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Mandala: dall’Oriente per rilassare il corpo e la mente
Mandala in sanscrito significa “cerchio”: per la tradizione orientale i mandala sono una rappresentazione dell’universo. Nelle filosofie orientali il “mandala” viene utilizzato come mezzo per la meditazione e, tramite la sua costruzione o inserimento, l’uomo libera lo spirito, purifica l’anima, entra in comunione con tutte le forze positive presenti nel cosmo.
I mandala sono usati in numerose tradizioni spirituali, ma soprattutto nell’Induismo e nel Buddismo, per focalizzare l’attenzione, per definire uno spazio sacro e per aiutare la meditazione.
Oggi, il termine mandala è molto conosciuto anche in Occidente ed è entrato nell’uso comune per indicare motivi geometrici, diagrammi e disegni circolari che rappresentano simbolicamente un microcosmo dell’universo. Sono usati in vari ambiti, dalle pratiche spirituali alla psicologia, per ritrovare calma, equilibrio e pace e, in ultimo, aumentare la consapevolezza di sé.
Nel buddismo tibetano i mandala vengono disegnati con sabbie colorate e poi distrutti, dopo circa 2 giorni, a simboleggiare l’impermanenza del mondo materiale. I Mandala di sabbia rappresentano il nostro potere di acquisire conoscenza e saggezza, per combattere la negatività, l’odio, la rabbia e la violenza.
Colorare i Mandala
La colorazione del Mandala apportano diversi benefici non solo per gli adulti ma anche nei bambini: li aiuta a sviluppare l’orientamento e la coordinazione, inoltre permette di focalizzare l’attenzione su di un compito e favorisce buoni rapporti con gli altri.
Fra i benefici riscontrati ci sono:
- Attivazione dell’emisfero destro del cervello
- Sincronizzazione cerebrale
- Miglioramento della creatività e la capacità di risolvere i problemi
- Rilassamento della mente
- Arrivo in uno stato naturale di meditazione
- Nuove idee e progetti fioriscono alla mente
- Effetto ordinatore sulla psiche.
Il significato dei colori dei mandala tibetani
I colori hanno un significato e ognuno rimanda ad un simbolismo ben preciso.
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- il bianco rimanda all’intuizione, al divino: lasciare spazi bianchi significa desiderare di entrare in contatto con il trascendente come fonte d’ispirazione;
- il rosso denota coraggio e intraprendenza, è il simbolo del rinnovarsi della vita e del rafforzamento dell’energia vitale;
- il nero implica la necessità di una sosta rigenerante, di un momento di riflessione;
- l’azzurro rappresenta il sublime, un’entità spirituale;
- il giallo, il colore del sole, esprime allegria, rinnovamento e comunicatività, e rimanda all’intelletto;
- il verde, collegato alla terra, instaura un contatto con la natura, in particolare con gli alberi;
- il viola è l’unione di ludico e trascendente, è il colore che rappresenta le capacità artistiche, la tolleranza e la considerazione;
- il marrone evoca la fertilità;
- il rosa rappresenta il calore e l’impegno per amare noi stessi e gli altri, avvolge in un’atmosfera cordiale che aiuta a dare il meglio di se stessi. Porta benessere emotivo infondendo amore, cura e calore;
- l’arancione infonde calore, è fonte di soddisfazione e di allegria. Riflette entusiasmo unito ad una vivacità naturale ed istintiva. Porta con sé fiducia in se stessi, forza e coraggio e un atteggiamento positivo nei confronti della vita;
- l’oro rappresenta il contatto con il divino;
- il nero è lo spettro di interazione di tutti i colori.
Come si colorano i Mandala già disegnati
Disegnare dei mandala con la sabbia colorata non è ovviamente alla portata di tutti, ma oggi si trovano anche delle stampe già pronte da colorare raccolte in album; si possono anche stampare le immagini dal web.
Di solito i mandala si colorano partendo dal centro e procedendo verso l’esterno. In questo modo, ci incoraggiano ad una maggiore apertura verso gli altri, che parte comunque dalla necessità primaria di conoscere innanzitutto se stessi.
Possono essere colorati con i pastelli o con i pennarelli ma anche con le tempere o con i colori acrilici, a seconda delle nostre capacità artistiche.
Quando siamo noi a disegnare e/o a colorare un mandala, ecco che la nostra opera può diventare una rappresentazione del nostro mondo interiore e del nostro stato d’animo in quel momento.
Carl Gustav Jung, famoso psicoanalista svizzero, studiò i Mandala per oltre 20 anni e scrisse quattro saggi sull’argomento.
Considerava i mandala come simboli vivi in grado di avere effetti benefici sulla psiche e li considerava un’ottima tecnica di rilassamento.