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La luce per edifici più ecosostenibili e salutari
In una primavera che sa ancora di autunno servirebbe proprio un colpo di radiazione luminosa per spazzare via i nervosismi, i brutti pensieri e la noia di giornate che sembrano non essere intenzionate, ancora per non molto, ad abbracciare il sole.
Questo forte bisogno di luce e calorosità può essere riassunto in due parole: “light therapy”, ovvero la cosiddetta fototerapia, una tecnica curativa basata sull’uso della luce. Comunemente, viene applicata al trattamento di disturbi dermatologici (psoriasi, acne, eczema), del sonno (alterazioni del ritmo circadiano, insonnia) e di alcune malattie psichiatriche (disturbo affettivo stagionale).
In particolare, quando il corpo non riceve luce a sufficienza si può andare incontro a stanchezza cronica, disturbi del sonno e depressione. Ciò appare un grosso problema nella quotidianità dei giorni dove il corpo umano è soggetto a un susseguirsi ritmico di processi biologici che risente particolarmente dell’influsso della luce.
Per tale motivo, ad esempio, in molte città nordiche i cui paesi sono fortemente soggetti a tassi di suicido elevati a causa di una condizione climatica non favorevole, molti ospedali e uffici stanno introducendo la Visual Timing Light (VTL) al fine di garantire un’illuminazione stimolante e continua in ufficio.
Questo innovativo sistema di gestione della luminosità, studiato nell’Università di Monaco, porta la dinamica della luce naturale del giorno all’interno degli edifici e rafforza gli aspetti emotivi ed ergonomici della qualità della radiazione luminosa.
La luce biodinamica, riconosciuta anche come Human Centric Lighting, è capace di favorire il benessere di tutti i lavoratori, soprattutto negli uffici che ricevono giornalmente una scarsa luce solare. Inoltre, risulta avere la massima efficacia quando colpisce l’occhio da un’ampia sorgente luminosa con un corretto angolo d’incidenza.
Tali soluzioni di illuminazione altamente innovative vengono progettate, ormai, da numerose aziende di ingegneria, tra cui la Waldmann specializzata anche in prodotto per cliniche e case di cura. In tutti gli ambienti chiusi, dimostrano di essere efficaci e sostenibili, come il progetto “Case di Luce–Rigenerazione Urbana Passiva e Architettura a zero Energy” dello studio di architettura pugliese Pedone Working e promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dall’Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere (ANIEM).
Gli architetti Leo Pedone, Massimo Pedone, Annamaria Perruccio e dall’ingegner Piero hanno pensato di ideare un edificio con una grande facciata caratterizzata da numerosi volumi vetrati che costituiscono le “serre solari” passive. Attraverso una sorte di mediazione tra interno ed esterno la luce è in grado di originare delle ombre che favoriscano l’ombreggiamento delle serre sottostanti.
La copertura di questo edificio è inclinata appositamente in direzione Sud/Sud–Est per alloggiare, in maniera integrata, i pannelli solari e quelli fotovoltaici di ciascun appartamento, raggiungendo quasi il livello dell’autosufficienza con questo sistema attivo.
Gli edifici residenziali, attraverso l’uso di materiali sostenibili, di fonti rinnovabili, dell’uso passivo degli apporti solari e della ventilazione naturale raggiungono un elevato livello di sostenibilità che giova non solo all’ambiente ma anche alla salute di tutti.
La Light therapy infatti, è una cura priva di controindicazioni e considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una terapia d’elezione. Secondo l’OMS ogni 40 secondi una persona nel mondo si suicida e sono più di 800.000 i suicidi che avvengono ogni anno. La depressione rientra tra le prime cause che provoca questo impulso tragico nelle persone.
E la depressione da cosa è causata? In molti paesi proprio dalla mancanza di luce. Proprio per tale motivo molti architetti, designer e ingegneri stanno valutando nuove alternative per fronteggiare questa grave problematica.
Ad esempio, in alcune metropolitane di Tokyo è avviata una sperimentazione che prevede l’applicazione di una lue blu in grado di stimolare mandare degli impulsi positivi ai neuroni bloccando così eventuali istinti suicidi.