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Monkeypox virus: completata a Roma la prima fase di sequenza del DNA

27 Maggio 2022

Il Ministero della Salute ha emanato una nuova circolare di aggiornamento sull’infezione

I ricercatori dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma hanno “completato la prima fase dell’analisi della sequenza del DNA del Monkeypox virus dei primi tre casi italiani”. I campioni risultati postivi – rende noto l’Istituto – “sono stati sequenziati per il gene dell’emoagglutinina (HA), che consente l’analisi filogenetica”. I campioni sono tutti risultati affini al ceppo dell’Africa Occidentale “con una similarità del 100% con i virus isolati in Portogallo e Germania”. “Potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus paneuropeo, correlato con i focolai in vari paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie”, sottolinea l’Istituto.

Al momento in Italia sono saliti a 6 i casi di vaiolo delle scimmie.

In Lombardia, il laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica dell’Ospedale Sacco di Milano, centro di riferimento nazionale per le emergenze infettivologiche insieme allo Spallanzani di Roma, ha segnalato la diagnosi di positività del campione prelevato ad un paziente che presentava appunto sintomi riconducibili al vaiolo delle scimmie. Il ceppo non è autoctono, ma arriva dall’estero e potrebbe essere correlato ai focolai che si stanno registrano in altri Paesi d’Europa come Germania, Portogallo e Spagna (Canarie). A quanto si apprende, la persona sarebbe rientrata da un viaggio e al momento è in osservazione.

Terapia e vaccino

Il Ministero della Sanità spagnolo ha annunciato che l’Ue acquisterà vaccini e antivirali per metterli a disposizione degli Stati membri e contribuire così ad affrontare la gestione dei casi di vaiolo delle scimmie apparsi in diversi Paesi.

La ministra Carolina Darias ha detto inoltre che il vaccino contro il vaiolo che verrà comprato sarà Imvanex, che è prodotto dalla compagnia danese della Bavarian Nordic. Sul sito della Baviarian Nordic si legge che “il vaccino anti-vaiolo della Bavarian Nordic, commercializzato come IMVANEX ® in Europa, JYNNEOS ® negli Stati Uniti e IMVAMUNE ®in Canada, è approvato per l’uso contro il vaiolo delle scimmie dalla Food and Drug Administration e da Health Canada degli Stati Uniti come l’unico vaccino ad aver ottenuto l’approvazione normativa per questa indicazione in qualsiasi territorio”.

Nel frattempo, nel Regno Unito l’Agenzia per la sicurezza sanitaria ha acquistato oltre 20mila dosi di Imvanex della danese Bavarian Nordic, come “parte della rapida risposta all’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie”. Questo vaccino, spiega l’ente sanitario, viene offerto a “contatti stretti identificati di persone con diagnosi di monkeypox, per ridurre il rischio di infezioni sintomatiche e malattie gravi”.

Circolare Ministero della Salute

In Italia, per contrastare il contagio da vaiolo delle scimmie (Mpx), arriva l’indicazione di una nuova circolare di aggiornamento sull’infezione emanata dal ministero della Salute secondo la quale si potrà valutare anche la possibilità di vaccinare i contatti a più alto rischio – a partire dagli operatori sanitari – e di far scattare la quarantena in determinate circostanze.

L’adozione di contromisure di tipo medico farmacologico, inclusi specifici antivirali – si legge nella circolare – può essere presa in considerazione nell’ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse.

Infettivologi ed autorità sanitarie escludono al momento il rischio di una epidemia, e non si valuta una vaccinazione di massa. Tuttavia, tra le contromisure previste la circolare ministeriale indica che la vaccinazione post-esposizione (idealmente entro quattro giorni dall’esposizione) può essere presa in considerazione per contatti a rischio più̀ elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici. Inoltre, l’impiego di specifici antivirali può essere considerato nell’ambito di protocolli sperimentali, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o per le persone immunodepresse.

Al 23 maggio, rileva la circolare del ministero italiano della Salute, sono stati segnalati 68 casi confermati in otto Stati dell’Ue e almeno altri 42 casi sospetti sono in fase di indagine. I contagi hanno però continuato a crescere anche negli ultimi giorni e sono segnalati pure in Usa, Canada, Australia, Svizzera e Israele.

Previsto, precisa il ministero, il monitoraggio di 21 giorni per i contatti dei casi e lo stop alle donazioni di sangue da parte dei contatti asintomatici. A tutti i contatti è poi consigliato di non avere rapporti di vicinanza con donne in gravidanza, bambini e soggetti fragili. Altro aspetto evidenziato dalla circolare è che la trasmissione dall’uomo agli animali da compagnia è “teoricamente possibile”.

“A seguito della segnalazione di alcuni casi del vaiolo delle scimmie in Europa il Ministero della Salute ha tempestivamente allertato le Regioni e ha messo in piedi un sistema di monitoraggio dei casi”. Le parole di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute in un video pubblicato sul sito del Ministero.

Tags: casi di vaiolo, casi italiani, diagnosi di monkeypox, Monkeypox, Monkeypox virus, sequenza del DNA, Spallanzani di Roma, Vaiolo delle scimmie, Vaiolo scimmie, virologia
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Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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