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Assistenza Sanitaria, italiani all’Estero al tempo del Covid-19: filo diretto Italia-Romania
Intervista a Giulio Bertola, vicepresidente di Confindustria Est Europa e Coordinatore Nazionale Rete Romania di Health Italia
Un protocollo unico nazionale per la gestione domiciliare dei pazienti Covid-19 in Italia diventa realtà. L’8 aprile il Senato ha approvato l’ordine del giorno firmato da tutti i gruppi parlamentari affinché il Governo si attivi per l’istituzione di un protocollo nazionale. L’impegno del Governo – si legge sul sito del Senato della Repubblica – è quello di: aggiornare, tramite l’Istituto Superiore di Sanità, Agenas e Aifa, i protocolli e le linee guida per la presa in carico domiciliare dei pazienti Covid-19 tenuto conto di tutte le esperienze dei professionisti impegnati sul campo; istituire un tavolo di monitoraggio ministeriale, in cui siano rappresentate tutte le professionalità coinvolte nei percorsi di assistenza territoriale; attivare fin dalla diagnosi interventi che coinvolgano tutto il personale in grado di fornire assistenza sanitaria, accompagnamento socio-sanitario e sostegno familiare; ad attivarsi affinché le diverse esperienze e dati clinici raccolti dai servizi sanitari regionali confluiscano in un protocollo nazionale di gestione domiciliare del paziente Covid-19; affiancare al protocollo un piano di potenziamento delle forniture di dispositivi di telemedicina idonei ad assicurare un adeguato e costante monitoraggio dei parametri clinici dei pazienti. Il testo apre la strada alle cure utilizzate da più di un anno da molti medici in tutta Italia, un gruppo che ormai conta oltre 80mila iscritti al “Comitato per le cure domiciliari Covid-19“, creato dall’avvocato del foro di Napoli, Erich Grimaldi nato con l’obiettivo di fornire supporto ai cittadini durante l’emergenza Covid-19, scambiarsi informazioni cliniche e mettere a punto un protocollo di cure domiciliari in assenza di direttive specifiche.
Non solo in Italia ma anche all’estero si sono attivate delle collaborazioni per la tutela della salute degli italiani che vivono fuori i confini nazionali in questo difficile periodo. È il caso di Confindustria Romania che ha recentemente sottoscritto uno strategico accordo con il Comitato Terapia domiciliare Covid-19 per garantire agli italiani che si trovano in Romania, un supporto gratuito da parte dei medici iscritti al comitato. Un impegno quello di Confindustria sul fronte sanitario che ha portato anche ad implementare il progetto di assistenza e tutela sanitaria avviato nel 2018 con Mutua MBA, società di mutuo soccorso leader nel panorama della Sanità Integrativa.
Per saperne di più abbiamo intervistato Giulio Bertola, presidente Confindustria Romania, vicepresidente di Confindustria Est Europa con delega alla Sanità e alla Filiera Industriale della Salute e Coordinatore Nazionale Rete Romania di Health Italia.
In cosa consiste l’accordo?
Sono mesi che Confindustria in Romania sostiene la necessità di agire subito in caso di contagio, senza aspettare l’evolversi della malattia, tramite l’applicazione di uno schema terapeutico collaudato da centinaia di medici, in Italia. Trovarsi soli, fuori dall’Italia, avendo contratto il Covid-19, è decisamente spiacevole, soprattutto non avendo chiaro come comportarsi e in quanto tempo agire. L’intervento tempestivo farmacologico, per contrastare il contagio, è determinante per evitare il ricovero in ospedale. Lo schema terapeutico di terapia domiciliare precoce, redatto da oltre 200 medici dei territori e specialisti italiani, facenti capo al Comitato per le cure domiciliari Covid-19, è stato condiviso anche negli Stati Uniti dal dr. Harvey Risch, MD, PhD, Professor of Epidemiology in the Department of Epidemiology and Public Health at the Yale School of Public Health and Yale School of Medicine USA e dal dr. Peter A. McCullough, MD, MPH President CardiorenalSociety of America, Phoenix AZ USA Internal Medicine, Cardiology, Dallas TX USA. Poter contare su centinaia di medici, del Comitato terapia domiciliare, che da mesi si stanno adoperando, gratuitamente, ad assistere i contagiati dal virus, anche da remoto, è stato un risultato straordinario e possibile solo grazie alla sensibilità dell’Avv.Erich Grimaldi che, come Presidente del Comitato, si è subito reso disponibile a portare supporto sanitario anche agli italiani all’estero. Come ulteriore sviluppo di questo Accordo, nella mia veste anche di Vicepresidente di Confindustria Est Europa con Delega alla sanità e alla Filiera Industriale della salute, ho intenzione di estendere questa opportunità all’interno dell’intera Federazione, in ben 11 Paesi.
