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L’obesità nei bambini è collegata al livello di benessere e istruzione
I livelli di obesità nei bambini sono collegati ai loro livelli di istruzione e di benessere. Ad chiarirlo è un’analisi lavorata dal Joint Research Centre della Commissione europea a partire da dati socio-economici regionali. Lo studio afferma che l’Italia si colloca nella fascia di Paesi dove circa un terzo dei bambini di 11 anni è sovrappeso o obeso, mentre tra gli adulti i livelli sono tra i più bassi in Europa. Però se si mettono in relazione questi dati con il grado di istruzione, quanto più questo sale, tanto più la situazione dell’Italia e di altri Paesi mediterranei migliora, mentre allo stesso tempo peggiora nei Paesi del nord Europa.
Secondo la mappatura realizzata dal Joint Research Centre della Commissione Europea in 9 dei 28 paesi dell’Unione Europea la percentuale di bambini di 11 anni in forte sovrappeso oppure obesi è superiore al 30%, con punte del 39% in Grecia e a Malta mentre in Olanda e Danimarca raggiunge appena il 13 e 15%.
Tuttavia, a proposito di benessere ci sono dieci regole da seguire per non aumentare ulteriormente di peso nel corso dei mesi estivi che sono per il corpo i più caldi, e per questo anche i più faticosi. Il primo consiglio, che alla fine è un principio dello star bene, è idratarsi sempre bevendo molta acqua. Gli esperti raccomandano il consumo di 1 litro al giorno fino a 10 chili di peso del bambino, 1 litro e mezzo tra 10 e 20 chili e 2 litri e più dai 30 chili in su. Inoltre, è doveroso non trascurare l’abitudine alla prima colazione e prediligere prodotti fatti in casa o prodotti da forno, latte, yogurt, marmellata, macedonie o ghiaccioli di frutta fatti in casa e centrifugati. Fondamentale poi è seguire gli orari dei singoli pasti, con l’avviso di limitare gli inutili e dannosi fuoripasto. A tal proposito i dietologi consigliano i genitori di concentrare la dieta dei piccoli tra carboidrati e proteine evitano di farli consumare i parti sotto l’ombrellone e di tenerli in spiaggia nelle ore più calde della giornata per evitare il rischio di colpi di sole e di calore.
A queste prime e fondamentali indicazioni se ne aggiunge una quarta che di per sé è un “consiglio della nonna”: è necessario aspettare 2 ore prima di fare il bagno dopo i pasti. Mentre al quinto posto c’è il consiglio di conservare un’alimentazione variegata e costituita soprattutto da frutta e verdura fresche e di stagione che vanno rigorosamente lavate bene per evitare salmonellosi e intossicazioni dovute alla poca igiene alimentare . Un’alimentazione corretta prevede nell’arco di una settimana un consumo di: carne, pesce e legumi almeno 3-4 volte mentre formaggi, affettati e uova 1-2 volte. Restando all’ambiente marino: il pesce crudo può essere portatore di un parassita, l’Anisakis, nocivo per l’essere umano perché può causare manifestazioni gastrointestinali o reazioni allergiche. L’ottava regola promuove il consumo gelati artigianali in posti conosciuti e di fiducia: i derivati di uova crude come gelati e dolci alla crema sono alimenti responsabili delle intossicazioni da Staphylococcus aureus. Nona indicazione è quella di scartare dalle mura domestiche i cibi avanzati, soprattutto precedentemente riscaldati al sole o rimasti a temperatura ambiente per più di 1 o 2 ore. Decima e ultima regola richiama l’attività fisica che nel corso dell’anno intero è fondamentale per prevenire il sovrappeso, l’obesità e le malattie cardiocircolatorie.