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Giornata Mondiale della Salute Mentale: il disturbo mentale si cura

Il disturbo mentale è una malattia come le altre e si cura. “Se senti che qualcosa non va, parlane con il medico. Sicura? Si cura”.
In occasione della Giornata mondiale della salute mentale (Mental Health Day), istituita nel 1992 dalla Federazione mondiale per la salute mentale insieme all’OMS), che si celebra ogni anno il 10 ottobre, sulle reti Rai sta andando in onda lo spot promosso dal Ministero della Salute con protagonisti Paolo Calabresi e Anna Foglietta. Lo scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della lotta contro lo stigma e i pregiudizi verso i pazienti che soffrono di disturbi mentali. La campagna in atto rientra tra le azioni in ambito nazionale messe in campo dal Ministero della Salute: il Piano di azione nazionale per la salute mentale (PANSM) definisce gli obiettivi di salute per la popolazione, le azioni e gli attori necessari per conseguirli, i criteri e gli indicatori di verifica e valutazione. Ci sono degli strumenti che consentono il reperimento di dati e informazioni per attuare delle strategie al fine di contrastare la patologia. Il Sistema informativo nazionale per la salute mentale è lo strumento utile per il monitoraggio dell’attività dei servizi, della quantità di prestazioni erogate, nonché delle valutazioni sulle caratteristiche dell’utenza e sui pattern di trattamento. Inoltre, rappresenta un valido supporto alle attività gestionali dei Dipartimenti di salute mentale (DSM) per valutare il grado di efficienza e di utilizzo delle risorse. Il monitoraggio invece avviene attraverso il Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM) che elabora il Rapporto sulla salute mentale e rappresenta cosi la più ricca fonte di informazioni sugli interventi sanitari e socio-sanitari dell’assistenza alle persone adulte con problemi di salute mentale e alle loro famiglie. Proprio sulla base dei numeri dell’ultimo Rapporto sulla Salute Mentale 2018 è emerso che, gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono 837.027 (mancano i dati della P.A. di Bolzano). Di questi il 68,3% di pazienti nella fascia di eta’ 45-54 anni: 25,0% maschi, 23,1% femmine. Nel 2018 i pazienti entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale sono stati 323.707. Per quanto riguarda le patologie, i tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori fra gli uomini rispetto alle donne, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare, per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile.
Che cosa si intende per salute mentale?
È lo stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni (fonte: salute.gov.it).
Gli effetti del lockdown a causa della Pandemia da Covid-19 hanno avuto delle forti ripercussioni sulla salute mentale. Dalle prime indagini e’ stato riscontrato che “le paure per il contagio e per la situazione economica nonché il cambiamento all’interno degli stili di vita familiari, hanno condotto a un’alterazione dei ritmi sonno veglia e provocato un incremento dei disturbi del sonno. L’incertezza per il futuro e le svariate interpretazioni di tipo catastrofico, inoltre, hanno favorito l’aumento dei sintomi ansiosi e depressivi”. Ha dichiarato la dottoressa Sandra Ronconi Psicologa – Psicoterapeuta cognitivo comportamentale del network Health Point, in un’ intervista per Health Online.
Purtroppo gli esperti parlano di un fenomeno in aumento che desta molta preoccupazione soprattutto quando si parla di suicidi e tentati suicidi come è emerso durante il Convegno Internazionale di Suicidologia e Salute Pubblica, organizzato il mese scorso in occasione della Giornata mondiale della prevenzione del suicidio.
La condizione di isolamento forzato a causa della pandemia da Covid-19 ha messo in luce ancor di più le difficoltà dei pazienti affetti da patologie mentali spesso esclusi dalla partecipazione alla vita sociale. E non solo, si è registrata una diminuzione degli accessi ai servizi e alle cure. La giornata mondiale 2020 è proprio dedicata al tema dell’accesso ai servizi territoriali. Con lo slogan “Mental Health for All Greater Investment-Great Access. Everyone. Everywhere”, si vuole invitare ad un maggior investimento nella salute mentale.
