Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Giornate grigie e piene. Lo stress aumenta la fame
Non sono poche nel corso della giornata le situazioni che innervosiscono creando tensioni che ci accompagnano fino al termine della giornata. Spesso una giornata iniziata male non finisce meglio, soprattutto se anche le condizioni climatiche, tra freddo e cielo grigio, ingrigiscono l’animo. Uno dei modi per distendere la tensione è puntare sul cibo. Sono le recenti ricerche a dimostrare che tra cervello e pancia c’è una stretta relazione, garantita sia dalla connessione sistema nervoso autonomo-sistema nervoso enterico (nervo vago, pelvico e splancnico), sia dalla contemporanea presenza, nel cervello e nel tratto gastrointestinale, dello stesso gruppo di ormoni (somatostatina, neurotensina, oppioidi). Il cervello enterico è, a sua volta, in stretto collegamento col sistema endocrino, molto diffuso all’interno della mucosa gastrointestinale (cellule APUD), e col sistema immunitario, che presenta qui un’ampia rete linfatica. Il nostro addome si presenta quindi come un importante complesso neuro-endocrino-immunitario integrato che svolge funzioni con un largo margine di autonomia ma che, al tempo stesso, subisce pesanti influenze sia dall’esterno (cibo, input visivi ecc.) sia dall’interno (emozioni, convinzioni, abitudini ecc.).
Una ricerca condotta da Human Highway su un campione di italiani con un’età tra i 18 e i 64 anni che accedono al web almeno una volta a settimana, 8 persone su 10 sono colpite da stress. In molti casi, si cerca la serenità affogando i dispiacere nel cibo sia perché quando si vive in situazioni di stanchezza cronica è difficile tenere conto delle regole di una sana alimentazione, sia perché il cibo diventa una fonte assicurata di consolazione.
Ma una possibile strategia di sopravvivenza passa proprio attraverso la tavola, con quello che viene definito il ‘mood food’, ovvero la scelta di alimenti che possono aiutarci a ritrovare il buon umore, che riducono l’ansia e tirano su il morale, come ad esempio la cioccolata, ma non solo.
Non sono poche nel corso della giornata le situazioni che innervosiscono creando tensioni che ci accompagnano fino al termine della giornata. Spesso una giornata iniziata male non finisce meglio, soprattutto se anche le condizioni climatiche, tra freddo e cielo grigio, ingrigiscono l’animo. Uno dei modi per distendere la tensione è puntare sul cibo. Sono le recenti ricerche a dimostrare che tra cervello e pancia c’è una stretta relazione, garantita sia dalla connessione sistema nervoso autonomo-sistema nervoso enterico (nervo vago, pelvico e splancnico), sia dalla contemporanea presenza, nel cervello e nel tratto gastrointestinale, dello stesso gruppo di ormoni (somatostatina, neurotensina, oppiodi). Il cervello enterico è, a sua volta, in stretto collegamento col sistema endocrino, molto diffuso all’interno della mucosa gastrointestinale (cellule APUD), e col sistema immunitario, che presenta qui un’ampia rete linfatica. Il nostro addome si presenta quindi come un importante complesso neuro-endocrino-immunitario integrato che svolge funzioni con un largo margine di autonomia ma che, al tempo stesso, subisce pesanti influenze sia dall’esterno (cibo, input visivi ecc.) sia dall’interno (emozioni, convinzioni, abitudini ecc.).
Una ricerca condotta da Human Highway su un campione di italiani con un’età tra i 18 e i 64 anni che accedono al web almeno una volta a settimana, 8 persone su 10 sono colpite da stress. In molti casi, si cerca la serenità affogando i dispiacere nel cibo sia perché quando si vive in situazioni di stanchezza cronica è difficile tenere conto delle regole di una sana alimentazione, sia perché il cibo diventa una fonte assicurata di consolazione.
Ma una possibile strategia di sopravvivenza passa proprio attraverso la tavola, con quello che viene definito il ‘mood food’, ovvero la scelta di alimenti che possono aiutarci a ritrovare il buon umore, che riducono l’ansia e tirano su il morale, come ad esempio la cioccolata, ma non solo.
