• Chi siamo
  • Archivio uscite
  • Contattaci
  • Visita il sito Health Italia
logo_hol_weblogo_hol_weblogo_hol_weblogo_hol_web
  • Home
  • Alimentazione
  • Informazione
  • Intrattenimento
  • Patologie
  • Prevenzione
  • Ricette della salute
  • Sfoglia HOL Magazine
Health Italia_728
✕

Pregare aiuta a vivere più a lungo. Lo conferma la scienza

5 Aprile 2018

Mangia. Prega. Ama. Stando a un’antica credenza asiatica l’uomo per essere felice e per vivere dunque i propri anni in armonia con se stesso e con le forze che muovono il mondo deve poter mangiare bene, amare qualcuno con fedeltà e infine credere in Qualcuno a cui affidarsi. In effetti non ha molta importanza chi si prega, ma frequentare i luoghi di culto aiuta a vivere più a lungo e decisamente meglio. La tradizione popolare in questo senso incontra la scienza che ha dimostrato come le persone che partecipano a funzioni religiose sono più protette dal rischio di morte per qualsiasi causa. Continua pertanto quell’annoso dialogo tra teologi e scienziati.

Sempre di più nei tempi recenti la preghiera è stata presentata come una medicina, una sorta di balsamo del corpo e dello spirito. La scienza così ha potuto dimostrate che la religione può influire positivamente sullo stato di salute delle persone. Fra gli effetti procurati dalla preghiera c’è l’aumento dei livelli di serotonina nel sangue, il trasmettitore responsabile nella regolamentazione di un’ampia gamma di funzioni cerebrali e correlato ai disturbi dell’umore. Maggiori valori aiutano a gestire meglio la propria emotività, contrastando ansia, depressione, insonnia, impulsività e stress, ma anche ad assicurare una migliore salute in generale, lottando contro aterosclerosi, colesterolo, diabete e invecchiamento.

Uno dei primi studiosi che si è occupato in questi termini della pratica religiosa è stato l’americano Herbert Benson, cardiologo dell’Università di Harvard, che, sin dagli anni Settanta del ‘900 ha ipotizzato per la preghiera la stessa azione biochimica prodotta dal rilassamento, capace di abbassare la pressione sanguigna, ridurre il ritmo cardiaco e allentare la tensione muscolare. partite dal “g Tum-mo”, una pratica yoga che – grazie a una speciale respirazione meditativa – consente ai monaci buddisti di resistere alle temperature estreme dell’Himalaya e addirittura asciugare lenzuola bagnate avvolte intorno ai corpi nudi, grazie alla loro misteriosa capacità di sviluppare un elevato calore interno.

“La meraviglia delle ricerche internazionali infatti è quella di aver mostrato come gli effetti della preghiera vadano al di là della singola religione o del fatto di credere o meno in Dio”, ha spiegato a Famiglia Cristiana la dottoressa Monica Urru, medico, psicoterapeuta, specializzata nel trattamento degli psicotraumi in adulti e adolescenti, che ha trattato il tema nell’ambito del VI Congresso nazionale Simben (Società italiana di medicina del benessere). “Non a caso, a partire dal 1992, il neuroscienziato Andrew Newberg ha provato a verificare che cosa accadesse nel cervello di persone appartenenti a fedi diverse, dai monaci tibetani alle monache francescane, chiedendo loro di utilizzare le rispettive meditazioni o forme di preghiera durante l’esperimento”. Come dunque è noto condizioni sociali ed economiche hanno un impatto sulla salute. Per capire se anche le attività religiose potessero essere un valido predittore di mortalità, i ricercatori della Emory Rollins School of Public Health hanno reclutato 18.370 statunitensi ultracinquantenni.

Il capitolo 18 del Vangelo di Luca comincia così: «Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi». I partecipanti allo studio sono stati intervistati nel 2004 e seguiti fino al 2014. Dallo studio è risultato che chi aveva preso parte a celebrazioni o a incontri religiosi presentava un rischio di mortalità inferiore del 40% rispetto a chi non aveva mai partecipato. I frequentatori più assidui avevano meno probabilità di fumare o bere alcolici, erano più propensi a effettuare screening sanitari e a svolgere attività motoria. Cosa fondamentale è che non c’erano differenze per il tipo di religione seguita. I dati sono stati ricavati da fattori ‘confondenti’, in quanto anch’essi attribuiti a un miglior livello di salute, come il reddito elevato e il genere femminile.

Tags: pregare, religione, ricerca, stile di vita
Condividi
Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

Articoli correlati

21 Marzo 2023

“Ridiculous excuses not to be inclusive”, la campagna di sensibilizzazione per la piena inclusione delle persone con disabilità intellettiva


Leggi di più
20 Marzo 2023

Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus


Leggi di più
La nuova era del cervello: l'innovazione tecnologica per la cura delle malattie neurologiche
16 Marzo 2023

La nuova era del cervello: l’innovazione tecnologica per la cura delle malattie neurologiche


Leggi di più

Health Online

Health Online è il periodico di informazione di proprietà di Health Italia S.p.A. che permette di essere costantemente informati sul tema della sanità integrativa e non solo.

Visita il sito Health Italia

Cerca

✕

Health Online Magazine



Sfoglia online

Seguici sui social

Rubriche

  • Alimentazione
  • Informazione
  • Intrattenimento
  • Patologie
  • Prevenzione
  • Ricette della salute
  • Senza categoria
MutuaSemplice_square

Ultimi articoli

  • “Ridiculous excuses not to be inclusive”, la campagna di sensibilizzazione per la piena inclusione delle persone con disabilità intellettiva
    21 Marzo 2023
  • Charcot Marie Tooth, la malattia che fenera la disabilità invisibile
    21 Marzo 2023
  • Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus
    20 Marzo 2023

Tags

Aifa AIRC alimentazione ambiente assistenza sanitaria bambini benessere cancro chirurgia coronavirus Covid covid-19 cuore donne famiglia gravidanza green pass health italia health online health point innovazione lavoro medici ministero della salute oms pandemia patologie pelle pfizer prevenzione psicologia ricerca salute sanità sanità integrativa Sars-CoV-2 società di mutuo soccorso tecnologia telemedicina tumore al seno tumori vaccini vaccino variante Omicron welfare
© 2023 Health Online. All Rights Reserved. | Privacy Policy - Cookie Policy - Impostazioni Cookies
Powered by 

Usiamo i cookie per fornirti la miglior esperienza d'uso e navigazione sul nostro sito web.

Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o disattivarli nelle impostazioni.

Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

Cookie necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.

Cookie di terze parti

Questo sito web utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari. Mantenere questo cookie abilitato ci aiuta a migliorare il nostro sito web.

Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!

Privacy & Cookie

Maggiori informazioni sulla nostra Privacy Policy e Cookie Policy