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“Fuori era primavera”, il nuovo film di Salvatores racconta il lockdown degli italiani dietro le finestre
La nonna che a 103 anni le aveva viste proprio tutte, o quasi. La giovane donna che aspetta il suo primo figlio e che deve fare i conti con le autocertificazioni dispensate dal Governo. E ancora: il personale ospedaliero che in piena notte attacca sperando che tutto vada per il meglio, le lauree online, i versi di Leopardi recitate su Zoom e i più piccoli che, in fin dei conti, a casa non stavano poi così male. Tutto questo è raccolto nel nuovo lavoro di Gabriele Salvatore “Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown”, un film collettivo realizzato con materiali girati e raccolti durante il blocco pandemico della scorsa primavera, disponibili su RaiPlay dal 10 dicembre e che andrà in onda in prima visione su Rai3 sabato 2 gennaio. Un regalo per il nuovo anno ma anche una sorta di diario di bordo che pagina dopo pagina dal febbraio 2020 non ha fatto altro che riempirsi di contenuti nuovi e del tutto inediti. Fuori era primavera, ma dentro? Dentro cosa accadeva?
Una produzione Indiana Production con Rai Cinema, è un racconto intimo degli italiani in lockdown: la bellezza estetica delle piazze svuotate, gli eroi in prima linea nelle corsie, i balconi “cantanti”, le riprese domestiche. Un’ esperienza collettiva, filtrata dalla visione registica di Salvatores, per restituire un documentario del presente e della futura memoria, che inquadra l’Italia di oggi. Senza dubbio si tratta di un documento che agli storici del futuro sarà prezioso per capire cosa è accaduto nel 2020 in Italia, un Paese che seppur con sacrificio, dolori per le perdite improvvise e mancanze economiche, ha fatto di tutto senza arrendersi a un contesto di crisi ed emergenziale che certamente sta cambiando la concezione del lavoro, della cultura e delle relazioni.
Un puzzle composto dai video che gli italiani hanno inviato al regista tra il 24 marzo e il 30 maggio, nel pieno dello stop decretato dal Governo per limitare il più possibile la diffusione del contagio sul territorio nazionale. Che cos’è il Coronavirus? ci si chiede nel film. “Seguiamo l’ordine cronologico ed emotivo degli eventi – commenta Salvatores – a partire da quando l’Italia guardava alla Cina e al virus come un problema lontano, passando per la graduale consapevolezza dell’emergenza, per arrivare all’inizio della fase due. Al di là degli aspetti tecnici, quello che vorrei emergesse è la sincerità di questi racconti, che siano veri, fatti col cuore. C’è poi un altro tema che ho particolarmente a cuore che emergerà dal racconto: la rinascita della natura”.