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Disturbi correlati al tabacco e salute mentale, come superare la dipendenza

19 Agosto 2019

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) annovera tra i disturbi mentali i disturbi correlati al tabacco. I principali  disturbi correlati al tabacco sono il disturbo da uso di tabacco e l’astinenza da tabacco.

Le caratteristiche diagnostiche del disturbo da uso di tabacco sono un desiderio persistente di assumere tabacco, l’incapacità di ridurre o controllarne l’uso, l´assunzione di quantitativi maggiori o per periodi più lunghi di quanto fosse nelle intenzioni, un uso continuato nonostante la presenza di persistenti ricorrenti problemi causati o esagerati dagli effetti del tabacco o nonostante la consapevolezza di un problema fisico o psicologico causato o esacerbato dal tabacco. Fumare entro 30 minuti dopo essersi svegliati, fumare ogni giorno, fumare molte sigarette al giorno, svegliarsi di notte per fumare sono fattori associati al Disturbo da uso di tabacco.

La scomparsa di nausea e vertigini dopo aver fumato sono indici di tolleranza al fumo (questi sintomi sono invece comuni in chi non ha sviluppato la tolleranza).  La tolleranza è un sintomo del disturbo da uso di tabacco e  consiste in un bisogno crescente di quantità di tabacco e in una marcata diminuzione dell’effetto con l’uso continuato della stessa quantità di tabacco. Infine la l’astinenza, oltre a essere disturbo mentale a sé, costituisce uno dei sintomi del disturbo da uso di tabacco. L’astinenza da tabacco è caratterizzata da 4 o più dei seguenti sintomi, che tendono a manifestarsi quando l’individuo interrompe bruscamente o riduce la quantità di tabacco usato: irritabilità, frustrazione, rabbia, ansia, difficoltà di concentrazione , aumento dell’appetito, irrequietezza, umore depresso e insonnia.

Tra le condizioni mediche serie associate al Disturbo, il cancro ai polmoni, altre neoplasie, patologie cardiache, patologie polmonari, tosse, mancanza di respiro e invecchiamento accelerato della pelle. Le conseguenze mediche in chi usa tabacco iniziano intorno ai 40 anni e diventano sempre più debilitanti nel corso del tempo.

Anche il fumo passivo aumenta il rischio di cardiopatie e cancro del 30%. Solo in Italia ogni anno muoiono tra 70.000 a 83.000 persone per cause riconducibili al fumo. Più del 25% delle vittime del fumo hanno un’età compresa tra i 35 e i 65 anni.

La maggior parte degli adolescenti inizia a fumare con i diciotto anni e la maggior parte di questi individui diventa utilizzatore quotidiano di tabacco. Decisamente inferiori le percentuali di chi inizia a fumare dopo i 21 anni. 8 persone su 10 che usano tabacco tentano a un certo punto di smettere di fumare ma ben il 60% di loro ha una ricaduta entro una settimana e meno del 5% smette di fumare per tutta la vita.

Persone con disturbo da deficit di attenzione e iperattività, disturbo bipolare, schizofrenia, ansia o depressione tendono a essere a più alto rischio di iniziare e continuare a fumare.

Il fumo è comune anche in individui con basso reddito e bassi livelli di istruzione. Anche fattori genetici contribuiscono all’esordio del disturbo, con un grado di ereditarietà pari al 50%.

Il fumo è una vera e propria dipendenza quindi smettere di fumare non è facile tuttavia con le giuste motivazioni è un sostegno medico e psicologico adeguati tutti possono riuscirci.

Dati Istat aggiornati al 2016 rivelano quasi una persona su quattro di 14 anni o più ha dichiarato di essere fumatore e che quasi una su cinque ha ammesso di aver fumato in passato. Per fortuna più della metà della popolazione italiana ha dichiarato di non aver mai fumato invece. Se oggigiorno gli uomini fumano sempre meno cresce invece la quota delle fumatrici, soprattutto in giovane età.