Lo stress fa vittime ovunque e in tutti gli ambiti, dalla vita privata a quella lavorativa. Spesso la persona stressata non sa di essere perché la tensione si manifesta sotto altre forme, come stanchezza, depressione, mal di testa, ansia, insonnia. “Lo stress – spiega a Repubblica.it la psicologa Paola Medde, coordinatrice del Gruppo di Lavoro di “Psicologia e Alimentazione” dell’Ordine degli Psicologi del Lazio – è una reazione di adattamento dell’organismo alle nuove situazioni che ci si presentano nella quotidianità. Oggi viviamo in un’epoca multi-task e multiruolo: siamo contemporaneamente professionisti, genitori, coniugi. Il tempo di adattamento e di riposo si è molto ridotto rispetto al passato, e costringiamo il nostro organismo a tempi di reazione continui e a un perenne stato d’allerta”.
Quando si vive una situazione stressante, mangiare sano potrebbe essere l’ultima cosa che ci viene in mente e anzi si cade più facilmente nella tentazione di scegliere piatti rapidi, facili e probabilmente non molto sani. A loro volta, le cattive scelte alimentari possono innescare problemi di salute o di altro genere, aumentando ancora di più la tensione emotiva. Ma come interrompere questo circolo vizioso? Alcuni alimenti possono essere d’aiuto perché ricchi di quei nutrienti indispensabili per una buona reazione dell’organismo e del cervello in particolari momenti di pressione, come le vitamine del gruppo B12, la vitamina A, l’acido folico e sali minerali come potassio e magnesio. “Le carni in generale, le uova, i legumi, le verdure garantiscono il giusto apporto di vitamina B12 e di acido folico, che favoriscono la formazione cellulare. Fondamentale per le difese del nostro organismo anche frutta e verdura per l’apporto di vitamina A”, dichiara Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista presso l’Università Campus Biomedico di Roma. Tra la carne è particolarmente consigliata quella bianca, pollo e tacchino, grazie anche all’ampia disponibilità di amminoacidi e triptofano che aiutano il corpo a rilasciare la serotonina, che contribuisce a farci sentire più calmi e felici. “Se il cioccolato è classicamente considerato un cibo antistress per le sue proprietà stimolanti – sottolinea Piretta – mangiare carni bianche ci assicura lo stesso apporto di triptofano e sali minerali con il vantaggio di non consumare un alimento grasso e ricco di zuccheri”.
“Lo stress – spiega a Repubblica.it la psicologa Paola Medde, coordinatrice del Gruppo di Lavoro di “Psicologia e Alimentazione” dell’Ordine degli Psicologi del Lazio – è una reazione di adattamento dell’organismo alle nuove situazioni che ci si presentano nella quotidianità. Oggi viviamo in un’epoca multi-task e multiruolo: siamo contemporaneamente professionisti, genitori, coniugi. Il tempo di adattamento e di riposo si è molto ridotto rispetto al passato, e costringiamo il nostro organismo a tempi di reazione continui e a un perenne stato d’allerta”.
Quando si vive una situazione stressante, mangiare sano potrebbe essere l’ultima cosa che ci viene in mente e anzi si cade più facilmente nella tentazione di scegliere piatti rapidi, facili e probabilmente non molto sani. A loro volta, le cattive scelte alimentari possono innescare problemi di salute o di altro genere, aumentando ancora di più la tensione emotiva. Ma come interrompere questo circolo vizioso? Alcuni alimenti possono essere d’aiuto perché ricchi di quei nutrienti indispensabili per una buona reazione dell’organismo e del cervello in particolari momenti di pressione, come le vitamine del gruppo B12, la vitamina A, l’acido folico e sali minerali come potassio e magnesio. “Le carni in generale, le uova, i legumi, le verdure garantiscono il giusto apporto di vitamina B12 e di acido folico, che favoriscono la formazione cellulare. Fondamentale per le difese del nostro organismo anche frutta e verdura per l’apporto di vitamina A”, dichiara Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista presso l’Università Campus Biomedico di Roma. Tra la carne è particolarmente consigliata quella bianca, pollo e tacchino, grazie anche all’ampia disponibilità di amminoacidi e triptofano che aiutano il corpo a rilasciare la serotonina, che contribuisce a farci sentire più calmi e felici. “Se il cioccolato è classicamente considerato un cibo antistress per le sue proprietà stimolanti – sottolinea Piretta – mangiare carni bianche ci assicura lo stesso apporto di triptofano e sali minerali con il vantaggio di non consumare un alimento grasso e ricco di zuccheri”.