Il cancro è una delle maggiori cause di morte. Qualche giorno fa è stata celebrata la Giornata Mondiale contro il cancro, promossa dall’Unione Internazionale Contro il Cancro (UICC), organizzazione non governativa che rappresenta associazioni impegnate contro tale malattia in più di cento paesi e sostenuta dall’Oms.
In occasione del World Cancer Day, l’Eurostat (Ufficio Statistico dell’Unione Europea) ha fornito un report dal quale è emerso che in Europa ogni anno il cancro causa il 26% dei decessi l’anno. Il tumore al polmone è la prima causa fra gli uomini, quello al seno per le donne.
Nel 2014, nell’Unione Europea, il cancro ha causato la morte di quasi 1,3 milioni di persone; nel 2013 è stato responsabile di poco più di un quarto (26%) di tutte le morti. Gli uomini (731.300) sono più colpiti rispetto alle donne (575.300), un fattore comune a tutti gli Stati membri dell’UE pur con alcune differenze. Sono dovuti a tumori mortali il 38% di tutti i decessi di cittadini europei sotto i 65 anni, mentre è meno colpita la popolazione più anziana (24%). Il cancro più fatale in Europa è quello che colpisce i polmoni: 272mila i decessi, il 21% del totale di morti per tumore. Seguono per mortalità, il cancro al colon-retto (152mila, 12%), il cancro al seno (93mila, 16%), il cancro al pancreas (83mila, 6%) e alla prostata (74mila, che uccide il 10% di tutti gli uomini morti di tumore). La quota maggiore di decessi per tumore rispetto alla popolazione, nel 2014, è stata registrata in Slovenia, Paesi Bassi, Irlanda e Danimarca, tutti sopra il 30% del totale dei decessi.
I paesi che registrano la minore incidenza di morti per cancro sono la Bulgaria (17%), la Lituania e la Romania (entrambe circa al 20%).
L’Italia è all’ottavo posto con oltre il 27%, ma si guarisce di più. Stando agli ultimi dati, nel 2016 si sono registrati circa 1.000 nuovi casi di cancro al giorno.
In questo contesto c’è però un dato positivo: l’Italia è al vertice in Europa per la sopravvivenza a cinque anni, migliorata rispetto al quinquennio precedente sia per gli uomini (55%) che per le donne (63%).
Questo risultato è stato raggiunto grazie al grandioso lavoro della ricerca sempre più impegnata in progetti in grado di migliorare la diagnosi e la cura dei tumori.
L’obiettivo dell’European Cancer Concord (ECC) è quello di portare al 70%, entro il 2035, la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti oncologici in Europa.
Negli anni, il contributo dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, che sposa la ‘visione 70:35’ dell’European Cancer Concord (ECC), è stato prezioso e determinante nello sviluppo di progetti di ricerca. L’AIRC finanzia numerosi progetti di ricerca traslazionale (dal bancone di laboratorio al letto del paziente e viceversa) e di diagnosi precoce, per riconoscere la comparsa o la recidiva del tumore molto prima che sia evidente con la diagnostica tradizionale, le cosiddette biopsie liquide.
La biopsia liquida segue l’evoluzione del tumore del colon-retto resistente a terapia. Grazie al test, è possibile seguire i cambiamenti del tumore, tra cui lo sviluppo della resistenza ad alcuni farmaci, attraverso l’analisi dei frammenti di Dna tumorale presenti nel plasma dei pazienti. Questo consentirà di mettere a punto strategie terapeutiche più efficaci, basate sulla capacità del tumore di adattarsi. Si apre così un nuovo capitolo che non mira solo ai meccanismi di resistenza del tumore, ma anche a conoscere come questi evolvano nel tempo.