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Nuovi nati, l’allarme del Papa: “L’Europa vive un inverno demografico inedito”
Le famiglie sono l’Italia. È tornato a parlare di politiche demografiche papa Francesco e lo ha fatto definendo la natalità “un tema urgente, basilare per invertire la tendenza e rimettere in moto l’Italia a partire dalla vita, a partire dall’essere umano”. Nel discorso rivolto agli Stati generali della Natalità, iniziativa online del Form delle associazioni familiari, a cui hanno preso parte imprese, banche, esponenti del mondo della cultura, dei media, dello sport e dello spettacolo, il Pontefice ha denunciato la gravità della situazione che interessa tutto il continente europeo, che sin dall’inizio del pontificato definisce “vecchio”.
Il 2020 ha inoltre segnato un nuovo campanello d’allarme (calo della natalità del 21,6%), tanto che già in un Angelus di febbraio Bergoglio rappresentava la situazione italiana parlando di “inverno demografico” e spiegando che la denatalità la mette “in pericolo”. Le prime statistiche dell’Istat segnalano che per la prima volta dai tempi dell’unità nazionale (1861) l‘Italia potrebbe aver mancato di superare la soglia di 400 mila bambini nati in un anno. Da 9,60 nati ogni 1.000 abitanti del 2009 l’Italia era scesa a 8 nati nel 2015, anno in cui divenne fanalino di coda venendo sorpassata dalla Germania, per poi calare a 7 nel 2019. Scendere sotto la soglia di 400mila nati per 60 milioni di abitanti dello scorso anno vorrebbe dire andare sotto quota 6,66, un minimo storico. Il record di decessi del secondo dopoguerra, con un numero complessivo stimato dall’Istat sopra 700mila per la quarta volta in un secolo dopo il 1920, il 1942 e il 1944 porta dunque a un saldo demografico naturale di -300mila unità.
“I dati – ha commentato il Papa – ci dicono che la maggior parte dei giovani desidera avere figli ma i loro sogni di vita, germogli di rinascita del Paese, si scontrano con un inverno demografico ancora freddo e buio: solo la metà dei giovani crede di riuscire ad avere due figli nel corso della vita. L’Italia si trova da anni con il numero più basso di nascite in Europa, in quello che sta diventando il vecchio Continente non più per la sua gloriosa storia, ma per la sua età avanzata”. “Questo nostro Paese, dove ogni anno è come se scomparisse una città di oltre duecentomila abitanti, nel 2020 ha toccato il numero più basso di nascite dall’unità nazionale”, ha proseguito Francesco: “Non solo per il Covid, ma per una continua, progressiva tendenza al ribasso, un inverno sempre più rigido”. “Eppure tutto ciò non sembra aver ancora attirato l’attenzione generale, focalizzata sul presente e sull’immediato”, il grido d’allarme del Papa, menzionando il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che “ha ribadito l’importanza della natalità”, definendola “il punto di riferimento più critico di questa stagione”, dicendo che “le famiglie non sono il tessuto connettivo dell’Italia, le famiglie sono l’Italia”. “Quante famiglie in questi mesi hanno dovuto fare gli straordinari, dividendo la casa tra lavoro e scuola, con i genitori che hanno fatto da insegnanti, tecnici informatici, operai, psicologi!”, ha detto Bergoglio: “E quanti sacrifici sono richiesti ai nonni, vere scialuppe di salvataggio delle famiglie! Ma non solo: sono loro la memoria che ci apre al futuro”.