Un dato rassicurante è rappresentato dal calo del consumo di tabacco: rispetto al 2011, nel 2014 in Italia la vendita di sigarette è scesa del quasi 6%. Forse perché alcune persone preferiscono fumare la sigaretta elettronica.

Essendo una vera e propria dipendenza (sia fisica che psicologica) il fumo ha profondi effetti psicologici, tra cui l´ansia o la disperazione per non riuscire a smettere di fumare, l’ansia di restare senza sigarette, il non poter fare a meno di dover uscire di casa alle ore più impensate, fosse anche sotto la pioggia, per acquistare le sigarette, le difficoltà di concentrazione legate al bisogno di fumare, che possono incidere negativamente  sullo studio o nel lavoro e, non ultimo, la consapevolezza di non essere liberi.

Tra gli strumenti efficaci per smettere di fumare, la consulenza psicologica è sicuramente un valido aiuto. Sia l´intervento individuale che i gruppi di auto aiuto, sono molto efficaci per aiutare le persone a smettere di fumare. Anche la tecnologia viene incontro ha chi ha deciso di buttare nel cestino le sigarette: proprio come nel caso di altri disturbi mentali, la consulenza psicologica può avvenire attraverso il telefono, Skype, whatsapp o le app degli smartphone.

Da psicologo, credo sia utile concentrarsi, oltre che sugli effetti negativi del fumo, anche su quelli positivi che, udite udite, sono apprezzabili anche nel brevissimo tempo. Vediamo assieme quelli più importanti. Quando si smette di fumare,

  • Dopo 20 minuti la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca si abbassano e ritornano ai valori norma
  • Dopo 24 ore i polmoni iniziano a espellere il muco contenente le sostanze lasciate dal fumo
  • Bastano solo 2 giorni e il nostro organismo è libero dalla nicotina e ricominciamo a recuperare gusto e olfatto. Riusciamo ad assaporare meglio il cibo e a distinguere meglio gli odori.
  • Dopo 3 giorni si respira decisamente meglio e il livello di energia fisica aumenta. Non ci si sveglia più con quella sensazione di pesantezza al petto e siamo più pronti ad affrontare la giornata
  • Dopo 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora.
  • Dopo 3-9 mesi si riducono tosse e sibili e assistiamo ad un ulteriore miglioramento della respirazione. Anche fare attività fisica, giocare con i propri figli, portare a spasso il cane diventa più piacevole e meno faticoso.
  • Dopo 1 anno il rischio cardiovascolare è del 50% in meno rispetto a chi invece fuma.
  • Dopo 10 anni il rischio di tumore del polmone torna pari a quello di chi non ha mai fumato. In chi ha fumato tanto e per lungo tempo, tale rischio si dimezza.

Infine, considerando una spesa giornaliera di 5€ per acquistare le sigarette, il risparmio in un mese è di 150€,  che equivalgono a 1.800€ all´anno (e a 18.000€ in 10 anni!). Insomma, i benefici per e i vantaggi (per la salute e per il portafoglio) di smettere di fumare sono davvero tanti e vale la pena lasciarsi aiutare per uscire da questa dipendenza.

Tags: dipendenza, disturbi mentali, fumare, fumo, istat, salute mentale
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Giuseppe Iannone
Giuseppe Iannone
Psicologo clinico e neuropsicologo, ha conseguito la Laurea in Neuroscienze Cliniche e Cognitive con specializzazione in Psicopatologia presso l’Università di Maastricht (Paesi Bassi). È iscritto all'Albo dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia ed è sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Possiede una seconda laurea in Pedagogia della Lingua e Cultura Italiana, conseguita a pieni voti presso l’Università per Stranieri di Siena e si occupa di consulenza linguistica e culturale in diverse aziende. Infine, è istruttore di tecniche di respirazione, di rilassamento, di training autogeno, di massaggio russo e di autodifesa presso la A.S.D. Systema Milano.

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