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Ondata West Nile. Anziani nel mirino. L’esperto invita alla prevenzione

7 Settembre 2018

Tra ricoveri, decessi e malori, in molti si domandano quale sia realmente la causa del virus West Nile che da qualche settimana impazza in Europa e in Italia (prime Emilia-Romagna e Veneto) mietendo vittime, tra queste soprattutto soggetti vulnerabili (anziani e malati). Centinaia di persone, la maggior parte ha un’età che si aggira tra gli 80 e i 90 anni, ha fatto i conti con l’epidemia del momento, alcune hanno perso la vita, altre la affrontano in ospedale e infine ci sono coloro che cercano consigli sulla prevenzione. Le vittime sono in gran parte soggetti vulnerabili che si presentano con una bassa massa muscolare, abbastanza pallidi e con scarsa forza fisica. «Questo tipo di persone non riesce a combattere la potenza del virus, per tale ragione dovrebbero giocare d’anticipo tanto da prevenire le punture delle zanzare». A sostenerlo è il professore Roberto Vecchiatini, gerontologo e geriatra bolognese che spiega come la febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto West Nile (da qui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa (dal 1958), Australia e America.

Dottore il virus può trasmettersi da uomo a uomo?

Eccetto in casi eccezionali avvenuti per trapianti di organi, trasfusioni di sangue o trasmissioni madre-feto in gravidanza, non può accadere perché l’uomo non è ospite d’elezione per il patogeno. Il virus infatti ha sviluppato un adattamento per gli uccelli che gli consente, quando occasionalmente punge altri animali, quali l’uomo o il cavallo, di dare origine a sintomi ma al tempo stesso lo rende incapace di trasmettersi.

Come va prevenuta questo tipo di ‘epidemia’?

L’anziano, o qualsiasi altra persona che viene punta, nel momento in cui si rende conto che quel pizzicotto ha provocato un rossore e un gonfiore fuori dalla normalità deve immediatamente contattare il proprio medico. Questo tipo di infezione può essere curata, ma non prevenuta perché al momento non esiste un vaccino. Sono allo studio dei vaccini, ma ad oggi la migliore prevenzione consiste nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

In assenza di un vaccino, esistono metodi fai da te?

È possibile prevenire le punture dell’insetto utilizzando repellenti cutanei o per l’ambiente e vestendo con abiti leggeri, ma che coprano braccia e gambe tanto al mattino quando nelle ore serali della giornata soprattutto se si passeggia a ridosso di aree naturali. Importante anche non fare uso di profumi che attirerebbero gli insetti.

Sono a rischio tutti gli anziani?

Non è corretto generalizzare. Sarebbe più opportuno specificare che tutti noi potremmo essere punti ravvisando sintomi più o meno preoccupanti. Nell’80% dei casi però non ci sono conseguenze, in alcuni il paziente non presenta alcuna sintomatologia.

Resta il 20%. Di chi si tratta?

Questo campione restante potrebbe invece avere delle conseguenze, più o meno gravi. Stando però al dato odierno, in queste settimane in cui il virus continua a mietere vittime, il 19% delle persone punte avverte un malessere generale, un rossore più evidente, un po’ di febbre e debolezza agli arti, ma sono fuori pericolo di vita. In questi casi i sintomi scompaiono dopo qualche giorno, alle volte anche dopo settimane. Il problema si pone per quel restante 1%.

Ossia gli anziani?

Loro rischiano avendo un quadro clinico abbastanza critico. Si tratta di gente già vulnerabile. A perdere la vita infatti sono le persone più deboli e che hanno a loro carico patologie di vario genere. Questi pazienti non riescono a far fronte a febbri alte, alla debolezza muscolare, alle convulsioni e persino, in alcuni casi, al coma.

Ricorda un’epidemia simile che ha colpito gli anziani in egual modo?

 

Negli ultimi anni, dal 2008 circa, l’Italia e altri Paesi europei sono stati interessati da casi importati ed autoctoni di alcune malattie acute virali di origine tropicale trasmesse da zanzare. Nel Ravennate qualche anno fa spaventò molto la Dengue che colpiva soggetti più deboli a livello immunitario.

Tags: anziani, prevenzione, prof. Roberto Vecchiatini, virus, west nile
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Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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