Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Coronavirus: il sostegno di Action AID alle donne vittime di violenza
Una delle conseguenze negative dell’isolamento dovuto all’emergenza sanitaria globale da Covid19 è l’aumento del rischio di abuso e violenza domestica. Secondo gli ultimi dati dell’OMS pubblicati da Axios, il fenomeno in questo periodo, rispetto allo scorso anno, è triplicato.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto ai governi di prendere misure adeguate. Tra le misure emanate dal governo italiano per arginare la diffusione del virus c’è quella relativa agli spostamenti su tutto il territorio nazionale, concessi solo se motivati da ragioni di lavoro, necessità o salute. In questo contesto rientrano le donne che per “necessità” devono raggiungere i centro anti violenza.
In Italia è sempre attivo il numero 1522, al quale rivolgersi 24 ore su 24 per chiedere aiuto. È un servizio pubblico della presidenza del Consiglio-Dipartimento Pari Opportunità. L’appello rivolto da diverse parti è stato accolto dal governo con una campagna tv e online. Sbloccati anche fondi per 30 milioni per la lotta alla violenza sulle donne.
Con l’obiettivo di dare una risposta rapida ed efficace alla crescita esponenziale della violenza di genere durante il periodo di isolamento forzato in casa causato dalla pandemia, ActionAid, un’organizzazione internazionale indipendente impegnata in Italia e in 44 Paesi del mondo, ha messo in campo un’iniziativa. Si chiama #Closed4women ed è un fondo con uno stanziamento iniziale di 40mila euro che aiuterà nel concreto l’operatività dei centri antiviolenza e delle donne assistite, rafforzando il sistema di protezione delle donne che subiscono violenza domestica. È stato calcolato che le risorse oggi a disposizione permetteranno, ad esempio, di sostenere i percorsi di 40 donne, mettere in sicurezza le operatrici e le donne di 25 case rifugio, supportare 10 centri antiviolenza e assicurare assistenza psicologica con operatrici specializzate.“La fuoriuscita dalla violenza è un percorso lungo e difficile che, se interrotto, può mettere a repentaglio non solo il suo buon esito, ma anche la vita stessa delle donne assistite. Da Nord a Sud del Paese, le operatrici delle strutture di accoglienza stanno facendo sforzi enormi in favore delle donne e dei loro figli e figlie. Le spese impreviste, il ritardo sull’erogazione dei fondi statali e la crisi economica che sta avanzando mettono in pericolo la sostenibilità e la vita stessa dei centri. Per questo ActionAid ha deciso di intervenire con un Fondo che garantisca i bisogni più urgenti delle strutture di accoglienza e delle donne” spiega Elisa Visconti, Responsabile Programmi ActionAid Italia – “Il 25 novembre con #Closed4women abbiamo denunciato il rischio di chiusura che vivono molti spazi delle donne e per le donne in Italia. Oggi torniamo a schierarci al loro fianco perché nessun centro antiviolenza nè casa rifugio resti indietro e nessuna donna venga lasciata sola”.
ActionAid insieme ai centri antiviolenza di varie parti del Paese ha mappato le esigenze e le criticità delle strutture che operano nelle grandi e nelle piccole città, da Milano a Roma, da Padova all’Aquila, confrontandosi con associazioni e con reti nazionali. Le più urgenti sono le scorte di dispositivi sanitari (mascherine, disinfettante, guanti) non sufficienti in tutte le strutture. I centri oggi chiusi chiedono sostegno per dare continuità ai servizi di supporto psicologico e legale. A tal proposito ActionAid invita le reti territoriali a collaborare nella mappatura dei bisogni dei centri e nella diffusione del fondo.
Al Fondo possono accedere Enti del terzo settore che, da minimo tre anni, forniscono primariamente – da statuto – accoglienza e supporto a donne che subiscono violenza con personale esclusivamente femminile, prevedendo anche servizi di inserimento lavorativo o di autonomia abitativa. Per informazioni e chiarimenti rivolgersi a womensrights.ita@actionaid.org