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5 punti già realizzati e 5 da attuare: la strada corretta per la sanità

21 Agosto 2018

L’argomento della sanità attira sempre interesse anche da parte dei media, come è corretto che sia essendo la salute il bene primario per ognuno di noi e per le nostre famiglie nonché un diritto sancito dalla nostra Costituzione.

Diversi istituti di ricerca hanno realizzato e costantemente realizzano studi ed analisi sull’argomento evidenziando la situazione sia attuale che futuribile con dovizia di particolari.

In tutte queste argomentazioni ci sentiamo in dovere, come sempre facciamo dalle colonne di questo periodico, di rappresentare alcuni elementi in modo chiaro e semplice affinchè ciascuno possa liberamente fare le proprie considerazioni.

Proviamo allora a mettere in fila i ragionamenti in maniera organica e comprensibile, in 5 semplici punti che descrivono quanto già fatto ed immediatamente usufruibile nell’ambito della sanità.

Al primo punto non può che esserci la considerazione che l’aumento della durata della vita media, l’ampliamento della scienza medica e lo sviluppo della tecnologia sanitaria non consentono e non consentiranno allo Stato (in realtà sarebbe meglio dire “a nessuno Stato”) di offrire assistenza sanitaria gratuita completa a tutti i cittadini, perché questo significherebbe dedicare alla sanità una parte preponderante della spesa pubblica con conseguente necessità di aumento della tassazione e della contribuzione da parte di ciascun lavoratore attivo, creando così una pressione fiscale e contributiva insostenibile.

Ne consegue che al secondo punto dobbiamo necessariamente considerare che le risorse economiche pubbliche, eliminando comunque gli sprechi, dovranno sempre di più essere integralmente dirette a garantire l’assistenza sanitaria alle fasce più deboli della popolazione nonché le emergenze per tutti i cittadini, con il contributo economico proporzionale da parte di tutti.

Quindi, al terzo punto, dobbiamo tutti comprendere che è e sarà sempre più indispensabile per i cittadini organizzarsi in maniera autonoma per garantirsi una protezione sanitaria adeguata, fatto che non può avvenire che in modo collettivo e mutualistico come la storia dell’umanità ci insegna.

Al quarto punto dobbiamo prendere atto come conseguenza ovvia che in campo sanitario solo l’applicazione dei corretti principi di mutualità può e potrà consentire un adeguato equilibrio sociale nella salvaguardia dei propri livelli di benessere fisico.

Tutto ciò determina, come quinto punto, che solo enti senza scopo di lucro che consentano ai cittadini di godere di opportuni vantaggi fiscali, quale corretto trade off tra la partecipazione alle spese sanitarie di tutti operata tramite la propria contribuzione e le spese sostenute da ognuno per gestire le proprie necessità sanitarie, possono e potranno gestire correttamente il principio di mutualità.

La consequenzialità e la coerenza di questi 5 punti, al di là di tutti gli studi e le analisi che possono essere realizzate, è sempre stata chiara tanto che negli ultimi 30 anni il nostro paese, a prescindere da chi fosse a governare, ha sempre perseguito questa impostazione con leggi, norme e modelli giuridici adeguati.

In conclusione la soluzione ai primi 5 punti già esiste e non deve che essere semplicemente diffusa ed ampliata, ed è data dal modello integrato tra sanità pubblica, gestita dallo Stato, e sanità integrativa gestita da Fondi Sanitari, Società Generali di Mutuo Soccorso e Casse di Assistenza Sanitaria.

La vera domanda che dobbiamo farci è, quindi, cosa dobbiamo fare per migliorare ulteriormente questa impostazione, ed anche in questo caso mettiamo in fila 5 semplici ragionamenti.

Al primo punto dobbiamo considerare che la necessità primaria finalizzata a creare un modello sanitario sostenibile non può che venire dalla tecnologia che consente e consentirà sempre più di ridurre costi, garantire affidabilità, intervenire con efficacia e quindi dovrà essere sempre più utilizzata.

Al secondo punto dobbiamo rispondere alle esigenze di accessibilità alle prestazioni sanitarie dei cittadini, senza impegnare il loro tempo oltre modo, tramite l’implementazione di adeguati e garantiti modelli di medicina a distanza che consentano in modo rapido di usufruire di analisi diagnostiche e verifiche mediche.

Ma c’è anche un altro importante aspetto da considerare, che è il terzo punto, dato dalla assoluta necessità dei cittadini di poter usufruire dei servizi sanitari in termini di prossimità, cioè senza dovere affrontare problematiche logistiche spropositate per potersi garantire il diritto alle prestazioni sanitarie, dando spazio alla creazione di strutture sanitarie organizzate con modelli di medicina a distanza ed operanti sul territorio, cioè vicino ai cittadini tutti.

L’organizzazione di un modello sanitario moderno, ed è il quarto punto, non può prescindere da una corretta collaborazione tra sanità pubblica, che riconosca e deleghi alcune attività sanitarie alle strutture abilitate a gestire la sanità integrativa, e sanità integrativa, che operi secondo standard moderni, certificati ed economici.

Infine come essenziale ed indispensabile quinto punto sia la sanità pubblica che quella integrativa devo puntare a realizzare la rivoluzione copernicana nella sanità caratterizzata dal passaggio dall’attuale paradigma cittadino malato-cura al nuovo paradigma cittadino sano-prevenzione.

La pragmaticità di questi 5 punti, nel rispetto del diritto alla salute di ognuno, è estremamente chiara, sempre al di là di tutti gli studi e le analisi che possono essere realizzate, e deve essere solo perseguita con convinzione.

In sostanza, consolidati i primi 5 punti, la realizzazione dei nuovi 5 punti dovrebbe costituire il programma da seguire per realizzare un modello sanitario, equo, sostenibile, efficace ed efficiente, da parte di governo, società civile, enti di sanità integrativa e cittadini.

In conclusione, come possiamo evincere dalla considerazioni effettuate, la strada per un sistema sanitario siffatto è già stata tracciata e con 5 punti già realizzati siamo a metà del percorso che potremo concludere con successo realizzando rapidamente i successivi 5 punti.

Tags: enti senza scopo di lucro, fondi sanitari, governo, salute, sanità, sanità integrativa, sanità pubblica, società di mutuo soccorso

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roberto.anzanello
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