Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Conservare la memoria giocando all’Xbox? Gli over 65 hanno un nuovo alleato contro l’Alzheimer
Tutti, almeno una volta nel corso della nostra infanzia, abbiamo proposto ai nostri nonni una sfida alla XBox. Pur considerando il salto generazionale e la scarsa familiarità tra la tecnologia e la terza età, oggi possiamo dire a giusta causa che i videogiochi potrebbero migliorare la memoria delle persone over 70. È quanto emerso da uno studio condotto da un team di ricercatori della California e del tutto incentrato sulla relazione tra la terza età e le diverse malattie, prima fra tutti l’Alzheimer. Stando al lavoro del Centro di ricerca neurologica Neuroscape dell’Università di San Francisco dunque il tempo trascorso nella realtà virtuale attraverso un videogioco potrebbe aiutare gli anziani a tutelare la propria memoria più a lungo possibile. Secondo l’Associazione Americana per la Ricerca sull’Alzheimer, circa il 20% degli over 65 presenta un deterioramento cognitivo, per il quale sono stati già testati molti farmaci, ma di cui nessuno ha dato un vero e proprio beneficio per la memoria a lungo termine.
In Labyrinth-VR, questo il nome del videogioco, i partecipanti sono muniti di un visore VR e navigano attraverso quartieri e aree di dimensioni sempre più grandi, completando operazioni sempre più difficili da superare di livello in livello. La ricerca è stata elaborata, per circa un mese, su un campione di circa 50 anziani con un’età media di 69 anni. Metà dei giocatori ha impiegato il proprio tempo su Labyrinth-VR, mentre i restanti partecipanti si sono confrontati con videogiochi ordinari reperibili facilmente che però non garansticono benefici di alcun tipo alla mente umana.
Durante le sessioni di gioco, i giocatori camminano sul posto e muovono il proprio corpo, compiendo dunque un esercizio fisico che ne accresce il flusso sanguigno cerebrale, associato dai ricercatori al miglioramento delle prestazioni cognitive generali. Gli studiosi hanno percepito un miglioramento di un importante tipo di memoria a lungo termine, definita “memoria ad alta fedeltà”, che mette la persona nella posizione di distinguere nuovi oggetti da quelli molto simili visti in una precedente occasione.
Quali pertanto le aspettative? Gli studiosi ritengono che questo tipo di giochi possano rappresentare un ottimo alleato nella lotta al declino della memoria e, conseguentemente, del grado di attenzione.