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Arriva ‘Physio’ l’app che ti mette in contatto con il fisioterapista più vicino a te

18 Novembre 2018

Consentire alla tecnologia e alla realtà digitalizzata di correre a sostegno della medicina è una tendenza degli ultimi anni, nata cioè quando il paziente ha cominciato ad approcciarsi al Web come fosse un contenitore di risposte anche per quanto riguarda la delicata sfera medico-sanitaria.

Tuttavia il connubio risulta oggi quanto mai necessario, ne è stata dimostrazione, ad esempio, la sesta edizione del ‘Maker Faire Rome’, tenutosi dal 12 al 14 ottobre e a cui hanno preso parte scienziati provenienti da 25 università e centri di ricerca.

Tra le creazioni innovative messe in vetrina c’era il ‘Palpreast’, un dispositivo indossabile per l’autopalpazione del seno, attraverso imaging tattile. Semplice da utilizzare, sicuro, e che può essere usato da tutte le donne in totale autonomia. Il concetto di salute, come diritto sancito dalla costituzione, si è evoluto nell’accezione di stato di benessere, concretizzandosi in una richiesta di servizi alla persona quantitativamente maggiore, più qualificata e personalizzata.

Un’ulteriore dimostrazione di questa evoluzione 4.0 è data da ‘Physio’, l’applicazione che permette di rintracciare il fisioterapista più vicino ovunque e in qualunque momento. “‘Physio’ aiuta a trovare il miglior fisioterapista vicino a te per le tue necessità, anche in caso di emergenza o trattamento domiciliare. È una grande possibilità data ai pazienti che possono contattare professionisti preparati”.

Team Physio

A dirlo è il fisioterapista cesenate Filippo Zanella che assieme a due suoi collaboratori di Pesaro Filippo Andreani e Chiara Benedetti ha introdotto sul mercato questa nuova piattaforma.

Da quale esigenza nasce ‘Physio’?

Dal bisogno manifestato in questi tempi dalle persone che vorrebbero poter avere un professionista, in questo caso della fisioterapia, vicino casa. L’app predilige il contatto umano tanto che abbiamo fatto in modo che possa esserci un rapporto più ravvicinato tra pazienti, da sportivi ad anziani, e i professionisti della sfera sanitaria.

Quanti sono i fisioterapisti registrati e come hanno aderito a questa app?

Gestendo un network sui social e sul sito web del mio studio spesso mi è capitato di ricevere richieste di professionisti di fiducia. Per questo abbiamo pensato di mettere a disposizione dei pazienti una rete di contatti che al momento conta circa 15 mila esperti specializzati di tutta Italia.

Una sorta di database?

No, l’obiettivo non è questo. Abbiamo voluto creare qualcosa di più agevole e a misura d’uomo che possa essere utile soprattutto a chi vive nelle piccole città e non nelle metropoli. ‘Physio’, che possiamo considerare come l’Uber della fisioterapia consente a qualunque paziente di trovare il fisioterapista più vicino a casa. Un grande vantaggio soprattutto per i più anziani che spesso non possono spostarsi dalla propria abitazione o affrontare lunghi viaggi per le cure.

Come funziona nel concreto?

Un po’ come Blablacar. C’è una richiesta da parte del paziente che localizza il professionista presente nelle vicinanze. A questo primo momento ne segue un altro che è prettamente relazionale. Avviene uno scambio di battute tra il richiedente e il fisioterapista e si conclude con la prestazione. A questa prima parte potrebbe seguirne una seconda non meno importante per la preparazione degli esperti, ossia il potersi contattare anche tra di loro.

Un dialogo continuo dunque…

L’applicazione è stata pensata e ideata anche per rispondere a questa esigenza. Creandosi una rete di contatti aumenta la qualità del lavoro terapeutico e si approfondisce la personalizzazione della terapia. Si verifica in questo senso un continuo aggiornamento e i contatti sono sempre più rapidi.

Dov’è la sede e chi finanzia ‘Physio’?

Trattandosi di un’app non c’è una vera sede. Essendo un’applicazione open e laica, distaccata dal sistema sanitario nazionale, al momento non è finanziata da nessuno se non dagli stessi fisioterapisti che vi aderiscono. Ogni volta che uno di loro porta a termine una prestazione lascia un gettone alla piattaforma che così facendo si autoalimenterà economicamente. Da parte dei pazienti invece l’uso della app è completamente gratuito.

Tags: app, fioterapia, innovazione, ricerca, salute digitale, sanità digitale
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Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

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