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Covid-19: rilevata in India la sottovariante omicron BA.2.75

7 Luglio 2022

Il virus Sars-CoV-2 continua a mutare. Occhi puntati su una nuova una sottovariante di seconda generazione delle varianti BA.2 di Omicron: BA.2.75.

È stata segnalata in India e sembra sia alla base del recente aumento del numero di casi di COVID-19 nel paese. Oltre all’India, il ceppo è stato segnalato anche da altri paesi, tra cui: Giappone, Germania, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.

Secondo gli esperti BA.2.75 ha un vantaggio di crescita del 18%, è 5 volte più contagiosa rispetto ad altre sottovarianti di Omicron attualmente in circolazione.

La variante BA.2.75 include nuove mutazioni nella proteina spike, oltre alle mutazioni che sono già presenti nella variante Omicron. Tra le 9 mutazioni, G446S e R493Q sono particolarmente preoccupanti, poiché danno alla variante la capacità di eludere diversi anticorpi. Ciò significa che questo sotto-lignaggio di Omicron potrebbe avere una maggiore capacità di infettare le persone che sono state infettate in precedenza o che sono state vaccinate. Tuttavia, al momento non ci sono pubblicazioni scientifiche.

BA.2.75 potrebbe portare a una nuova ondata di Covid-19? 

Secondo Tom Peacock, virologo dell’Imperial College di Londra, se dovesse diffondersi potrebbe portare a un’altra onda. “Vale la pena tenerla d’occhio”, osserva Peacock. Una caratteristica da non sottovalutare è la velocità con cui nell’arco di un mese la nuova sottovariante si è diffusa dall’India alla Germania e al Canada, fino alla Nuova Zelanda.

Per quanto riguarda la gravità della malattia, è molto probabile che un’infezione della sottovariante BA.2.75 sia grave quanto un’infezione di BA.2, ma, avverte l’esperto, è troppo presto per dirlo. “È presto per trarre conclusioni – ha sottolineato – considerando che le sequenze finora raccolte sono poche”. 

In Italia i nuovi contagi da Covid-19 sono oltre 132 mila, un tasso di positività pari al 28,4%. Un numero così elevato non veniva rilevato da gennaio. Al momento nessun caso di BA.2.75 in Italia.

“In Italia la sottovariante BA.2.75 al momento non è stata rilevata”, ha detto all’ANSA il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge. In generale, alla luce delle informazioni finora disponibili “è presto per poter dire oggi che la variante diventerà predominante: occorrono dati che oggi non abbiamo, né possiamo immaginare”.
La comparsa continua di nuove varianti del virus SarsCoV2 dovrebbe essere, secondo l’esperto, un campanello d’allarme: “è sicuramente fondamentale continuare a utilizzare la mascherina”.

Per Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, la nuova sottovariante di Omicron Ba.2.75 “sembra l’inizio di un nuovo problema perché il numero di mutazioni che colpiscono questa nuova variante è impressionante”. “E’ un virus molto mutato e questo porterà a un aumento importante della contagiosità e non è un fatto positivo perché vorrà dire avere indice R0 che rischia di essere oltre 20 – afferma Bassetti all’Adnkronos Salute – Potrebbe essere più contagioso del virus respiratorio più pericoloso. Però è difficile prevedere a tavolino, in laboratorio e sulla base di questi dati, la pericolosità di Ba.2.75. Le 45 mutazioni in comune con la Ba.2 e poi altre 15 diverse, quindi circa 60 in totale, fanno pensare che possa essere in grado di eludere le difese immunitarie dei vaccini e quelle naturali. Ma fino ad oggi tutte le mutazioni delle varianti non hanno dato forme più gravi di Covid”. “Le varianti ci saranno sempre e continueranno ad emergere, ci dobbiamo abituare e convivere con un sali e scendi della curva dei positivi”, conclude Bassetti.

Invita alla calma ed a non generare allarmismi Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. “La stiamo studiando ma è presto per azzardare una conclusione. Visto che i dati sono scarsi, eviterei di fare confusione e generare allarmismo in una situazione già delicata”. Su una maggiore contagiosità e letalità della nuova sottovariante, l’esperto afferma che “Non abbiamo un calcolo dei potenziali di membrana che BA.2.75 potrebbe essere più contagiosa, ma da qui a dire che è già 5 volte più contagiosa ce ne passa. E sulla letalità non c’è proprio nessun dato. Quindi stiamo calmi, studiamo e cerchiamo di capire. Può essere una cosa importante o può essere come la Omicron 3 che è apparsa e scomparsa”. “Arriveranno altre sottovarianti e molte con ‘escape’ immunologico – conclude – il virus per sopravvivere in una popolazione vaccinata o che ha già fatto la malattia deve modificarsi. Noi dobbiamo studiare questi passaggi ed essere pronti”.

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Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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