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Il frutto guaranà, tra benefici e controindicazioni
Il guaranà, diffuso anche come Paullinia cupana Kunth, è una pianta rampicante, sempreverde, originaria dell’America del Sud, proveniente dalle regioni della foresta amazzonica e appartenente alla famiglia delle Sapindaceae.
La principale caratteristica e proprietà di questo frutto riguarda i suoi effetti energizzanti che lo rendono del tutto simile alla caffeina e quindi annoverabile tra gli energy drink naturali, ma con un rilascio molto più lento nell’organismo che ne prolunga l’effetto. Aiuterebbe, dunque, anche le capacità mnemoniche, il livello di attenzione e concentrazione.
A questi importanti benefici, si aggiunge la sua natura diuretica, dimagrante, cardiotonica ed antiossidante. È considerato molto utile anche in caso di forte stitichezza e per disintossicare l’apparato intestinale.
Per tutti i motivi sopra riportati, questo alimento viene spesso utilizzato, sotto forma di integratore al fine di trattare i sintomi di fatica e migliorare il grado di attenzione. In particolare, gli sportivi possono ottenere un effetto ritemprante ed energizzante più rapido e duraturo con una ricetta che prevede:
– 1 cucchiaino di polvere di guaranà
– 1 cucchiaino di lievito di birra
– 1 cucchiaio da caffè di germe di grano
– 3 cucchiaini di miele
– 1 cucchiaino di acqua naturale
Frullare il tutto per ottenere, alla fine, una bevanda che può essere assunta tutti i giorni ma con discreta moderazione. Infatti, un suo abuso può generare nausea, dolere addominale, ansia, diarrea, tachicardia, palpitazioni, ipereccitazione e insonnia.
In questi casi si consiglia assolutamente di rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Quindi, il guaranà va somministrato con cautela, soprattutto nei bambini, negli ipertiroidei e nei distonici, ovvero individui che assumono posizioni innaturali mantenendole per tempi prolungati oppure modificandole, poi, molto lentamente. Inoltre, è bene sottolineare che i preparati a base di guaranà vanno assunti sempre a stomaco pieno, data la loro azione irritante sulle mucose gastrointestinali. Perciò stati patologici, tra cui coliti e gastriti, impongono una netta riduzione delle dosi di assunzione.
Le proprietà stimolanti del guaranà vengono riconosciute dalla medicina popolare ormai da moltissimi anni. Infatti, già le antiche popolazioni amazzoniche utilizzavano la pianta in campo medico come stimolante e antipiretico, rientrando quindi nella categoria di farmaci adatti a ridurre la febbre, e rimedio valido al fine di attenuare la forte sensazione di fame e sete che spesso può insorgere inaspettatamente in tutti gli individui.
Ancora oggi, nella medicina popolare, il guaranà viene utilizzato per il trattamento di stanchezza, febbre, mal di testa e dismenorrea. Inoltre, trova impiego anche come rimedio per favorire la diuresi.
Il guaranà viene sfruttato anche dalla medicina omeopatica, dove lo si può trovare sotto forma di granuli e gocce orali. In quest’ambito, la pianta viene utilizzata in caso di emicrania e forme di eccitazione, agitazione, nervosismo e depressione.
La quantità di rimedio omeopatico da assumere può essere differente in base all’individuo che ne richiede, anche in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare e della tipologia di preparazione e diluizione omeopatica che si vuole adoperare.