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La pet therapy valorizza l’impegno degli operatori sanitari nello sviluppo di nuove forme assistenziali
La PET THERAPY è una terapia basata sull’interazione uomo e animale domestico. È un’iniziativa che valorizza l’impegno degli operatori nello sviluppo di nuove forme assistenziali sempre più orientate all’umanizzazione delle cure e alla personalizzazione degli interventi.
Health Italia, una delle più grandi realtà nel panorama della Sanità Integrativa, che ha l’obiettivo di consolidare un mercato in forte crescita introducendo prodotti innovativi in grado di migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari e di benefit all’individuo, ha già trattato l’argomento grazie al contributo della dottoressa Clotilde Trinchero, pubblicato su Health Online, il periodico d’informazione targato Health Italia.
La dottoressa Trinchero, medico veterinario ed etologa, presidente dell’Associazione Assea Onlus, ha spiegato quali sono i benefici per la salute della terapia con la mediazione di animali domestici: TAA.
Gli Interventi Assistiti da Animali sono l’insieme di programmi di Attività Assistita da Animali – AAA a scopo ludico e ricreativo, finalizzati al miglioramento della qualità della vita e costituiti da incontri e visite di animali da compagnia a persone in strutture di vario genere; di programmi educativi EAA – Educazione Assistita da Animali, progetti pedagogico-ricreativi, rivolti principalmente ai bambini in età prescolare e scolare, nel periodo in cui essi aumentano la partecipazione e la socializzazione in tutte le attività di relazione e maturano i processi cognitivi. Gli animali agiscono come elemento catalizzatore dei comportamenti, favoriscono una stabilità affettivo-emozionale, contribuiscono a sviluppare il senso di responsabilità e una corretta organizzazione comportamentale. Infine, vi sono le Terapie effettuate con l’Ausilio di Animali – TAA attività terapeutiche vere e proprie, finalizzate a migliorare le condizioni di salute di un paziente mediante specifici esercizi. Integrano, rafforzano e coadiuvano le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia considerata.
Possono essere impiegate con l’intento di migliorare alcune capacità mentali (memoria, pensiero induttivo), comportamentali (controllo dell’iperattività, rilassamento corporeo, acquisizioni di regole in pazienti psichiatrici), psicosociali (miglioramento delle capacità relazionali, di interazione), psicologici in tempo stretto (trattamento della fobia animale, miglioramento dell’autostima), rallentamento di alcune patologie cronico-degenerative (Alzheimer, sclerosi multipla), riabilitazione post trauma-cranico e ictus e prevenzione (diabete, malattie metaboliche, patologie cardiocircolatorie).
Dal punto di vista scientifico su 10 studi, 9 riportano benefici molto importanti.
Negli ultimi anni la Pet Therapy è stata ufficialmente ed universalmente riconosciuta come terapia adiuvante, rendendo noti gli innumerevoli successi ottenuti sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero, a partire dalle RSA come incentivazione della terapia e comunicazione, per arrivare agli ottimi risultati nei reparti pediatrici, al miglioramento della riabilitazione dei pazienti della neuropsichiatria infantile (sempre più riconosciuta la valenza dell’ippoterapia in questo settore) ed infine ai risultati inequivocabili del quadro clinico dei pazienti ricoverati in terapia intensiva.
Gli animali domestici hanno maggior affinità alla convivenza con l’uomo e ne accettano il contatto, motivo per il quale sono loro ad essere coinvolti nella terapia.
La terapia consiste in una mediazione animale che si esprime attraverso diverse modalità di intervento sui pazienti.
Proprio nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria di Firenze, recentemente, un meticcio bianco di 8 anni dal nome Conan, ha potuto far visita alla sua padrona ricoverata in ospedale.
La signora ha manifestato ai sanitari il desiderio di rivedere il suo amato compagno a quattro zampe e il direttore del reparto insieme al coordinatore infermieristico si sono attivati per la richiesta alla direzione sanitaria del presidio che ha messo in atto la procedura aziendale in vigore da quest’anno, che consente, dopo le opportune verifiche ed autorizzazioni, di far incontrare agli ammalati i loro animali da compagnia.
