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Andare a funghi. Una mappa italiana per i luoghi più indicati
È partita in tutta Italia la raccolta dei funghi. Una delle domande agri più digitate su Google riguarda la stagione della raccolta, dal momento che in tanti non conoscono concretamente il periodo più indicato per i funghi. C’è da precisare che non esiste nel reale una stagione indicata ma che la raccolta è possibile effettuarla per tutto l’anno a seconda del tipo di fungo. È consigliabile mettersi a lavoro per le aree boschive al primo mattino quando la terra è umida di rugiada. Il periodo dell’anno per raccogliere i funghi varia a seconda del tipo di fungo, della latitudine e del clima. In linea di massima crescono da inizio luglio a fine ottobre. Tra marzo e aprile crescono le Spugnole, Prugnoli, Gambesecche; tra maggio e giugno i Galletti, Amanite, Porcini Estate: Russule, Ovolo buono; in autunno invece tutte le specie, comprese quelle velenose e mortali.
Per raccogliere i funghi è necessario essere professionisti e possedere un vero e proprio “accredito”. È questa una regola richiesta in tutte le regioni italiane perché non pochi sarebbero i rischi nel caso in cui una ‘fungaiolo’ improvvisato raccogliesse specie dannose alla salute. Sono richiesti permessi e autorizzazioni rilasciati di solito con lo specifico tesserino, per ottenere il quale può essere obbligatorio frequentare dei corsi. Inoltre esistono dei limiti sulla quantità di funghi che possono essere raccolti in un giorno e anche sulle ore giornaliere da dedicare alla raccolta. Alcune zone prevedono anche il pagamento di una tariffa. Ogni regione ha la sua normativa.
In tutta Italia è possibile trovare varietà di funghi. I luoghi più indicati sono i boschi del nord Italia, sulle Alpi e sulle Prealpi, essendo caratterizzati da condizioni climatiche molto favorevoli alla formazione e alla crescita di tante specie di funghi. I boschi migliori sono situabili in Trentino, nelle foreste del Parco dell’Adamello-Brenta, sull’Altopiano della Paganella, nella Val di Sole, nella Val di Non e nella Val di Fiemme. In Alto Adige sono da perlustrare i boschi della Val Pusteria e la Val Venosta. Poi in Veneto, sull’Altopiano di Asiago e nei boschi del Cadore, sulle Dolomiti Belluensi. L’Emilia Romagna invece vanta una propria strada incentrata sulla raccolta di funghi, itinerario che parte dalla Val Taro e si unisce alla Val Baganza e alla Val Ceno, per poi dirigersi verso il mare.
Per quanto riguarda il centro Italia invece culla propizia per la crescita sono i boschi degli Appennini, tra Toscana, Romagna, Marche e Umbria. In particolare, in Toscana un posto indicato è la zona del Monte Amiata; tra Toscana e Romagna le Foreste Casentinesi; nelle Marche i monti Catria e Nerone e nord e i boschi de Parco dei Monti Sibillini a sud; mentre in Umbria sono consigliati i boschi nei dintorni di Terni. Infine tra Abruzzo e Marche sono consigliati i boschi dei Monti della Laga e in Abruzzo la Marsica.
Infine il sud Italia guidato dai boschi dell’altopiano della Sila, dove è possibile trovare un’eccezionale varietà di funghi, e sul Pollino, in Calabria. Poi in Campania, nell’entroterra del Cilento e nel Casertano nella zona del Lago di Laceno. Infine si possono cercare funghi zone boscose di Potenza e Aliano, in Basilicata.