Qual è la situazione in Romania in questo momento? Come la stanno affrontando gli italiani?
In Romania, grazie ad una campagna vaccinale che procede abbastanza tempestiva e ai numerosi contagiati che hanno superato fortunatamente la malattia, ci si auspica di raggiungere una normalizzazione, della situazione pandemica, nei prossimi 6 mesi anche se comunque si dovrà rimanere cauti e vigili per molto tempo ancora.
Per chi risiede in Romania, per le famiglie italo-romene e per tutto l’imprenditoria che interagisce economicamente tra Italia e Romania, sono stati mesi molto difficili in quanto è mancato un coordinamento europeo di norme idonee a fronteggiare questa emergenza sanitaria. Su questo mi sono impegnato molto, anche con accesi e continui dibattiti pubblici con il Ministro Roberto Speranza, sul tema della movimentazione delle persone tra i due Stati. I nostri imprenditori, manager e lavoratori hanno potuto contare su uno straordinario supporto locale, da parte di Confindustria Romania, attraverso strumenti innovativi che ci hanno permesso di accorciare le distanze tra una città e l’altra.
Tra misure straordinarie adottate dal presidente Bertola per fronteggiare l’emergenza sanitaria, a pochi giorni dal suo insediamento e dalla prima Ordinanza Militare di Urgenza, il progetto “Filo Diretto” un’innovativa piattaforma di interazione digitale che tiene unita la comunità italiana in Romania. “Si tratta di una piattaforma relazionale, molto semplice da usare – ha spiegato Bertola– che ci consente, contemporaneamente, di mantenere una moltitudine di contatti e gestire informazioni costanti tra le aziende e l’associazione, anche nei casi di emergenza di qualsiasi natura, dai terremoti alle epidemie, superando le distanze all’interno del Paese e tra la Romania e l’Italia. In pochi secondi possiamo comunicare con l’intera base associati, oppure possiamo segmentarla per regione, città, azienda, business, tipologia di comunicazione, etc., a seconda delle esigenze”.
Chi può accedere alla piattaforma e in che modo?
L’iscrizione al servizio è gratuita. L’utente si registra, tramite un percorso guidato, sulla piattaforma che si trova sul sito confindustria.ro, da quel momento siamo in grado di interagire con Lui in ogni momento. Una comunicazione bidirezionale tramite sms, telefonate, e-mail, che permette di inviare avvisi urgenti per fasce di età, professione, funzione aziendale e/o regione della Romania. L’imprenditore, da parte sua, da qualsiasi luogo della Romania può comunicare un eventuale aggravarsi della sua salute e comunicarlo tramite “Filo diretto” per ricevere assistenza con le procedure che prevede la normativa vigente.
Giulio Bertola, in Romania dal 1998, è Founder & Management Partner della ADV Communication di Bucarest ed in ambito sanitario è Coordinatore Nazionale Rete Romania di Health Italia S.p.A., PMI innovativa quotata sul mercato AIM Italia, tra le più grandi realtà indipendenti del mercato italiano che operano nella Sanità Integrativa. Bertola da sempre è impegnato nella internazionalizzazione sanitaria e già nel 2018 ha dato il via ad una collaborazione con Mutua MBA, società di mutuo soccorso leader in Italia per numero di associati. Si chiama “Impresa, Famiglia” ed è un sostengo sanitario privato costruito insieme a Mutua MBA, secondo i principi associativi mutualistici, per gli italiani che vivono in forma stabile nell’Est Europa.