Conan, lavato, pulito e igienizzato, è stato accompagnato in reparto e l’incontro è stato emozionante per tutti i presenti. L’alchimia che si crea tra uomo e animale è sorprendente soprattutto nei momenti di difficoltà.
E’ stato avviato di recente il progetto “ConFido: quattro zampe in corsia” che prevede la realizzazione di sedute fisioterapiche e di terapia occupazionale effettuate con l’ausilio di cani, condotti da personale formato e qualificato dell’Associazione Assea Onlus. In questo progetto, dedicato ai pazienti affetti da SLA e neuropatie, ricoverati presso il reparto di Riabilitazione Neuromuscolare del Centro Clinico NeMo (NeuroMuscolarOmnicentre) di Arenzano (Genova), si propone un trattamento complementare e non alternativo volto ad integrare, rafforzare e coadiuvare le terapie accademiche normalmente effettuate dai pazienti affetti da malattie neuromuscolari. I cani selezionati per partecipare a questo progetto hanno una predisposizione rilevata da test attitudinali e nel loro percorso formativo sono stati educati, ma non addestrati, in modo da poter esprimere al meglio le loro soggettive competenze. Ciò affinché riescano a rapportarsi in maniera più naturale al disagio umano e contemporaneamente mediare con la realtà riabilitativa.
Tale progetto, unico in Italia, di cui è responsabile la dott.ssa Manuela Vignolo, medico fisiatra, e realizzato grazie alla preziosa collaborazione dei medici, fisioterapisti e terapisti occupazionali dell’equipe del Centro NeMo con la dott.ssa Clotilde Trinchero è stato reso possibile solo grazie all’intervento di Mondovicino Outlet Village, insieme alla Fondazione Vialli e Mauro Onlus. Il sostegno di queste due realtà, da sempre vicine alle tematiche dei pazienti affetti da SLA e attente al mondo animale, ha infatti permesso la realizzazione e l’avvio di questa sperimentazione che è attualmente in corso e i cui dati preliminari saranno disponibili a fine anno. L’avvio è stato molto promettente e si pensa già di ampliare il progetto su scala nazionale.
Quali sono i criteri di scelta di una determinata specie animale? A chi spetta tale compito?
“La scelta della specie animale e la tipologia di contatto con l’animale stesso è valutata dallo specialista – ha detto la Trinchero. Per la riabilitazione post ictus gli esercizi fisioterapici sono, a prima vista, motori, ma l’animale agisce anche a livello psichico favorendo la produzione di neurotrasmettitori e ormoni che predispongono a pensieri e volontà positivi. La memoria può essere sollecitata o mantenuta vivace con esercizi statici nei quali è l’animale che suscita l’interesse nel paziente. L’animale non giudica e rasserena. Abbiamo raggiunto dei grandi risultati durante le terapie svolte con pazienti in Coma Minimamente Responsivo ricoverati presso una RSA. La mediazione animale si esprimeva attraverso un prolungato contatto fisico, dapprima guidato dal pet-therapista, e in alcuni di essi, poi svolto dal paziente stesso. Per quanto concerne lo svolgimento delle sedute nello specifico, all’inizio sono di conoscenza e presentazione, naturalmente da ambo i lati, l’uomo incontra l’animale e l’animale incontra l’uomo. Si vedono e osservano le rispettive reazioni e si stimano le opportune valutazioni (a reazione della persona). Dopodiché l’operatore mostra determinati gesti che poi sarà il malato a compiere: come dare da bere o da mangiare al cane, spazzolarlo o soltanto accarezzarlo. In questa fase l’operatore cerca di suscitare nella persona malata il desiderio di compiere in prima persona quelle determinate attività, ma lascia ben presto all’animale il compito di mediare.
La fiducia nelle capacità e possibilità dell’animale deve essere completa. Man mano che gli incontri di Pet Therapy procedono, vediamo emergere nel paziente l’aspetto più bello e che dà maggiore soddisfazione: il suo ‘riaprirsi’ al mondo. Tra gli obiettivi primari della Pet Therapy c’è proprio quello di riuscire a fare breccia nella persona attraverso l’animale”.
Gli animali sono con noi, aiutano, avvisano, hanno cura dell’essere umano: ConFidiamo in loro!
Tags: animali, pet therapy, salute
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.
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