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Tumore alla vescica: diagnosi precoce con un semplice esame delle urine
Tumore alla vescica: ora si può diagnosticare anche con un semplice esame delle urine
Un comune esame dell’urina, al quale si sottopongono migliaia di persone, è in grado di diagnosticare precocemente il tumore alla vescica perché, proprio nel sedimento urinario, è possibile trovare le cellule tipiche della neoplasia.
Questo è il risultato di uno studio, condotto dal Laboratorio di Patologia Clinica dell’Ospedale a Baggiovara e dal Laboratorio di citodiagnostica dell’Ospedale di Mirandola (Modena) e messo a punto dal Dipartimento Integrato di Medicina di Laboratorio e Anatomia Patologica dell’Azienda USL di Modena, diretto dal Professor Tommaso Trenti, che negli ultimi 3 anni ha testato una metodica in grado di identificare 162 pazienti affetti dalla malattia nello stato iniziale.
La diagnosi è stata confermata da ulteriori accertamenti in più del 90% dei casi, consentendo di anticipare il trattamento della patologia e aumentare le possibilità di guarigione.
Abbiamo raccolto la dichiarazione del Professor Tommaso Trenti.
“La novità dello studio è quella di identificare nel sedimento urinario le cellule tipiche del tumore alla vescica e di riuscire a effettuare diagnosi in una fase iniziale del tumore, quando questo nemmeno è sospettato perché non sono presenti segni clinici. In altre parole, dall’esame tradizionale delle urine sono state ottenute informazioni diagnostiche utili a riconoscere in fase estremamente iniziale il tumore della vescica con una prevedibile ricaduta positiva per i pazienti, per il trattamento precoce reso così possibile.
Per ottenere questo risultato si è ‘addestrato’ a Modena un sistema intelligente, una rete neurale artificiale presente nelle tecnologie diagnostiche di laboratorio particolarmente evolute che, così addestrato, diviene capace, con un’analisi digitale d’immagine delle cellule urinarie, di riconoscere quelle con caratteristiche patologiche evocative della presenza di un tumore e di far scattare gli allarmi che il professionista valuterà con un’attenta revisione”.
Lo studio è stato recentemente pubblicato sull’importante rivista scientifica “Chimica Clinica Acta”.
Ancora una volta si assiste ad un grande risultato italiano nel campo della ricerca che consente così di accorciare i tempi diagnostici del secondo tumore più diffuso in urologia dopo quello alla prostata.
Il tumore alla vescica è più comune tra i 60 e i 70 anni ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. Secondo i dati del Registro Tumori, in Italia nel 2012, sono stati diagnosticati circa 24.500 casi di tumore vescicale, sia le forme infiltranti sia quelle superficiali. La sopravvivenza a cinque anni supera, in Italia, il 70% dei casi.