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Mudra: di cosa si tratta?
Mudra è una parola della lingua sanscrita dai molti significati, spesso tradotta con “sigillo”, perché sono gesti delle mani che sigillano dentro di noi delle specifiche energie.
Questi gesti delle mani hanno un potente valore simbolico, la posizione che si assume con le dita, che crea differenti gesti, porta anche immensi benefici. Sono una parte fondamentale delle discipline dello Yoga e della Danza Indiana, chiamata Bharata Natyam, atti ad enfatizzare il valore spirituale di queste pratiche.
I mudra rimandano simbolicamente ad alcuni stati o processi della coscienza e, di conseguenza, la pratica dei mudra, può condurci agli stati di consapevolezza che essi rappresentano.
La pratica dei mudra nel contesto spirituale ha le sue radici nelle antiche tradizioni sciamaniche.
I mudra hanno fatto parte della cultura vedica e della religione in India fin dalle origini.
La descrizione delle cerimonie religiose che si può leggere nei Veda di 5000 anni fa includeva già i gesti delle mani, Mudra, e i canti, Mantra, che venivano utilizzati dai bramini per collegare terra e cosmo, e canalizzare queste energie per i benefici materiali e spirituali della civiltà vedica originaria.
La scienza dei mudra è stata sviluppata completamente nel periodo tantrico, che ha raggiunto il suo apice circa mille anni fa.
I nomi in sanscrito dei mudra contengono una chiave per comprenderne gli effetti. La maggior parte dei mudra sono dedicati a dei e dee. Queste divinità sono incarnazioni di varie energie nell’universo e rappresentano qualità che esistono, manifeste o potenziali, dentro e fuori di noi. Infatti, le varie divinità della tradizione vedica sono rappresentate mentre eseguono dei mudra.
Le divinità simboleggiano le energie che animano ogni aspetto della vita, della mente e della consapevolezza. I mudra sono i canali per la comunicazione con queste energie.
La pratica dei Mudra permette di collegarsi con i diversi aspetti dell’energia di cui è composto l’universo e così i corpi manifestano sul piano fisico quello specifico aspetto dell’universo che il singolo mudra evoca.
I Mudra sono efficaci a livello fisico, attivano alcune aree del cervello e risvegliano determinati aspetti spirituali.
Questi gesti attivano delle connessioni a livello energetico; a volte possono volerci anche diversi giorni o anche mesi di pratica, prima che si diventi così sensibili da poterne percepire gli effetti.
I Mudra sono in relazione con i cinque elementi, energie che nel corpo si riflettono sul piano psicofisico e spirituale scorrendo attraverso i nadi, canali energetici che terminano proprio nelle dita delle mani. Ad ogni dito corrisponde un elemento e l’energia ad esso collegata. La posizione delle dita che si realizza permette di controllare la quantità di energia che scorre dentro di noi e di attingere alle qualità associate all’elemento che stiamo invocando.
Le dita nei Mudra hanno una corrispondenza ben precisa identificata come segue:
- Pollice: rappresenta il sole, la pura energia, il fuoco;
- Indice: simboleggia l’aria e l’energia in movimento;
- Medio: raffigura lo spazio, l’espansione e l’apertura;
- Anulare: è in relazione con la terra, la solidità e il radicamento;
- Mignolo: rappresenta l’acqua, le caratteristiche di mobilità ed adattabilità.
I mudra ci aiutano a ricaricare le riserve di energia, a migliorare la qualità della vita, ad affrontare i disturbi emotivi e a ritrovare l’equilibrio interiore.
Praticare i Mudra porta notevoli benefici soprattutto al sistema nervoso. La pratica di questi gesti delle mani, inoltre, influenza anche pensieri ed emozioni. Questo perché canalizzano anche la saggezza interiore e l’intuizione.
I Mudra possono portare in superficie emozioni represse oppure calmarle, sviluppando consapevolezza personale che aiuta ad adottare una prospettiva distaccata e oggettiva.
I Mudra si praticano in modo molto semplice, seduti comodi, di solito a gambe incrociate con la colonna vertebrale ben eretta, si eseguono i movimenti con mani e dita sino a portarle nella posizione desiderata e a mantenerla il tempo necessario.
La pratica delle Mudra generalmente è eseguita la mattina all’alba e al tramonto, in un ambiente tranquillo e naturale dove può aumentare la connessione energetica. I Mudra possono anche essere impiegati prima della pratica delle asana, per sintonizzarci con la loro essenza energetica.
Non esiste una durata prefissata, come può essere per gli esercizi in palestra, ma è variabile, si inizia con la respirazione e si cerca di entrare in connessione con l’energia. Si inizia a praticare per qualche minuto. Col tempo si può mantenere le Mudra anche per 10 minuti o più per ogni singolo gesto.
Se i Mudra vengono praticati per un processo di guarigione o disturbi cronici viene consigliato di mantenere la posizione anche per 45 minuti, suddivisi in 15 minuti per sessione.
I tre Mudra più conosciuti e praticati nello Yoga sono:
1) Anjali Mudra
Anjali mudra, conosciuto anche come mudra del saluto, è un gesto di saluto, reverenza e celebrazione. Spesso lo si accompagna con la parola “Namaskar” o “Namastè”. Per praticarlo ci si siede comodamente a gambe incrociate, oppure si rimane in piedi. Si premono le mani saldamente davanti al petto, unendo i palmi e le dita. Ha effetto calmante e aiuta a ritrovare la connessione con noi stessi e con l’universo.
2) Mudra del loto
Questo Mudra è un simbolo di purezza, che aiuta ad aprire il nostro cuore verso gli altri e il mondo. In questo mudra i palmi delle mani si avvicinano; le punte dei pollici e dei mignoli entrano in contatto, mentre le altre dita rimangono aperte e distese. Adatto da praticare quando ci si sente stanchi ed esausti, soli e incompresi.
3) Pran Mudra
In questo mudra si uniscono le punte del pollice, dell’anulare e del mignolo. Si pratica con entrambe le mani, stimola l’energia e aiuta a ricaricarci quando ci sente stanchi. Lo possiamo utilizzare anche per calmarci, quando siamo in agitazione. Infatti Pran Mudra riduce il nervosismo e accresce la vitalità.