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Insieme per combattere la tubercolosi: vietato abbassare la guardia!
Grazie alla diagnosi precoce e alle terapie mirate, è possibile guarire dalla tubercolosi. Secondo gli ultimi dati, infatti, dal 1990 ad oggi la mortalità è diminuita del 45%. In Italia, nel decennio 1999-2008, i tassi di incidenza di tubercolosi sono stati stabili e inferiori ai 10 casi per 100mila abitanti.
Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro la tubercolosi (World Tb Day), con lo slogan “Unite to end TB” (Unirsi per mettere fine alla Tb), che è stata per anni una tra le principali cause di malattia e morte anche nel nostro Paese. Il tema principale dell’edizione 2016 del World Tb Day è un appello rivolto a tutti, per mettere fine all’epidemia di tubercolosi (Antonietta Filia, del reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss).
Le migliorate condizioni igieniche, sociali e nutrizionali hanno determinato la notevole riduzione della malattia, anche se occorre comunque mantenere un buon livello di attenzione.
Il Ministero della Salute ricorda che la Tbc (malattia antichissima già nota agli Egiziani) rappresenta ancora oggi un grave problema di sanità pubblica a livello mondiale ed anche se il nostro Paese è definito dall’Oms “a bassa endemia”, non è trascurabile evidenziare che la maggior parte dei decessi si verifica nei soggetti appartenenti alle categorie più deboli o che più difficilmente possono accedere ai servizi socio-sanitari. Ogni anno, vengono individuati circa 500.000 nuovi casi di tubercolosi multi-resistente praticamente in tutti i paesi del mondo.
I soggetti più a rischio sono quelli di nazionalità straniera, provenienti spesso da aree ad alta endemia per Tbc; soggetti italiani anziani, che possono avere contratto l’infezione nel passato, quando la Tbc aveva un’importante diffusione anche in Italia e che possono andare incontro ad una progressione verso la malattia attiva, a causa, per esempio, di patologie concomitanti, che possono ridurre le difese immunitarie; persone detenute, che presentano un maggior rischio di contrarre l’infezione a causa del sovraffollamento delle carceri, situazione che può favorire la trasmissione del micobatterio; inoltre, si tratta spesso di soggetti già appartenenti a gruppi a rischio (immigrati, tossicodipendenti, soggetti con infezione da HIV); operatori sanitari per l’attività svolta.
La prevenzione è molto importante e le principali modalità sono un corretto stile di vita, l’areazione degli ambienti, il lavaggio delle mani, tutte norme utili alla prevenzione di molte altre malattie.
In aggiunta, poiché la migliore arma per combattere la Tubercolosi è rappresentata dalla diagnosi tempestiva e dal corretto trattamento, è importante rivolgersi al proprio medico in presenza di sintomi sospetti quali una tosse prolungata nel tempo, dimagrimento, debolezza o febbricola.