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L’era del 5G nel settore sanitario

21 Maggio 2018

La Commissione Europea ha recentemente stipulato un accordo secondo il quale si impegnerà ad investire 3 miliardi di euro per la connettività e 10 miliardi di euro per l’intelligenza artificiale. Risultano essere degli investimenti molto importanti che dimostrano, nello stesso tempo, come l’Europa crede alle future tecnologie 5G e chiede a tutti gli stati membri di fare uno sforzo insieme per metterle davvero in pratica.

Il termine 5G si riferisce alla cosiddetta “quinta generazione” per evidenziare quell’insieme di requisiti, per dispositivi e reti, che determinano la compatibilità con un certo standard. Pertanto, descrive le tecnologie necessarie a far funzionare un certo tipo di comunicazione. Attraverso la 5G si potrà arrivare a delle comunicazioni più efficienti tra diversi dispositivi e il suo sviluppo da una parte punta all’incremento delle prestazioni; dall’altra mira ad una più ampia “iperconnessione” che vede un collegamento globale di miliardi di persone e dispositivi.

Per grandi città come Roma avere una piattaforma di connettività 5G può significare da una parte nuovi servizi per i cittadini, dall’altra la possibilità di attirare investimenti da parte di aziende che potranno provare in questa piattaforma un mezzo acceleratore della trasformazione digitale.

I progetti dell’Unione Europea sono focalizzati principalmente sull’industria 4.0, sul turismo e sul settore dei trasporti. Il tessuto urbano sta diventando sempre di più un terreno di tensioni per svariate ragioni e si cerca, perciò, di realizzare dei sistemi di trasporto intelligenti che riescano a realizzare delle città sostenibili e a comprendere, in tempo reale, le condizioni ottimali di tutti gli individui.

Tuttavia, negli ultimi periodi, l’Unione Europea sta investendo in numerosi progetti che riguardano anche il mondo della sanità, dalla diffusione dei consulti online fino alle operazioni chirurgiche a distanza. In particolare, la chirurgia a distanza potrebbe diventare prassi, permettendo agli specialisti di intervenire su pazienti che non hanno nessun modo di raggiungere i grandi poli ospedalieri o che, nei casi più urgenti, si trovano all’interno di ambulanze attrezzate. Secondo il report “From Healthcare to Homecare”, realizzato dall’Ericsson Consumer Lab per descrivere dettagliatamente le modalità con cui le nuove tecnologie, specialmente il 5G, innoveranno la sanità, sarà però necessario conquistare la fiducia dei pazienti: il 61% dei 4.500 utenti intervistati tra Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone e Corea del Sud afferma infatti di non fidarsi della chirurgia robotica via internet.

In Italia, i timori più evidenti sono legati alla sicurezza e ai potenziali rischi per la salute umana. La prima paura è fortemente legata alla frequenza delle onde elettromagnetiche impiegate, maggiormente elevata rispetto alle tecnologie precedenti e che arriva fino alle decine di gigahertz (GHz). Accanto a questa, le onde impiegate dal 5G hanno una minore capacità rispetto alle tecnologie precedenti di introdursi attraverso l’aria, la vegetazione e le pareti degli edifici, richiedendo dunque una più elevata densità urbana di micro-antenne che agiscano da ripetitori. Ciò porterebbe le persone a vivere a pochi metri da un ripetitore, e questa vicinanza sembra motivo di forti preoccupazioni nonché di lotte di quartiere per installare le antenne più lontano possibile dalla propria abitazione. Infine, alcuni studi scientifici recenti sostengono che le onde elettromagnetiche proprie della rete 5G possano stimolare delle modifiche nello sviluppo di alcuni batteri, rendendoli quasi come degli antibiotici resistenti.

In realtà, è fondamentale sottolineare che, quando si valuta un rischio dovuto a onde elettromagnetiche, l’effetto dipende dall’intensità dell’onda, ovvero dall’energia trasportata per unità di tempo e di superficie. Non è molto corretto, quindi, dire che le frequenze del 5G siano pericolose perché per la rete di telecomunicazioni si tratta di intensità estremamente basse. Ciò vale anche per i tessuti biologici e significa che tutti gli effetti restano confinati nello strato più superficiale della pelle.

Dunque, le piattaforme 5G sono dei veri e propri incubatori di crescita per tutti i tipi di settori tra cui quello sanitario. La tecnologia sta diventando realmente uno strumento attrattivo ed un elemento efficiente che sta crescendo a livello mondiale. Si sta assistendo ad una forte evoluzione digitale caratterizzata, in particolare, da tre parole chiave: aggregare ecosistemi, imparare e sperimentare.

Ne consegue oggettivamente che il 5G risulta essere un elemento molto competitivo e un motore di crescita per tutte le attività che riguardano la salute globale.

Tags: 5g, assistenza sanitaria, salute, sanità, tecnologia, telemedicina, unione europea
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Beatrice Casella
Beatrice Casella
Laureata in economia internazionale e dello sviluppo, si è sempre appassionata del settore sanitario. Il tema della tesi di laurea triennale ha riguardato il tasso di mortalità infantile in Tanzania (paese dove ha vissuto alcuni anni). Per il suo master's degree si è concentrata sull'incidenza della politica e dell'economia nel garantire una salute globale. Praticante giornalista, ha lavorato a Milano con il Gruppo editoriale L'Espresso e attualmente lavora come Research Analyst per una società che si occupa di costruzioni sostenibili.

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