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Covid-19: in Italia tamponi antigenici obbligatori per chi arriva dalla Cina
Al via misure di sicurezza per tutelare la popolazione italiana
Dalla Cina è di nuovo emergenza Covid-19. Dopo un improvviso allentamento delle restrizioni, nel paese asiatico si sta registrando un elevato numero di contagi e di morti da coronavirus. I numeri sono allarmanti. Secondo le stime della società di ricerca britannica Airfinity sono almeno 5.000 morti e oltre un milione di contagi al giorno.
In Italia per evitare una nuova emergenza da Covid-19 sono state messe a punte delle misure di sicurezza. Dapprima la regione Lombardia ha predisposto il tampone molecolare non obbligatorio per i passeggeri in arrivo dalla Cina. All’aeroporto Malpensa il 26 dicembre sono arrivati due voli provenienti dalla Cina e quasi un passeggero su due è risultato positivo al Covid dopo il tampone non obbligatorio. “Sul primo volo – ha spiegato l’assessore di Regione Lombardia al Welfare Guido Bertolaso – su 92 passeggeri sono 35 (38%) i positivi. Nel secondo, su 120 passeggeri 62 (il 52%) sono positivi”.
L’esplosione di casi di Covid in Cina spaventa l’Italia che, alla luce dei primi dati allarmanti, ha reintrodotto l’obbligo di tamponi negli aeroporti per controllare i viaggiatori in arrivo dal Paese asiatico. È il primo paese in Europa ad aver attivato tale misura. Tamponi obbligatori sono stati già decisi da Usa, India, Giappone, Malesia e Taiwan, mentre la Commissione europea ha convocato per oggi il Comitato Ue per la Sicurezza Sanitaria “per discutere con gli Stati membri e le agenzie europee le possibili misure per un approccio coordinato”.
Tamponi obbligatori e sequenziamento del virus
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato un’ordinanza che prevede tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina in Italia. “Ho disposto con un’ordinanza – ha detto il ministro – tamponi antigenici Covid-19 obbligatori e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia”. “La misura – ha spiegato – si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus, al fine di tutelare la popolazione italiana”.
Nella sua ordinanza Schillaci ha disposto anche il sequenziamento del virus, misura indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti.
“Abbiamo fatto un’ordinanza per introdurre l’obbligatorietà dei tamponi per i passeggeri in arrivo dalla Cina, questo perché è fondamentale, nel caso di tampone positivo, sequenziarlo e vedere quali sono le varianti presenti. Noi siamo molto tranquilli e speriamo che queste varianti siano già presenti sul territorio nazionale: questo sarebbe un dato molto confortante”, al momento comunque “non c’è motivo di preoccupazione”, ha detto il ministro al termine del Cdm.
Per quanto riguarda l’ipotesi di una nuova sottovariante del virus Sars-CoV-2 l’attenzione si concentra sulla XBB.1.5 nota anche come Gryphon che in Cina sta circolando da ottobre e che è il risultato della ricombinazione di altre due sottovarianti di Omicron: BJ.1 (BA.2.10.1.1) e BA.2.75 (BA.2.75.3.1.1.1).
Si tratta al momento solo di un’ipotesi, dice all’ANSA il virologo Francesco Broccolo, dell’Università del Salento, ma le coincidenze sono molte. La stessa sottovariante, fra le ultime arrivate dell’ormai vastissima famiglia della variante Omicron, sembra infatti collegata al recente aumento dei ricoveri per Covid-19 negli Stati Uniti e in particolare a New York, dove la sottovariante XBB.1.5 è aumentata del 140% nell’ultimo mese registrando un tasso di ricovero ospedaliero Covid più alto, superiore rispetto a quello dell’ondata di Covid dell’estate 2021, dovuta alla variante Delta.
“È vero che in Cina si è passati in breve tempo da una politica di restrizione severa a un’apertura improvvisa, ma è anche vero che la popolazione ha ricevuto un vaccino, il Sinovac, con una somministrazione pari a 241 dosi per 100 abitanti, pari a quella del Regno Unito”, osserva. Il vaccino si è dimostrato efficace al 66% nel proteggere dal contagio, dell’88% dai ricoveri, del 90% contro le forme gravi della malattie e dell’86% contro i decessi, secondo i dati recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine. Se la situazione dei vaccini non basta a spiegare l’incremento dell’epidemia in Cina, non è sufficiente nemmeno la fine delle restrizioni: “sta accadendo qualcosa di molto importante, il numero decessi per Covid è incontrollabile e finora – osserva Broccolo – si è solo accennato alla possibilità che circolino una o più nuove varianti”.