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Come affrontare l’ansia: strategie per un equilibrio emotivo

Intervista alla dott.ssa Chiara Pecorario, psicologa clinica e di comunità, psicoterapeuta, esperta in psicodiagnostica
L’ansia è un’emozione naturale che, se gestita correttamente, può aiutarci ad affrontare le sfide quotidiane. Tuttavia, quando diventa eccessiva, può compromettere il nostro benessere psicofisico.
Per approfondire questo tema, abbiamo incontrato la Dott.ssa Chiara Pecorario, psicologa clinica e di comunità, psicoterapeuta ed esperta in psicodiagnostica, che nel webinar Dalla tempesta alla calma per la rubrica Specialisti in Ascolto di Sputa il Rospo, ha guidato i partecipanti alla scoperta dell’ansia e delle strategie più efficaci per affrontarla.
In questa intervista per il magazine Health Online, ci aiuta a comprendere meglio le sue manifestazioni, la differenza tra ansia e paura e le tecniche per ritrovare il proprio equilibrio.
Dott.ssa Pecorario, l’ansia è un’emozione che tutti sperimentiamo nella vita. Potrebbe spiegarci meglio il suo ruolo e quando diventa problematica?
L’ansia è una delle emozioni di base dell’essere umano. Si tratta di una reazione naturale che ci aiuta a riconoscere potenziali pericoli, preparandoci ad affrontarli. Tuttavia, quando l’ansia diventa eccessiva o sproporzionata rispetto alla situazione, può trasformarsi in un problema, influenzando il nostro benessere quotidiano e limitando le nostre attività.
Molti eventi della vita possono generare ansia. Quali sono le situazioni più comuni in cui le persone sperimentano questa emozione?
L’ansia può manifestarsi in molte situazioni quotidiane, come una scadenza lavorativa, un esame, l’inserimento di un figlio al nido, un trasloco o la malattia di una persona cara. Il nostro corpo e la nostra mente reagiscono a questi eventi con sintomi fisici e psicologici, che possono variare da persona a persona.
Parlando di sintomi, quali sono i segnali più comuni dell’ansia?
L’ansia può presentarsi con sintomi fisici come battito cardiaco accelerato, difficoltà respiratorie, tensione muscolare, sudorazione e nausea. Altri segnali includono mal di testa, insonnia e difficoltà di concentrazione. Dal punto di vista comportamentale, l’ansia può portare ad evitare situazioni temute o a ricorrere a strategie protettive, come farsi accompagnare o assumere ansiolitici senza un reale bisogno.
Nel webinar “Dalla tempesta alla calma” ha parlato della differenza tra ansia e paura. Potrebbe chiarire meglio questo concetto?
L’ansia è una reazione a pericoli ipotetici, come il timore di fallire un esame, mentre la paura si attiva in presenza di un pericolo reale e immediato, come trovarsi di fronte a un animale aggressivo. È importante riconoscere questa distinzione, perché ci aiuta a comprendere meglio le nostre emozioni e a gestirle in modo efficace.
Ha citato il film d’animazione “Inside Out” durante il webinar. Quale insegnamento possiamo trarne in relazione alla gestione dell’ansia?
Inside Out ci insegna che tutte le emozioni, anche quelle negative come ansia, paura e tristezza, hanno una funzione importante per il nostro equilibrio psicologico. Invece di reprimerle, dobbiamo imparare a riconoscerle e gestirle. Questo ci permette di sviluppare una maggiore consapevolezza emotiva e di affrontare le difficoltà con più serenità.
Quali sono alcune tecniche pratiche che possiamo utilizzare per gestire l’ansia?
Esistono diverse strategie per affrontare l’ansia. Tra le più efficaci:
- Tecnica del Respiro: Respirare lentamente e profondamente per alcuni minuti aiuta a calmare il sistema nervoso e a ridurre la tensione.
- Tecnica Cognitiva: Identificare e mettere in discussione i pensieri ansiogeni ci aiuta a ridimensionare la nostra percezione del pericolo e a gestire meglio le emozioni.
Secondo l’analisi di Unicusano sulla salute mentale, nel 2024 oltre 16 milioni di italiani hanno mostrato disturbi psicologici di media o grave entità, con un incremento del 6% rispetto al 2022. Le problematiche più diffuse sono ansia e depressione, soprattutto tra donne e giovani. Qual è il suo parere su questi dati?
I dati evidenziano come l’ansia sia diventata un fenomeno comune nella nostra società, spesso amplificato dalle pressioni sociali ed economiche. Le difficoltà quotidiane legate futuro alimentano preoccupazioni costanti, che impattano negativamente sul benessere delle persone. È fondamentale che la salute mentale venga considerata una priorità, non solo come parte della salute pubblica, ma come elemento centrale del benessere individuale e collettivo.

Chiara Pecorario
A proposito di giovani. Il 36° Rapporto Eurispes rileva che il 72,7% dei giovani tra i 18 e i 24 anni manifesta sbalzi d’umore, il 71% sintomi depressivi e il 51,2% crisi di panico. Quali sono le implicazioni di questi dati per la salute mentale dei giovani e per le politiche di supporto psicologico?
Questi numeri evidenziano un disagio psicologico diffuso tra i giovani, che necessita di interventi urgenti. È essenziale che le politiche sanitarie si concentrino su un supporto psicologico accessibile e mirato, affinché i giovani possano affrontare queste difficoltà in modo adeguato. Inoltre, occorre promuovere una cultura che favorisce il dialogo aperto sulla salute mentale, incoraggiando i giovani a cercare aiuto senza timore di stigmatizzazione.ùù
Quando è il momento di chiedere aiuto a un professionista?
Se l’ansia inizia a interferire significativamente con la vita quotidiana, il lavoro o le relazioni, è importante rivolgersi a uno specialista. Un percorso di supporto psicologico può aiutare a comprendere le cause dell’ansia e a sviluppare strumenti personalizzati per affrontarla in modo efficace.
Per chi desidera intraprendere un percorso terapeutico, quali opportunità offre Sputa il Rospo?
Sputa il Rospo mette a disposizione colloqui gratuiti per aiutare le persone a comprendere il proprio stato emotivo e ad avviare un percorso di supporto personalizzato. Invitiamo chiunque senta il bisogno di migliorare la propria gestione dell’ansia a compilare il questionario disponibile sul sito e a prenotare una consulenza gratuita.
Dott.ssa Pecorario, un’ultima domanda: qual è il messaggio più importante che vorrebbe lasciare a chi sta affrontando l’ansia?
Vorrei dire che l’ansia non è un nemico da combattere, ma un segnale che ci invita ad ascoltarci e a prenderci cura di noi stessi. Con gli strumenti giusti e il supporto adeguato, è possibile imparare a gestirla e a ritrovare il proprio equilibrio. Nessuno deve affrontare tutto da solo: chiedere aiuto è un atto di forza e consapevolezza.
