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Tumore al seno: la campagna “Nastro Rosa 2021” di Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT)
Informazione, sensibilizzazione e visite senologiche gratuite negli ambulatori aderenti all’iniziativa.
Dai primi di ottobre un “Nastro Rosa” unisce alcuni dei monumenti più belli delle città italiane. La campagna Nastro Rosa è stata creata nel 1992 negli Stati Uniti da Evelyn Lauder, dopo aver scoperto nel 1989 di avere un cancro al seno, e promossa in tutto il mondo. L’iniziativa al livello mondiale alla quale partecipa anche l’Italia, ha l’obiettivo di sensibilizzare le donne sull’importanza di prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno e di informarle sugli stili di vita salutari da adottare e sulle visite da effettuare a seconda dell’età. Simbolo della Campagna Nastro Rosa è il tradizionale pink ribbon, il fiocco rosa, riconosciuto da tutti come segno della lotta contro il tumore al seno.
Il tumore al seno resta per le donne il cancro più diffuso e temibile, basti pensare che sono circa 850.000 le donne in Italia che hanno vissuto la malattia e, sebbene la percentuale di guarigione si assesti oltre l’80% dei casi, l’incidenza non accenna a diminuire, al contrario, ci si ammala sempre di più, con un importante incremento nei soggetti giovani sotto i 40 anni.
Torna il consueto appuntamento LILT for Women – Campagna Nastro Rosa, elemento distintivo rispetto alle tante altre iniziative su tali tematiche, è promosso dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), unico Ente Pubblico che opera senza fini di lucro il cui primario compito istituzionale primario è diffondere la “cultura della prevenzione” (primaria, secondaria e terziaria) come metodo di vita.
“Sul tumore al seno non possiamo permetterci di abbassare la guardia – ha commentato il Presidente della LILT Francesco Schittulli – solo nel 2021 si stimano oltre 55.000 nuove diagnosi, un numero impressionante che l’emergenza Covid-19 non ha fatto che aggravare: troppi gli screening saltati, le terapie, gli interventi e i controlli rimandati. Per questo, come LILT, oggi più che mai siamo attivi sul territorio attraverso le nostre Associazioni Provinciali per supportare concretamente le donne, garantendo informazione, servizi ambulatoriali, assistenza, tanto a chi sta lottando contro la malattia, quanto a chi mette in pratica i principi della prevenzione e della diagnosi precoce, la prima arma per difendere la nostra salute“.
Il claim di LILT for Women – Campagna Nastro Rosa 2021 è “Conoscere sé stesse significa prevenire” e ha come testimonial l’attrice Matilde Gioli. “Il tumore al seno – ha detto – fa paura ma gli strumenti per difenderci ci sono: si tratta in realtà di piccoli gesti e semplici, buone abitudini ma che possono davvero fare la differenza. Il primo passo è avere uno stile di vita sano e conoscere bene sé stesse, per cogliere in tempo eventuali cambiamenti nel proprio corpo: l’autopalpazione va praticata ogni mese e dovrebbe diventare una consuetudine sin da adolescenti. Poi, a partire dai 25-30 anni, ogni anno, non dobbiamo dimenticare di mettere in agenda uno screening completo dal senologo“.
Grazie alla Campagna Nastro Rosa della LILT, per tutto il mese di ottobre, telefonando al numero verde 800998877, sarà possibile prenotare una visita senologica gratuita negli ambulatori LILT aderenti presenti su tutto il territorio nazionale, nonché ricevere informazioni, consigli e opuscoli dedicati.
Anche i Comuni della Provincia di Modena partecipano all’iniziativa di Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori (LILT). La collaborazione tra LILT, Comuni e Aziende Sanitarie Modenesi nasce con l’obiettivo di ampliare la cultura della prevenzione nel campo della salute, sensibilizzando le donne, già dalla giovane età sulla necessità di sottoporsi ad opportuni esami per prevenire il tumore del seno e per testimoniare che, grazie a un’efficace e corretta prevenzione, questa malattia tumorale si può e si deve vincere. La sezione provinciale modenese della LILT promuove per tutto il mese di ottobre l’informazione e la sensibilizzazione delle donne con interventi social di medici del Centro Oncologico Modenese: le Dott.sse Barbieri ed Omarini saranno presenti presso un “punto di incontro rosa” virtuale che si ripeterà ogni settimana sui profili di Lega Italiana Tumori Modena sulle pagine Facebook, Twitter, YouTube e Instagram.
Infine, nei giorni 20 e 29 ottobre, nella piazza principale del Policlinico di Modena, presso il Camper VIVICOSI’ – Scegli la Salute si svolgeranno visite senologiche gratuite per tutte le donne, in particolare nella fascia di età 25 – 44 anni.
L’importanza della prevenzione: informare, sensibilizzare e screening annuali.
La prevenzione deve cominciare in giovane età, come ha spiegato la dottoressa Claudia Bernardi, medico chirurgo, specialista in radiodiagnostica presso l’Unità di Radiologia Senologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea di Roma e del network Health Point, in un’intervista pubblicata sul magazine Health Online, “con l’autopalpazione (preferibilmente nella fase pre-ovulatoria) e con esame clinico ed ecografico annuale da parte dello specialista a partire dai 20 anni di età. Tra i 35 ed i 40 anni si suggerisce di eseguire anche un esame mammografico che deve poi essere effettuato con cadenza annuale nelle donne al di sopra dei 40 anni sempre accompagnato da visita ed esame ecografico. Diverso è chiaramente il discorso nelle pazienti ad alto rischio in cui i controlli mammografici dovrebbero essere iniziati all’età di 25 anni o 10 anni prima dell’età di insorgenza del tumore nel familiare più giovane ed accompagnati dall’esame clinico e dall’esame di risonanza magnetica. Diciamo quindi che piuttosto che esclusivamente sulla base di linee guida e screening uguali per tutte è bene considerare la possibilità di suggerire tipo di esame e sua frequenza sulla base delle caratteristiche della singola paziente”.
Le campagne di sensibilizzazione non solo sono importanti ma “necessarie perché oltre un terzo dei tumori al seno potrebbe essere evitato con uno stile di vita salutare – ha affermato la dott.ssa Bernardi – e perché con la diagnosi precoce le percentuali di guarigione superano il 90% dei casi. Il cancro al seno, dunque, non è una malattia curabile ma guaribile promuovendo la cultura della prevenzione e l’adozione di stili di vita sani tutelando il diritto ad avere cure di eccellenza per le donne affette investendo nella ricerca, nella formazione e nell’innovazione”.
L’informazione è la prima azione di prevenzione come ha anche sottolineato la dott.sa Bernardi: “La diffusione della cultura della prevenzione è l’arma più efficace per sconfiggere il cancro”.