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Giubileo 2025: una sfida e un’opportunità per la sanità di prossimità

Mentre milioni di pellegrini attraversano Roma e l’Italia per partecipare agli eventi del Giubileo 2025, il sistema sanitario nazionale è chiamato a un impegno straordinario. L’Anno Santo, iniziato ufficialmente l’8 dicembre 2024, non è soltanto un evento religioso e culturale: è anche un banco di prova per l’organizzazione delle cure, la capacità di risposta delle strutture sanitarie.
Un’occasione concreta per investire in salute e prossimità
Fin dalle prime fasi organizzative, la Regione Lazio — cuore operativo e simbolico del Giubileo — ha riconosciuto la necessità di rafforzare il proprio sistema sanitario per far fronte all’afflusso straordinario di pellegrini previsto fino a dicembre 2025. È stato così varato un piano da 155 milioni di euro, destinato a 34 interventi strutturali distribuiti tra Roma e le province di Viterbo, Rieti, Frosinone e Latina.
Il programma comprende la riqualificazione dei pronto soccorso, l’acquisto di apparecchiature sanitarie di ultima generazione e l’adeguamento delle strutture esistenti per accogliere volumi di accesso eccezionali. Secondo il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, si tratta non solo di una risposta all’urgenza, ma anche di un investimento strategico:
“Il Giubileo ci ha dato un’opportunità per misurarci con noi stessi e migliorare tutte le infrastrutture, grazie anche alle risorse messe a disposizione dal Governo. Molte sono le iniziative future e quelle in itinere. Sono sicuro che porteranno benessere al nostro territorio. Non è stata solo un’occasione spirituale, ma anche un’opportunità per prepararci ad eventi futuri.”
Parallelamente, la Regione ha potenziato anche la comunicazione verso cittadini e visitatori, attivando il sito dedicato www.salutelazio.it/giubileo-2025, che raccoglie tutte le informazioni sanitarie utili: ospedali con servizi di emergenza potenziati, turni delle farmacie, medici di continuità assistenziale, numeri di supporto multilingua e una mappa delle strutture accessibili.
Oltre alla gestione dell’emergenza, il Giubileo si è rivelato una leva concreta per la trasformazione strutturale del sistema sanitario. L’evento ha accelerato processi già avviati: digitalizzazione dei percorsi clinici, integrazione tra medicina territoriale e ospedaliera, adozione di nuovi protocolli operativi orientati alla prossimità.
A sottolinearlo è stato anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha definito il Giubileo una vera occasione di riforma:
“La sfida del Giubileo è anche un’occasione per accelerare la trasformazione del nostro sistema sanitario, rendendolo più giusto, più vicino e più efficiente.”
Operatori e strutture in prima linea Tra i momenti più significativi dell’Anno Santo in corso, va ricordato il Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità, svoltosi a Roma il 5 e 6 aprile 2025. L’evento ha coinvolto oltre 20.000 persone — tra malati, volontari, medici, infermieri, religiosi e delegazioni sanitarie provenienti da più di 90 Paesi — riunite nella Basilica di San Pietro e in altre sedi vaticane.
In quei giorni, Roma si è trasformata in una grande rete di accoglienza e assistenza: presidi sanitari mobili, ambulanze, punti di primo intervento e unità di supporto psicologico sono stati attivati in aree strategiche. Di rilievo anche i percorsi protetti per persone fragili e disabili, a conferma della volontà di garantire accessibilità a tutti.
Il Giubileo degli Ammalati ha rappresentato molto più di un incontro spirituale. È stato un momento corale per affermare il valore della cura come diritto umano universale. Le celebrazioni religiose si sono alternate a laboratori, riflessioni e testimonianze, richiamando l’attenzione sul fatto che “salute” significa anche dignità, ascolto, empatia e supporto sociale.
A emergere con forza è stata la centralità degli operatori sanitari, non solo come erogatori di prestazioni, ma come figure di prossimità: capaci di costruire legami, accompagnare il dolore, infondere speranza. L’evento ha anche ribadito l’importanza della sinergia tra sistemi sanitari pubblici, realtà ecclesiali e terzo settore, confermando che la salute è una responsabilità condivisa.
Nel pieno svolgimento dell’Anno Santo, questo evento ha lasciato un segnale forte: la medicina dell’accoglienza è possibile. Nei mesi a venire, la sfida sarà rendere strutturali quelle buone pratiche emerse nel contesto eccezionale del Giubileo.
Nuove misure per la sicurezza sanitaria
A supporto di tutto il sistema, il Governo ha introdotto nuove misure con l’entrata in vigore della Legge 23 aprile 2025, n. 64, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 7 maggio 2025. Il provvedimento autorizza l’assunzione a tempo determinato di personale medico e tecnico sanitario nei principali porti e aeroporti italiani, per rafforzare i controlli igienico-sanitari e gestire eventuali emergenze correlate ai grandi flussi internazionali.
Secondo il Ministero della Salute, la misura “garantisce il presidio del territorio senza gravare sulle risorse già in sofferenza”, assicurando un livello di sicurezza adeguato per tutta la durata dell’Anno Santo.
Il Giubileo 2025 è già oggi un esempio tangibile di come la sanità possa essere non solo reattiva, ma anche proattiva. Un’occasione per investire concretamente in una sanità di prossimità che mette la persona al centro, supera le barriere e accoglie — con dignità e competenza — chiunque abbia bisogno di cura, che sia residente, pellegrino o viaggiatore.