Un filo diretto di assistenza sanitaria tra l’Italia e la Romania.
Che cosa rappresenta questo accordo?
Un’opportunità di copertura sanitaria per gli italiani e le loro famiglie in Romania che sono sempre stati reticenti all’Iscrizione obbligatoria all’A.I.R.E. (Anagrafe Italiana dei Residenti all’Estero, n.d.r.) perché con tale iscrizione si perde il diritto all’Assistenza sanitaria pubblica in Italia e ci si deve rivolgere, in caso di necessità, a quella sanitaria dello stato estero ospitante. Con l’adesione a Mutua MBA anche la famiglia italiana e/o italo romena, in Romania, può riappropriarsi di questo diritto, addirittura potendosi rivolgere al Sistema sanitario italiano privato. Questa internazionalizzazione del sistema mutualistico italiano in Romania, rimane un caso unico anche per la complessità progettuale che ha richiesto nella realizzazione di Piani sanitari adeguati alle capacità reddituali della popolazione, ma nello stesso tempo riuscendo a preservare un alto grado di garanzie sanitarie e di caratteristiche etiche uniche delle mutue, tra queste la copertura per l’intero nucleo familiare, indipendentemente dal numero dei suoi componenti con un’unica quota di adesione, nessun limite di età in ingresso e in uscita, nessuna esclusione per patologie preesistenti e inoltre si instaura con Mutua MBA un rapporto privilegiato da socio e non da cliente. Con il Progetto “Familia in siguranta”, sempre di mutua MBA, siamo invece riusciti a studiare un Piano sanitario davvero unico perché prevede l’assistenza sanitaria usufruibile anche da nuclei familiari romeni che hanno parte dei loro componenti in Italia per lavoro, per esempio i genitori, e in Romania, magari i figli affidati temporaneamente ai nonni.
La proposta di assistenza e tutela sanitaria che Confindustria Romania ha studiato con Mutua MBA può contare sul convenzionamento con migliaia di centri e di strutture ospedaliere di eccellenza, in Italia e in Romania, garantendo ai lavoratori, quindi anche stranieri, un’importante copertura sanitaria. Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria da Covid-19, il pacchetto di tutela sanitaria indirizzato al welfare sanitario “Impresa Famiglia” è stato ulteriormente implementato. Con “Impresa Famiglia & Oltre“ si estende il supporto finanziario anche in caso di contagio da coronavirus, sia nei casi di ricoveri ospedalieri ordinari e/o in terapia intensiva che per il periodo di convalescenza. Vicini alla famiglia del lavoratore anche nei casi terminali, quindi non solo assistenza privata per le malattie tradizionali, che non sono certo scomparse e che il settore pubblico ha difficoltà a gestire per sovraccarico di pazienti a causa della pandemia.
Quali sono i progetti per il futuro?
Sono sempre stato convinto dell’importanza di saper interpretare e dimensionare il cambiamento in anticipo, per dare risposte concrete e risolutive. Ma in contesti gravosi e inaspettati, come quello di una pandemia, non si è mai preparati abbastanza, per cui la reazione non può essere solo frutto di un buon tempismo, deve essere accompagnata da una grande assunzione di responsabilità sociale e sensibilità umana. Lockdown, limitazioni personali, privazioni nelle relazioni personali e, purtroppo per molti, anche il dolore causato dalla perdita inaspettata dei propri cari, hanno lasciato un segno indelebile su tutti noi, ma hanno anche “forgiato” nuove donne e nuovi uomini, tanto da poterli identificare come una nuova generazione. Quindi per il futuro desidero continuare a ricoprire un ruolo importante anche all’interno di questa nuova generazione, che non si distingue per l’età o per la professione ma per tenacia e costanza nel contrastare avversità epocali come questa pandemia.