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Bambina muore per malaria cerebrale. Il ministro Lorenzin: accertare le cause
Una bambina di quattro anni, ricoverata agli Ospedali Civili di Brescia, è morta per malaria. La minorenne era figlia di una coppia di italiani residenti a Trento ed era arrivata in ospedale in condizioni di altissima gravità. La causa dell’infezione potrebbe essere ricercata nella puntura di una zanzara. La bambina, inoltre, non sarebbe mai stata in un Paese dove è comunemente diffuso il virus della malaria. Tuttavia, cosa ancora più strana, è che la zanzara che l’avrebbe punta non sarebbe presente come specie in Italia né in Europa.
I riflettori si sono però accesi su un ricovero che la bambina ha avuto in precedenza nel reparto di pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Trento negli stessi giorni in cui erano ricoverati due ragazzini che avevano contratto la malaria in Africa. “Dalle prime indicazioni che abbiamo avuto pare che la bambina potrebbe aver contratto la malaria in ospedale, a Trento, il motivo per il quale sarebbe un caso molto grave. Abbiamo mandato immediatamente degli esperti sia per quanto riguarda la malattia sia per la trasmissione da parte delle zanzare”, ha spiegato il ministro della Salute Beatrice
Lorenzin.
“Dobbiamo accertare se c’è stato un contagio di sangue o se invece la malaria può essere stata contratta in altro modo”, ha poi proseguito la Lorenzin specificando che “prima di esprimere qualsiasi tipo di valutazione dobbiamo capire esattamente cosa è accaduto. Ed è il motivo per il quale invito tutti alla cautela nelle dichiarazioni, che ho già letto in alcune agenzie: prima di pronunciarsi, appena morta una bambina di quattro anni, cerchiamo di capire cosa è capitato”.
La bambina era stata colpita da malaria cerebrale, la forma più grave della malattia che causa un improvviso e rapido rigonfiamento nel cervello tanto da comprimere il tronco cerebrale, provocando il blocco della respirazione e quindi la morte non oltre le prime ventiquattr’ore. Questo tipo aggressivo di morbo viene trasmesso dal Plasmodium Falciparum, la specie più aggressiva di un protozoo parassita trasmesso dalla zanzara Anopheles. Ella il 2 settembre scorso era stata ricoverata a Trento priva di coscienza. Rianimazione e pediatria hanno sospettato che si trattasse di epilessia, ma gli accertamenti del caso sono risultati negativi. Un emocromo invece ha insinuato il sospetto di malaria e un supplemento di indagine ha rilevato la presenza del Plasmodium falciparum, una malaria delle più aggressive. È stato quindi contattato immediatamente l’ospedale di Brescia, quello di riferimento per le malattie tropicali, ed è stata trasferita sabato in elisoccorso, in condizioni gravissime. Ieri alle 12,15 è avvenuto il decesso.
Solo nel 2015 un team di ricercatori dell’Università del Michigan aveva scoperto cosa provoca la morte nei bambini affetti da malaria cerebrale che solo in Africa uccide quasi il 25% dei pazienti. Lo studio ha preso in esame 168 minori fornendo una risonanza magnetica del loro cervello all’inizio e giornalmente durante il coma persistente. 25 bambini hanno perso la vita nel corso della ricerca e in 21 di loro la risonanza aveva messo in evidenza un grosso rigonfiamento iniziale del cervello, che tra i 143 bambini sopravvissuti è stato evidenziato solo in 39 casi (27%). Infine, dalle risonanze magnetiche i ricercatori hanno potuto notare che i sopravvissuti che all’inizio presentavano il rigonfiamento, successivamente mostravano una diminuzione nel volume cerebrale. “Abbiamo scoperto che il cervello dei bambini sopravvissuti non si era mai gonfiato oppure le loro dimensioni erano diminuite dopo due o tre giorni”, ha precisato uno dei ricercatori sulle pagine del New England journal of medicine, dove è stato pubblicato lo studio. “Ora che sappiamo cosa provoca la morte possiamo lavorare per trovare nuovi trattamenti. Il prossimo passo sarà individuare le cause che portano al rigonfiamento del cervello e lavorare per eliminarle”.