Il Tarassaco, o Taraxacum officinale, o meglio noto come dente di leone, è una pianta erbacea che fiorisce da febbraio a maggio, con proprietà medicinali conosciute sin dall’antichità: infatti taraxakos in greco significa “io guarisco”.
Le foglie del tarassaco si presentano lunghe, lanceolate e con margine dentato. Questa pianta cresce in molte zone d’Italia e trova il suo habitat naturale nei prati, nei campi, persino ai bordi delle strade e nelle zone alpine, fino ai 2000 metri di altitudine.
Proprietà
Il tarassaco facilita e migliora la digestione, aumentando la secrezione delle ghiandole dell’apparato digerente e stimolando la produzione di saliva, succhi gastrici e pancreatici, grazie alla presenza di taraxacina.
Stimola la produzione di bile e facilita lo svuotamento della cistifellea. Radici e foglie, dai principi amari sono utili per sostenere il fegato e hanno un effetto protettivo su di esso, favorendo la disintossicazione dell’organismo. Il tarassaco aiuta anche ad eliminare i grassi in eccesso ed è per questo un buon rimedio in caso di colesterolo alto.
I principi amari conferiscono proprietà amaro-toniche e digestive.
Il tarassaco contiene inulina, che ha effetti lassativi solo in quantità elevate, altrimenti agisce come un probiotico, ovvero contribuisce al benessere della flora batterica “buona”(Lactobacillus e Bifidus).
I flavonoidi agiscono invece a livello dei reni, aumentando la produzione di urine e facilitando l’eliminazione di liquidi in eccesso, che trasporteranno fuori anche le sostanze di scarto e le tossine.
Rafforza il sistema immunitario ed è un rimedio naturale depurativo e diuretico, utilizzato infatti in caso di ritenzione idrica grazie all’elevata presenza di potassio nelle sue radici e nelle sue foglie. Nella tradizione contadina il tarassaco è anche conosciuto come “piscialetto”, appellativo collegato alle sue proprietà diuretiche.
È ricco di vitamine, sali minerali e antiossidanti.
Utilizzo
In commercio si trova l’estratto secco titolato da assumere lontano dai pasti. Può essere assunto per cicli di due mesi, a distanza di tre settimane. È possibile consumarlo anche sotto forma di decotto o infuso, si possono anche cucinare le foglie o aggiungerle all’insalata.
L’utilizzo sotto forma di integratore è consigliato durante i cambi di stagione, o quando si vuole disintossicare l’organismo. Il risultato migliore si ottiene sempre abbinandolo a un regime alimentare sano ed equilibrato, ricco di frutta e verdura, oltre ad attività fisica.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Il tarassaco è da evitare se si soffre di gastrite o ulcera peptica, in quanto come effetto collaterale ha quello di poter creare iperacidità gastrica. È controindicato anche in caso di epatite e infiammazione o calcoli delle vie biliari: la bile, più abbondante e più fluida, potrebbe smuovere i calcoli e provocare una colica.
Sconsigliato durante la gravidanza o in allattamento, il tarassaco è da assumere con cautela ed esclusivamente sotto consiglio medico anche in caso si assumano farmaci, in quanto può andare ad interagire con alcuni medicinali in particolare quelli antidolorifici, regolatori di glicemia o diuretici.
Da evitare anche se si è allergici alle piante della famiglia “Asteracee”. L’abuso o l’uso improprio può causare, invece, turbe idroelettriche.