche il rischio che durante l’estate viaggi e spostamenti possano favorire la comparsa di nuove varianti e “rendere necessario mettere a punto un nuovo vaccino”. Per questo, ha concluso, “è ancora molto importante continuare a usare le mascherine, rispettare il distanziamento, disinfettarsi e lavarsi le mani”.

Tags: certificazione verde, covid-19, Gran Bretagna, green pass, NHS, Regno Unito, tampone, The Guardian, Variante Delta
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Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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