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Quarta dose vaccino anti covid per gli over 80, ospiti rsa e persone fragili dai 60 anni in su
“È fondamentale completare il ciclo vaccinale con la terza dose ed effettuare la seconda dose booster, o quarta dose, per le persone che sono più fragili, affinché arrivino protette al massimo in autunno”. Le parole del Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza nel corso della conferenza stampa del ministero della Salute sulla prosecuzione della campagna vaccinale e la somministrazione della seconda dose di richiamo che si è svolta presso il Ministero della Salute.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, il Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Nicola Magrini.
Gli esperti oltre a ribadire l’efficacia e la sicurezza dei vaccini hanno inoltre raccomandato il completamento del ciclo vaccinale.
“E’ assolutamente da raccomandare il completamento del ciclo vaccinale con la dose booster ai 4 mln di italiani che non la hanno ancora ricevuta”, ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli. “Il secondo messaggio è che i circa 800mila connazionali con ridotta risposta ai vaccini per immunocompromissione hanno bisogno della quarta dose per avere la massima protezione rispetto al rischio di avere un’infezione da sarsCoV2. I vaccini oggi garantiscono il 91% di protezione dalla malattia grave”.
Dopo il via libera della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla quarta dose di vaccino anti-Covid per i pazienti immunodepressi, dal 12 aprile è partita la somministrazione della seconda dose booster anche per gli over80, per ospiti delle rsa e per fragili dai 60 anni in su. A indicare le modalità di somministrazione del secondo booster è una nota di ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Istituto superiore di sanità (Iss) e Consiglio superiore di sanità (Css), a seguito del pronunciamento di Agenzia europea del farmaco Ema e Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Ecdc, e alla riunione della Commissione tecnico scientifica (Cts) di Aifa.
Secondo la nota “si raccomanda la somministrazione di una seconda dose di richiamo (secondo booster) con vaccino anti Covid a mRna nei dosaggi autorizzati per la dose booster, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo”. L’indicazione per la quarta dose di vaccino anti Covid “al momento non si applica ai soggetti che hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2 successivamente alla prima dose di richiamo”. Si ribadisce inoltre “la priorità di mettere in massima protezione tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto la prima dose di richiamo, e per i quali la stessa è già stata raccomandata e di promuovere, richiamandone l’assoluta importanza, la somministrazione della quarta dose vaccinale in tutti i soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici, e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido. Si ricorda che per quest’ultima categoria la somministrazione della quarta dose deve essere considerata equivalente a una dose di richiamo, consistendo il ciclo di vaccinazione primaria di tre dosi”.
Un altro elemento importante emerso nel corso della conferenza stampa sul tema della prosecuzione della campagna vaccinale e della somministrazione della seconda dose di richiamo è un vaccino annuale aggiornato di volta in volta in base alle varianti. Si parte da ottobre in vista della stagione invernale.
“Preferiamo chiamarla seconda dose di richiamo e non quarta dose. Avremo il richiamo autunnale come richiamo annuale”, ha detto il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Nicola Magrini.
Sul tema varianti, Gianni Rezza ha detto che “la scorsa settimana c’è stata una lieve inversione di tendenza ma la velocità di circolazione virale e l’incidenza sono ancora elevate. Circolano inoltre varianti e varianti ricombinanti, anche se quest’ultime sono ancora sporadiche e non pongono particolari condizioni di allarme”. “Ora stiamo utilizzando ancora vaccini basati sul virus originale – ha spiegato – e che comunque mostrano capacità alta contro la malattia grave. Molte aziende stanno mettendo a punto vaccini che contengono oltre al virus Wuhan anche Omicron. Credo che durante l’estate i nuovi vaccini adattati verranno sottoposti alla valutazione di Ema”.
Per quanto riguarda l’immunità e l’efficacia dei vaccini contro variante Omicron, secondo il gruppo strategico di esperti (Sage) dell’Oms sulle vaccinazioni “I dati disponibili sui vaccini Covid-19 contro la variante Omicron mostrano che l’immunità cala contro l’infezione ma l’efficacia resta elevata e più sostenuta contro la malattia grave e il decesso, specialmente dopo il booster”. Gli esperti hanno esaminato “i dati relativi all’immunità ibrida, indotta dall’infezione e dal vaccino. La sieroprevalenza di Sars-CoV-2 sta aumentando rapidamente a livello globale, sulla base sia dei contagi che della vaccinazione – affermano – È necessario comprendere l’effetto protettivo dell’immunità indotta dall’infezione, da sola o in combinazione con la vaccinazione, in particolare in relazione a possibili modifiche al programma vaccinale contro Covid-19”. Al momento le evidenze sono ancora limitate e preliminari e per il Sage sono necessari “più prove sulla durata della protezione sia per l’immunità ibrida che per l’immunità indotta dal vaccino, in base alla gravità della malattia”.