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Mai sentito parlare di zeolite?
Si parla tanto di metalli pesanti e dei loro effetti nocivi sulla salute. Si parla di allergie al nichel in continuo aumento. Si può fare qualcosa? La risposta è sì. Esiste un minerale di origine vulcanica dal nome quasi impronunciabile, ma dalla indiscussa validità nel contrastare vari tipi di accumulo nell’organismo. Si chiama zeolite clinoptilolite ed è un dispositivo medico perché ha un’azione puramente meccanica, non viene metabolizzato. Il nome zeolite deriva dalle parole greche zeo=bollire e lithos=pietra, pertanto significa “pietra che bolle” e deriva dal fatto che, quando viene scaldata, libera acqua senza modificare la struttura dell’alluminosilicato e sembra che bolla. Esistono più di 100 tipi diversi di zeolite, che possono essere raggruppate secondo le caratteristiche strutturali in: fibrose, lamellari e cristalline sferiche. La zeolite clinoptilolite, i cui cristalli hanno struttura sferica, negli anni ha dimostrato essere la più adatta per l’uso nella medicina umana e veterinaria.
MECCANISMO DI AZIONE
L’azione della zeolite si esplica nel tratto gastro-intestinale, dove tossine, microtossine, ioni ammonio, metalli pesanti e radicali liberi si legano alla zeolite e quindi vengono eliminati con le feci. Nell’intestino quindi, la loro concentrazione tende a zero e tale situazione attiva il meccanismo osmotico che richiama dal resto dell’organismo le sostanze tossiche che passeranno prima nel sangue e da qui nell’intestino, per cui potranno essere eliminate sia attraverso le urine che nelle feci. La sottrazione è progressiva e selettiva verso le sostanze tossiche, non coinvolge sostanze nutritive né farmaci e agevola la fisiologia detossificante sistemica.
L’azione della zeolite si rileva molto efficace sui T.R.A.M. L’acronimo riassume le principali sostanze tossiche che, se non debitamente eliminate dall’organismo, sono in grado di alterare l’intero equilibrio psico-neuro-endocrino-immunologico e la naturale capacità reattiva dell’organismo, tesa a mantenere e difendere la sua integrità.
I T.R.A.M. sono sostanze normalmente presenti nell’ambiente in cui viviamo, onnipresenti nella vita quotidiana: sono in ciò che mangiamo, respiriamo, tocchiamo, sentiamo, pensiamo.
T – tossine esogene ed endogene
R – radicali liberi
A – ione ammonio
M – metalli pesanti (alluminio, antimonio, arsenico, cadmio, mercurio, piombo)
TOSSINE
Sostanze esogene ed endogene che alterano l’omeostasi organica.
Tossine esogene: inquinanti ambientali, additivi e conservanti alimentari (come nitriti e nitrati).
Tossine endogene: sostanze prodotte dall’organismo come conseguenza del catabolismo fisiologico, ma anche in seguito ad utilizzo di farmaci (anche chemio e radioterapici) o ad infezioni virali, batteriche o micotiche. Queste tossine si depositano in particolare a livello intestinale.
Le micotossine rappresentano una categoria eterogenea di sostanze che derivano dai diversi passaggi della filiera alimentare. Alterano la salubrità dei cibi e possono compromettere lo stato di salute generale dell’organismo: i distretti interessati possono essere quello cerebrale, cutaneo, ma soprattutto intestinale.
Anche le patologie infettive, soprattutto micotiche, a carico dell’apparato digerente, possono rilasciare tossine che permangono a lungo all’interno dell’organismo, alterando funzionalità e permeabilità della mucosa intestinale e con ripercussioni sistemiche in particolare sul sistema immunitario.
RADICALI LIBERI
La specie reattiva dell’ossigeno (ROS) e i radicali liberi in genere svolgono importanti funzioni fisiologiche, ma possono anche causare danno cellulare. Essi, se in eccesso, possono reagire con la maggior parte delle strutture organiche della cellula, generando una reazione a catena che può provocare danni rilevanti alla sua funzionalità. Lo stress ossidativo rappresenta un disequilibrio tra la produzione di ROS e la capacità di difesa antiossidante della cellula. Questo stress ossidativo di tipo cronico sembra essere collegato a patologie quali malattie cardiovascolari, diabete, cancro, malattie neuro-degenerative e autoimmuni.
La zeolite mostra un’azione proteggente nei confronti dei radicali liberi, una diminuzione della produzione di ROS mitocondriali ed un aumento dell’attività endogena antiossidante, che si riflette in una maggiore vitalità cellulare e generale. Le esperienze cliniche effettuate hanno mostrato come l’effetto della zeolite risulti particolarmente evidente nei pazienti sottoposti a chemioterapia e radioterapia che manifestavano un considerevole incremento della tollerabilità alla terapia.
IONE AMMONIO
L’azione della zeolite risulta rilevante nei confronti dello ione ammonio per la diminuzione dei livelli ematici di ammoniaca. L’iper ammoniemia da deficienza di enzimi del ciclo dell’urea o da danni epatici provoca disfunzioni cerebrali severe: il cervello infatti non è fisiologicamente predisposto al metabolismo del ciclo dell’urea. Dati clinici confermano la sua attività nell’uomo: netto miglioramento della lucidità e delle capacità cognitive di tutti i soggetti trattati, ma in particolare di quelli affetti da patologie cerebrali quali Alzheimer o morbo di Parkinson.
METALLI PESANTI
I danni derivanti dal contatto o ingestione di elevate concentrazioni di metalli tossici sono noti: esempi classici sono rappresentati dalle intossicazioni da arsenico e da piombo, dall’allergia da nichel per contatto con oggetti che lo contengono e per assunzione di particolari alimenti, o dal mercurio delle amalgame dentali. Una volta entrati nell’organismo umano i metalli pesanti permangono per un tempo limitato nel torrente ematico e successivamente si depositano all’interno del tessuto in particolare di fegato (cd), reni (cd), pancreas (cd), polmoni (cd), ossa (pb,cd,cs), sistema nervoso (hg). I meccanismi di tossicità dei metalli pesanti sono di vario tipo:
– diretto, quali l’inibizione di enzimi importanti per l’organismo e nel caso del piombo la sostituzione di cationi fisiologici come il calcio nelle ossa;
– indiretto: come nelle patologie croniche neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson), a causa di danni alle funzioni fisiologiche, ma anche per la loro capacità di catalizzare la formazione di radicali liberi.
Risulta utile osservare che i metalli pesanti sono normalmente nei vaccini, come veicolo di penetrazione all’interno delle cellule del nostro organismo.
È fondamentale utilizzare una zeolite di buona qualità. Le molecole devono essere frantumate per essere attive, il tutto deve avvenire per auto-collisione in vortice di aria. Alcune aziende utilizzano le pale meccaniche, ma a quel punto il prodotto finale è una zeolite carica di metallo pesante e quindi tossica.