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Cooperazione tra medicina e architettura per i pazienti affetti da Alzheimer
A Dax nella regione francese delle Landes, è in corso un progetto molto innovativo per costruire una struttura che consenta a tutti i pazienti affetti da Alzheimer di vivere confortevolmente. L’elaborato finale prenderà il nome di Village Landais Alzheimer e sarà uno spazio in cui gli individui con questa patologia potranno passare le loro giornate a proprio piacimento, lontano da preoccupazioni e nervosismi. In tal modo si configura come un’enclave dove prediligono libertà, protezione e sicurezza.
L’idea principale del progetto, ispirato ad un modello già presente nei Paesi Bassi, in una cittadina vicino Amsterdam, Hogeweyk, è quella di divulgare il pensiero di una stretta correlazione tra il sentirsi liberi, essere felici e stare bene a livello psicofisico.
Ovvero, un aumento della libertà sarà in grado di prolungare anche la felicità e ridurrà, allo stesso tempo, la necessità di cure mediche. Tuttavia, i residenti di questa locazione futura, riconosciuta come “Villaggio di Alzheimer” (in inglese “Alzheimer’s Village”), saranno curati ugualmente da personale medico del posto.
Il neurologo e Professore all’Università di Bordeaux Jean-François Dartigues afferma che, mantenendo uno stile di vita proprio, i pazienti manterranno con il tempo le loro normali routine sociali allenando costantemente le attività cerebrali.
“Troveranno una forma di integrità sociale e umana svolgendo attività quotidiane tra cui fare la spesa, andare dal parrucchiere, al bistrot, ristorante e teatro. In questa maniera si divertiranno, saranno sereni e ciò costituisce una forma di terapia straordinaria”, sottolinea Dartigues durante un’intervista al quotidiano francese Le Monde.
La costruzione del “Villaggio di Alzheimer”, che assomiglia ad una sorta di paradiso per i pazienti malati, è stata consentita grazie ai lavori degli studi di architettura Champagnat & Grègoire Architects e NORD Architects, i quali hanno progettato un villaggio che aprirà a fine 2019 e aderisce all’architettura tradizionale della regione.
Edificato per assomigliare a una fortezza medievale tipica della zona delle Landes, le case sono costruite con materiali totalmente sostenibili e raggruppate quattro blocchi attorno a un cortile ricco di verde e con ogni area caratterizzata da un’identità distinta. Le aree saranno collegate tra di loro attraverso numerose passerelle coperte di piante e fiori.
La natura è uno dei principali elementi presente in tutte le aree del villaggio in quanto lo scopo più importante consiste nel creare una stimolazione sensoriale attraverso una continua interazione tra i pazienti e l’ambiente esterno.
Il villaggio avrà al suo interno anche un centro di ricerca dove un’equipe di ricercatori provenienti da tutto il mondo, condurranno uno studio comparativo sull’impatto di nuovi approcci terapeutici per l’Alzheimer che, come già rimarcato un articolo di Health Online (healthonline.healthitalia.it/diagnosticare-lalzheimer-la-ricerca-compie-un-altro-passo-avanti) è tra le infermità mentali più diffuse. Ad esempio, secondo i dati dell’Osservatorio Demenze dell’Iss, in Italia ne soffrirebbero circa 600 mila persone.
Un progetto simile a quello francese è presente anche nella nostra capitale. Si chiama Villaggio Emanuele, reso possibile grazie alla Fondazione Roma, ed è stato riconosciuto come un modello architettonico e assistenziale unico e innovativo in Italia per la patologia dell’Alzheimer.
Si tratta, in particolare, di una struttura residenziale costruita ex novo nella zona della Bufalotta di Roma, che offre a tutti i malati di Alzheimer, a titolo completamente gratuito, un ambiente capace di migliorare la loro qualità della vita.
Sono tutti esempi molto importanti che dimostrano come due discipline completamente differenti tra loro, si possono unire per raggiungere un obiettivo comune: realizzare un contesto stimolante, sicuro e rasserenante, nel quale riprodurre il più possibile stili e modalità di vita simili a quelli familiari. Un modello in grado di garantire un approccio terapeutico alternativo a quello tradizionale, così da conservare più a lungo ed efficacemente le residue capacità cognitive di ciascun residente.