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Liste d’attesa infinite, il Ministero della Salute stanzia 400 milioni
Ben 350 milioni di euro in più per il triennio 2019-21. È questo uno dei rimedi alle lunghe liste d’attesa in sanità sfoderato dal Ministero della Salute che così intervenendo ammette di fatto la criticità che rallenta il sistema sanitario nazionale. “Per migliorare la situazione delle liste d’attesa in sanità – ha detto il ministro Giulia Grillo – abbiamo stanziato nella legge di bilancio 2019 (al comma 510) 350 milioni di euro per il triennio 2019-21. Risorse a cui abbiamo aggiunto ulteriori 50 milioni, e presto invierò alla Conferenza Stato regioni la proposta di riparto”. Questi 400 milioni saranno dunque impiegati dalle Regioni per migliorare le infrastrutture digitali dei Cup e degli altri servizi connessi al funzionamento delle liste d’attesa. Inoltre, ha proseguito il ministro, “al ministero della Salute si è insediato l’Osservatorio nazionale sulle liste di attesa composto da rappresentanti del Ministero, dell’Agenas, delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità e dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute”.
L’Osservatorio, oltre ad affiancare le Regioni nell’implementazione del Piano, si occuperà di tenere sotto controllo l’andamento degli interventi previsti oltre che a rilevare le criticità e fornire indicazioni per uniformare comportamenti, superare le disuguaglianze e rispondere con attenzione e completezza ai bisogni della collettività. Negli intenti del Ministero c’è l’adozione di un cronoprogramma con scadenze definite. Un tema prioritario, ha rimarcato il ministro, perchè “siamo ancora lontani dal poter dire che su tutto il territorio italiano, i servizi sono erogati in modo omogeneo e di qualità. Per questo abbiamo aggiornato il Piano per il Governo delle Liste di Attesa che era fermo da dieci anni, e che è stato approvato dalle Regioni nel mese di febbraio e ora sta diventando realtà in tutto il Paese”.
Per dare inizio alla riorganizzazione alle Regioni sono stati richiesti i dati e le informazioni sui tempi di attesa, le modalità di gestione delle agende dei soggetti pubblici che degli erogatori privati accreditati. Le risposte ottenute sono state la base per riformare il nuovo Pngla il cui obiettivo primario è garantire un appropriato e tempestivo accesso ai servizi sanitari anche attraverso l’applicazione di precisi liste di attesacriteri di appropriatezza, il rispetto delle Classi di priorità, la trasparenza e l’accesso diffuso alle informazioni da parte dei cittadini sui loro diritti e doveri. Tutte
le regioni lo hanno recepito con tempestività e ora tocca alle singole aziende sanitarie elaborare i propri piani attuativi.