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Medici e veterinari in sciopero contro la Manovra
I camici bianchi in sciopero per 48 ore.
Il sistema sanitario italiano il 25 gennaio e nella prima settimana di febbraio, data da definire, vedrà due giornate di sciopero che interesseranno tanto i medici quanto i veterinari.
La prima astensione, del 25 gennaio, è stata proclamata da Anaao Assomed – Cimo – Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn – Fvm Federazione Veterinari E Medici – Fassid (aipac-aupi-simet-sinafo-snr) – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-ascoti-fials Medici – Uil Fpl Coordinamento Nazionale delle Aree Contrattuali Medica, Veterinaria Sanitaria.
La seconda invece sarà proclamata entro la prima settimana di febbraio dall’Aaroi-Emac (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica) che, in accordo con le altre sigle sindacali ed in linea con una mobilitazione articolata su più giornate di sciopero, mira a concentrare particolarmente nella seconda data, la protesta dei medici che elettivamente rappresenta.
A renderlo noto le stesse organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria.
La protesta, informano i sindacati, è necessaria a fronte delle “deludenti risposte alle precise richieste della categoria”: un finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i nuovi Lea ai cittadini e per onorare i contratti di lavoro scaduti da 10 anni: il superamento, alla firma del Ccnl, del congelamento al 2016 del trattamento accessorio posto dalla legge Madia; la cancellazione dell’anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità; la difesa dalla libera professione intramoenia; la previsione di un finanziamento adeguato per i contratti di formazione post laurea specialistici portandoli a 9.500 per anno “svuotando in questo modo – spiegano i sindacati – il limbo formativo in cui sono ingabbiati 10.000 giovani medici che non riescono ad accedere ad un percorso formativo”.
La protesta si allargherà ad altre iniziative, anche di natura giudiziaria, nei confronti di chi “intende disattendere la sentenza della Corte Costituzionale in tema di diritto ad avere un contratto di lavoro. Non intendiamo, inoltre, rinunciare – concludono i sindacati medici – alla decorrenza degli incrementi contrattuali prevista dalla normativa vigente e confermata anche dalla Ragioneria generale dello Stato”.
Secondo l’Anaao dunque la Manovra finanziaria approvata in Senato non prevede finanziamenti per le assunzioni. Non sono previsti, inoltre, provvedimenti tesi a sbloccare dopo 10 anni il rinnovo contrattuale in corso.
Si concede una generosa flat tax all’attività privata di altri pubblici dipendenti, ma non alla libera professione intramoenia dei medici, che continua ad essere criminalizzata. Stando quindi all’Associazione, i 350 milioni in un triennio per la riduzione delle liste di attesa sono insufficienti. In particolare, a fronte di quello che i medici da anni, ed ogni anno, mettono a disposizione per lo stesso fine con la loro attività intramoenia. In conclusione si tratta, per medici e dirigenti del Ssn, di una legge di bilancio avara e punitiva nei confronti di categorie professionali che, malgrado il crescente peggioramento delle condizioni di lavoro, reggono un servizio che garantisce un diritto fondamentale quale la salute dei cittadini.
Il Governo ed il Ministro della Salute Giulia Grillo ignorano la crisi della sanità pubblica e il disagio dei suoi professionisti. Questi ultimi – rimarca l’Anaao – meritano la stessa coerenza con gli impegni elettorali rivendicata per il reddito di cittadinanza e la modifica della legge Fornero. “Nessuno potrà stupirsi, o gridare al pregiudizio – afferma Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao – se medici, veterinari e dirigenti sanitari scioperano ancora nel mese prossimo. Per il futuro del Sistema sanitario nazionale che compie 40 anni proprio in questi giorni, la dignità del loro lavoro, il diritto alla salute dei cittadini”.