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La dieta chetogenica: di cosa si tratta?
La dieta chetogenica, nata quasi 100 anni fa, divenne un’alternativa al digiuno per trattare l’epilessia infantile; le caratteristiche e le teorie su questa dieta furono pubblicati dal Dr. Russell Wilder della Mayo Clinic. Negli anni ’40 l’uso di questo regime alimentare andò poi perso per la cura dell’epilessia per via della presenza in commercio dei primi farmaci antiepilettici.
Negli anni ’70, la dieta si diffuse nuovamente grazie agli studi del Prof. Blackburn dell’Università di Harvard, il quale indicò questo protocollo alimentare per la cura dell’obesità.
La dieta chetogenica è quindi oggi utile per favorire la rapida perdita di peso soprattutto in caso di obesità grave e come trattamento di diverse patologie tra cui il diabete e le malattie neurodegenerative.
Col termine dieta chetogenica si intende un regime dietetico in grado di indurre e mantenere uno stato cronico di chetosi, ovvero porta alla formazione dei cosiddetti corpi chetonici (acetone, acetoacetato e 3-idrossibutirrato).
Prevede pasti ricchi di proteine e lipidi e molto poveri in carboidrati. La dieta si divide in due fasi: nella prima ci si concentra sull’eliminazione dei carboidrati, mentre la seconda ne prevede il reinserimento.
La sua efficacia si basa sul presupposto che bassi livelli di glucosio costringono l’organismo a ricavare l’energia dalle proteine e dai grassi.
Inoltre livelli minimi di zuccheri mantengono costanti le concentrazioni di insulina – l’ormone che controlla l’uso del glucosio – evitando l’accumulo di grasso.
In genere i risultati sono rapidi, ma un regime dietetico di questo tipo sottopone l’organismo a uno stress continuo e non salutare.
Numerosi studi evidenziano che la dieta chetogenica può favorire la perdita di peso, migliorare la salute e avere perfino dei benefici nel trattamento del diabete, nell’epilessia e nel morbo di Alzheimer.
Pro e contro di questo regime alimentare
Pro
Tra i pro troviamo la perdita di peso dovuta al fatto che viene stimolata la secrezione di ormoni che promuovono lo smaltimento dei grassi e diminuiscono l’appetito, inoltre in assenza di zuccheri l’organismo è obbligato a spendere più calorie per convertire grassi e proteine in glucosio.
La dieta chetogenica, favorendo la riduzione del grasso in eccesso e migliorando la sensibilità insulinica può essere utile per combattere il diabete e la sindrome metabolica.
Contro
L’eliminazione completa dei carboidrati ha notevoli controindicazioni, dovute al fatto che il glucosio è indispensabile alla sopravvivenza dell’organismo, perché è l’unica possibile fonte di energia per il sistema nervoso centrale e per il funzionamento dei globuli rossi.
In questa modalità l’organismo utilizza i grassi come fonte di energia che però porta anche alla formazione di corpi chetonici, ovvero tossine che il corpo deve smaltire tramite reni e polmoni. In carenza però estrema di glucosio i corpi chetogeni si accumulano nel sangue, portando a una diminuzione del suo pH che, se troppo elevata, può indurre coma e morte.
Si può poi avere una disidratazione con perdita di elettroliti, carenza di fibre, calcio e vitamine, condizione che può anche essere pericolosa in chi fa attività fisica, in quanto il movimento aumenta il fabbisogno di glucosio e, quindi, stimola la produzione dei corpi chetogeni.
Infine la mancanza di glucosio stimola anche la degradazione delle proteine per ottenere energia, con conseguente sovraccarico di lavoro per il fegato e i reni, e possibile aumento del rischio di uremia, ovvero sangue nelle urine.
Cibi consentiti e da evitare
Alimenti consentiti:
- Carne
- Pesce
- Uova: possibilmente biologiche
- Latte e derivati
- Frutta a guscio e semi oleosi
- Verdura
- Condimenti: olio extra vergine di oliva, sale, pepe, erbe aromatiche e spezie.
Alimenti vietati:
In linea generale qualsiasi cibo ad alto contenuto di carboidrati e :
- Dolcificanti
- Cereali
- Frutta
- Legumi
- Ortaggi a radice e tuberi: patate, patate dolci, carote, barbabietole
- Prodotti light o dietetici: spesso ricchi di carboidrati nascosti
- Alcool
Le versioni conosciute della dieta chetogenica sono diverse, tra cui:
- Dieta chetogenica standard (SKD): si tratta di una dieta a basso contenuto di carboidrati, moderato introito di proteine e ricca di grassi. In genere presenta il 75% di grassi, il 20% di proteine e solo il 5% di carboidrati (i pochi carboidrati sono forniti unicamente dalla verdura);
- Dieta chetogenica ciclica (CKD): questa dieta comporta l’introduzione di brevi periodi con un’assunzione maggiore di carboidrati, ad esempio 5 giorni chetogenici seguiti da 2 giorni a maggior assunzione di carboidrati;
- Dieta chetogenica intermittente (TKD): questa dieta consente di assumere i carboidrati prima e dopo gli allenamenti;
- Dieta chetogenica ad alto contenuto proteico: simile alla chetogenica standard, include più proteine.
La chetogenica ciclica e la chetogenica mirata sono metodi più avanzati, utilizzati principalmente dai culturisti o dagli atleti.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Chi soffre di malattie renali e cardiache deve prima consultarsi col proprio medico curante. Non si tratta di un regime alimentare sostenibile da tutti e, se non utilizzato per scopi terapeutici, dovrebbe essere seguito per un periodo di tempo strettamente limitato.
Tra gli effetti collaterali può manifestarsi la cosiddetta “influenza chetogenica” che comprende sintomi quali:
- la scarsa energia
- riduzione delle funzioni mentali
- aumento della fame
- alitosi
- insonnia
- nausea e disturbi digestivi
Questa manifestazione è data dall’eliminazione dei carboidrati per questo è consigliato iniziare riducendoli e non eliminandoli completamente.
Si possono poi riscontrare stitichezza e alterazioni dei parametri ematochimici senza sintomatologia clinica (iperuricemia, ipoproteinemia, iperlipidemia, ipocalcemia).
Inoltre questo regime alimentare è in grado di modificare l’equilibrio idrico e salino dell’organismo pertanto è consigliato l’uso di integratori di sali minerali e un maggior apporto di liquidi per favorire l’eliminazione dei corpi chetonici.