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L’insorgenza della leucopenia
Con il termine leucopenia, si indica la riduzione del numero dei globuli bianchi, chiamati anche leucociti che circolano nel sangue e sono la principale difesa dell’organismo dall’aggressione dei numerosi microrganismi esterni.
Di conseguenza, in caso di un decremento dei leucociti, la funzione immunitaria è considerevolmente ridotta e può risultare del tutto inefficace.
In particolare, si parla di leucopenia quando il numero di leucociti scende al di sotto delle quattromila unità per microlitro di sangue periferico. Entro determinati limiti, può risultare meno invasiva, ma se la carenza è di grande entità predispone alle infezioni.
I globuli bianchi sono prodotti nel midollo osseo e detengono funzioni importantissime nella difesa dell’organismo dalle infezioni, in corso di reazioni allergiche e nella risposta alla presenza di tumori. Questi comprendono vari tipi cellulari: granulociti neutrofili (60%) coinvolti nei processi infettivi e infiammatori, linfociti (30%) che trasportano informazioni su pregressi contatti con agenti infettivi(memoria immunitaria), granulociti eosinofili (3-4%) coinvolti nelle reazioni allergiche (riconoscimento dell’antigene e liberazione di istamina), granulociti basofili (2%) e i monociti(3-4%) a funzione magrofagica(inglobano ed allontanano elementi nocivi). Nella leucopenia sono coinvolti gli elementi più rappresentati dei globuli bianchi, in pratica i granulociti neutrofili (neutropenia) o i linfociti (linfocitopenia).
Generalmente, fra le varie tipologie di globuli bianchi, la situazione più frequente prevede una diminuzione dei neutrofili circolanti (neutropenia), sebbene possa contribuirvi anche un numero ridotto di linfociti, monociti, eosinofili o basofili. Si possono distinguere, infatti, forme di leucopenia a carico di una sola popolazione leucocitaria e forme generalizzate.
Le cause di questa patologia sono numerose. Più comunemente, la leucopenia si riscontra in caso di gravi infezioni, come ad esempio HIV/AIDS, epatite B, dengue e malaria; patologie autoimmuni, tra cui lupus eritematoso sistemico e miastenia gravis; malattie con effetti sul midollo osseo, ovvero anemia aplastica, mielofibrosi, sindromi mielodisplastiche, disturbi linfoproliferativi e leucemie.
Un numero inferiore di globuli bianchi può derivare da artrite reumatoide, carenza di folati o vitamina B12, deficit di zinco, abuso di alcol e lesioni termiche. La leucopenia può essere stimolata anche dall’utilizzo costante di alcuni antibiotici, diuretici e immunosoppressori, chemioterapia citotossica o radioterapia, esposizione a tossine e intossicazioni da piombo e mercurio.
Tuttavia, nel contesto della leucopenia, l’assunzione di antibiotici nei pazienti con febbre alta appare indispensabile. Molte volte è preferibile la somministrazione di questi farmaci per via endovenosa ancora prima di identificare il patogeno specifico. Casi in cui l’alterazione della temperatura corporea persistesse dopo le prime settantadue ore dall’inizio della terapia antibiotica, la leucopenia non dipende da infezioni batteriche. Pertanto, il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti diagnostici.
Le afte orali e le ulcerazioni orofaringee sono molto frequenti nei pazienti affetti da leucopenia. Al fine di attenuare il malessere, si consiglia di assumere farmaci anestetici ad applicazione locale, corticosteroidi topici e gargarismi specifici.
La leucopenia si differenzia dalla neutropenia, una riduzione del numero dei neutrofili circolanti che diventa più grave se accompagnata anche da monocitopenia e linfocitopenia, e dalla monocitopenia, che consiste essenzialmente nella carenza o l’assenza di monociti.