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Telefoni cellulari e tumore al cervello, dobbiamo preoccuparci?
Il telefono cellulare è diventato ormai uno strumento indispensabile, usato non solo per comunicare, ma anche per fare fotografie, video, ricerche internet e tanto altro, grazie alle numerose App che abbiamo a disposizione. Negli anni, la tecnologia ci ha fornito un mezzo del quale non riusciamo più a fare a meno anche se sono molti gli interrogativi che continuano ad emergere riguardo al suo uso, che per alcuni potrebbe favorire lo sviluppo di tumori, soprattutto al cervello.
E’ recente il risultato di un grande studio del National Toxicology Program statunitense, secondo il quale è emerso che l’esposizione di ratti maschi alle radiofrequenze tipiche dei cellulari aumenta i casi di tumore, in particolare il glioma, un tipo di cancro al cervello, e lo schwannoma, gli stessi riscontrati da alcuni studi epidemiologici sull’uomo. Ad oggi, sono stati pubblicati solo i risultati preliminari dello studio sui ratti, mentre il rapporto completo, che è stato controllato e verificato dalle autorità indipendenti, sarà pubblicato il prossimo anno. Gli esperti hanno reso noto che la ricerca ha trovato una bassa incidenza di gliomi maligni nel cervello e schwannomi nel cuore dei ratti maschi esposti.
Dato l’ampio uso a tutte le età delle tecnologie per la comunicazione mobile, anche un piccolo aumento che dovesse risultare dall’esposizione, potrebbe avere grandi implicazioni per la salute pubblica.
Il tema del legame fra cellulari e tumori è quindi molto dibattuto. L’OMS ha classificato le radiofrequenze nel gruppo B2 dei possibili cancerogeni, ma diverse ricerche epidemiologiche, l’ultima delle quali pubblicata pochi giorni fa e condotta in Australia, hanno escluso connessioni.
Per saperne di più, abbiamo intervistato la dottoressa Eva Negri, ricercatrice AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) presso il Dipartimento di Epidemiologia – IRCCS – Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”.
L’OSM ha classificato le radiofrequenze nel gruppo B2 dei possibili cancerogeni, ma diverse ricerche epidemiologiche hanno escluso connessioni. Lo studio in questione, però, ha rilevato che ci sono stati dei piccoli, ma significativi aumenti di gliomi. Cosa ne pensa?
“Lo studio è stato condotto da un’istituzione prestigiosa su un campione molto ampio e può aggiungere importanti informazioni sugli effetti dei telefoni cellulari. I risultati tuttavia sono preliminari e quindi necessitano ancora di una serie di verifiche e di conferme. Il fatto che gli aumenti di tumori cerebrali siano stati osservati solo nei ratti maschi e non nelle femmine getta qualche dubbio sull’interpretazione causale dei risultati. I dati presentati finora riguardano lo studio sui ratti, mentre quello sui topi è ancora in corso e sarà importante verificare se gli stessi effetti si evidenzieranno in entrambe le specie. Inoltre, in questo studio i ratti sono stati esposti per periodi molto lunghi (più di 9 ore al giorno da prima della nascita fino a 2 anni) e ad elevata intensità. Nonostante queste esposizioni massive, gli effetti sono di modesta entità. La rilevanza di questi risultati per i livelli di esposizione umana è ancora da verificare. In conclusione, quindi, questo studio presenta dei dati interessanti, ma preliminari, la cui rilevanza per gli uomini resta incerta”.
Il tema del legame tra l’uso del cellulare e lo sviluppo del tumore al cervello è molto dibattuto. Senza creare allarmismi, ci sono dei rischi per la salute a causa dell’esposizione alle radiofrequenze tipiche dei dispositivi mobili?
“Gli studi sugli uomini sono a volte contraddittori, ma nel complesso rassicuranti. Alcuni hanno riportato degli eccessi di tumori cerebrali associati all’utilizzo di telefoni cellulari in alcuni sottogruppi di popolazione, ma gli studi metodologicamente più validi non hanno evidenziato eccessi, altri sono ancora in corso. Dovremo attendere ulteriori risultati per avere un quadro più chiaro. I dati già disponibili suggeriscono che gli eventuali effetti, se esistono, sono modesti e si verificano solo per esposizioni elevate. Non è quindi il caso di creare allarmismi perché i dati finora non li giustificano. Tuttavia, il buonsenso suggerisce di evitare esposizioni eccessive (come per quasi tutto del resto)”.
Oggi il telefono cellulare è diventato uno strumento essenziale. Quali sono i suoi consigli per non mettere a rischio la nostra salute?
“Bisogna preferire il telefono fisso, quando possibile, ed evitarne l’utilizzo eccessivo. Nel caso si debba utilizzare il cellulare spesso o per tempi prolungati, si può ricorrere alle tecnologie a mani libere come kit vivavoce e cuffie, in modo da aumentare la distanza tra l’apparecchio e la testa. Accessori vari che dichiarano di proteggere dalle onde elettromagnetiche sono, invece, di dubbia efficacia”.