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La medicina rigenerativa e il gel piastrinico. Intervista al dottor Marco Ballerini
Il Centro Medico Demetra è un centro di eccellenza per la pratica e lo studio di terapie d’avanguardia nel settore della medicina personalizzata e rigenerativa; in virtù della struttura e delle dotazioni tecnologiche in suo possesso, è sede di progetti di ricerca e sperimentazioni cliniche in collaborazione con centri universitari e ospedalieri. Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Ballerini, responsabile del Centro.
Cosa si intende per medicina rigenerativa e quali sono i principi sui quali si fonda?
Per medicina rigenerativa si intende l’utilizzo a scopo terapeutico di quei processi che presiedono alla sostituzione e rigenerazione delle cellule, dei tessuti e degli organi al fine di ripristinarne le normali funzioni.
L’obiettivo è quindi quello di rigenerare tessuti e organi danneggiati nel corpo rimpiazzando il tessuto danneggiato e/o stimolando e potenziando quei meccanismi di riparazione che l’organismo già possiede.
Il gel piastrinico o meglio PRP e cioè Plasma Arricchito di Piastrine, è forse il primo caso di medicina rigenerativa e personalizzata, basandosi sul potenziamento degli effetti terapeutici delle piastrine estratte e concentrate dal sangue dello stesso paziente, in termini di modulazione dell’infiammazione, riduzione della sintomatologia dolorosa e rigenerazione tissutale.
Qual è l’attinenza del PRP con la medicina rigenerativa?
Come dicevamo, il principio è quello di sfruttare e potenziare le armi a disposizione dello stesso paziente per trarne beneficio nella cura di svariate patologie.
In particolare, lo scopo è quello di amplificare gli effetti benefici dei cosiddetti “fattori di crescita piastrinici”, prodotti appunto da questi corpuscoli cellulari, concentrandoli in un piccolo volume e veicolandoli nel sito da trattare, per esempio attraverso una infiltrazione intra articolare in caso di gonartrosi.
Sappiamo che esiste una normativa abbastanza complessa che regola le autorizzazioni alla preparazione del Gel Piastrinico, ce ne può parlare?
Esiste una legge dello Stato che impone che una struttura, pubblica o privata che sia, possa produrre e utilizzare gel piastrinico, o meglio i cosiddetti “emocomponenti ad uso topico di origine autologo” solo previa autorizzazione e supervisione del Centro Emotrasfusionale Regionale di Riferimento.
Ad oggi sono pochissime le strutture in Italia a possedere tale requisito.
Il Centro Medico Demetra di Terni in Umbria è una di queste.
In quale modo viene prodotto il PRP o Gel Piastrinico?
Le modalità possono variare, in quanto non esiste ancora una uniformità di comportamenti.
Comunque in genere viene fatto un prelievo di un piccolo quantitativo di sangue periferico, mediante centrifugazione si ottiene la separazione dei globuli rossi dal plasma da cui si ottiene un concentrato di piastrine ed altre cellule quali i leucociti. Mediante la cosiddetta “attivazione”, le piastrine vengono stimolate a produrre i cosiddetti “fattori di crescita piastrinici”, che sono delle sostanze di natura proteica che giocano un ruolo fondamentale in processi di riparazione tissutale e che stanno alla base dell’efficacia terapeutica di tale metodica.
Ci può descrivere quali sono le applicazioni del PRP più frequenti in Medicina?
Il campo di utilizzo più comune di questa terapia è quello delle patologie ostearticolari di origine cronica o traumatica e nella traumatologia sportiva.
Il PRP viene inoltre utilizzato in odontoiatria, medicina estetica e in particolari patologie urologiche e ginecologiche.
La gamma di applicazioni è comunque in continua espansione.
Quali sono le specifiche patologie in cui trova indicazioni e soprattutto benefici la terapia a base di gel piastrinico?
Come dicevamo le patologie relative all’ambito osteoarticolare sono quelle dove c’è già una consolidata esperienza.
In particolare è possibile trattare con successo processi infiammatori e degenerativi a carico di articolazioni quali ginocchio, spalla, anca e gomito. Anche in caso di tendinopatie e traumi muscolari il trattamento con PRP può essere molto efficace.
In medicina estetica la metodica è utilizzata con buoni risultati nel ringiovanimento cellulare del viso, nella riduzione del danno estetico da cicatrici e nella calvizie.
Il trattamento presenta controindicazioni ed effetti collaterali?
Fermo restando che a tutela del paziente il trattamento con gel piastrinico può essere effettuato solo in centri autorizzati e sotto costante verifica degli organi competenti, la terapia con PRP è assolutamente sicura e priva di effetti collaterali in quanto naturale per antonomasia utilizzando per la preparazione esclusivamente il sangue dello stesso paziente.
Esistono delle banali avvertenze, quali per esempio la sospensione qualche giorno prima dell’applicazione di eventuali anticoagulanti orali o antinfiammatori (FANS) assunti dal paziente.
Quali sono i benefici che possiamo attenderci da questo tipo di cura?
In caso di patologie osteoarticolari, per esempio una gonartrosi, avremo la riduzione della sintomatologia dolorosa e una stimolazione della rigenerazione tissutale nel caso di lesioni della cartilagine.
è ovvio che in situazione in cui la cartilagine è ormai pressoché assente, l’obiettivo non può essere quello della ricrescita totale ma del miglioramento della qualità di vita.
Lei ha parlato di medicina estetica, qual è il razionale dell’utilizzo di PRP in questo campo?
In questo caso si sfruttano le proprietà dei fattori di crescita piastrinica per stimolare la rigenerazione tissutale, la vascolarizzazione e la riduzione della formazione di strutture fibrotiche (cicatrici).
L’effetto è quello di un graduale, fisiologico, ringiovanimento dei tessuti.
E nella calvizie?
Esistono ormai molte evidenze scientifiche dell’efficacia del PRP nel trattamento della calvizie.
Essendo un processo assolutamente naturale di rigenerazione, i risultati sono graduali e dipendono dalla situazione di partenza.
Tanto più il problema è incipiente, tanto migliori saranno i risultati.
Come si svolge il trattamento?
La procedura inizia con un piccolo prelievo di sangue (10 ml), che viene opportunamente trattato in condizioni che devono essere di assoluta sterilità e quindi sicurezza.
Una volta ottenuto il concentrato piastrinico, esso DEVE essere inoculato prima possibile nella sede da trattare.
In genere un ciclo di terapia prevede 3-4 trattamenti con scadenza quindicinale nelle patologie osteoarticolari, mensili in medicina estetica e calvizie.