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Anziani e assistenza, dalla Bocconi l’allarme “L’Italia necessita di una riforma della mission della rete socio-sanitaria”
La vera sfida del presente e del domani è il sociale. Non hanno dubbi i governanti del mondo e ne sono più che certi i professionisti della medicina italiani, dati anagrafici alla mano. L’Italia è un paese di anziani (entro il 2050 gli anziani raddoppieranno, passando dal 23% al 32% della popolazione totale) e la fotografia scattata dal terzo Rapporto Osservatorio Long Term Care del CERGAS SDA Bocconi-Essity, incentrata principalmente sull’assistenza agli anziani in Italia con un focus anche sul periodo della pandemia da Covid-19, ne è la dimostrazione. Il nostro Paese necessita di una vera e propria riorganizzazione dei servizi alla persona e della mission della rete socio-sanitaria, soprattutto se in riferimento ai soggetti più vulnerabili della società. L’emergenza sanitaria ci ha dimostrato infatti che prendersi cura e assistere gli over 65 non solo è doveroso ma è essenziale al fine di non portare il sistema sanitario nazionale al collasso. Come quindi possiamo affrontare il futuro post-COVID19?
In Italia emergono alcuni trend precisi: da un lato la mancata assistenza agli anziani non autosufficienti, con il 63% dei 2.907.438 di persone che rientrano in questa categoria che non è seguito da alcun servizio socio-assistenziale e dall’altro, l’incremento dei caregiver familiari e delle badanti: di quest’ultime in Italia, nel 2019, se ne contavano 1.018.555. Le Residenze per Anziani sono state le realtà maggiormente coinvolte dal Covid-19: si stima infatti nel corso della primavera scorsa, in corrispondenza con la prima ondata di contagi, il tasso di mortalità in un campione di queste strutture censite dall’Istituto Superiore di Sanità si sia attestato al 3,1%, mentre ATS Milano Città Metropolitana ha registrato un aumento tra marzo e aprile 2020 del + 120% nei decessi tra gli ospiti delle strutture rispetto alla media dello stesso periodo dei 4 anni precedenti. Guardando invece al rapporto tra servizi e le famiglie, la fiducia degli utenti nei confronti delle RSA resta solida.
La pandemia ha portato il settore dell’assistenza a riflettere sulla propria offerta e sulle proprie strategie, con i provider di servizi assistenziali che ammettono la necessità di avviare una riflessione sul rinnovamento e adattamento della propria attività. “Questa pandemia, con i suoi effetti drammatici, ci offre spunti di riflessione importanti per ripensare la Long Term Care in maniera più efficace. Le sfide sono molte e riguardano diversi aspetti: dal lato umano, a quello dell’integrazione con i servizi, passando per la sostenibilità economica”, ha commentato Massimo Minaudo, Amministratore Delegato Essity Italia. “Il Rapporto realizzato da Cergas Bocconi che abbiamo sostenuto ha, infatti, individuato una serie di sfide di policy su cui i soggetti coinvolti nella gestione degli anziani sono chiamati a collaborare così da mettere a punto un’assistenza ottimale in grado di rispondere ai bisogni degli anziani, dei loro familiari e degli operatori sanitari e socio-assistenziali”.