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Una strada esistente, sicura, facilmente percorribile
Il nostro paese è quello, tra tutti quelli dell’Unione Europea, che ha la più alta percentuale di cittadini over 65 anni (pari al 21,7% della popolazione) ed ha una delle più alte aspettative di vita media tra tutti gli stati del mondo (82,7 anni).
Queste informazioni ci gratificano in termini sociali e in relazione alla valutazione della qualità della vita ma pongono un problema sulla tenuta economica dello stato sociale, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti previdenziali e sanitari.
Lo Stato italiano, sicuramente non per volontà politica né per scelta ma più semplicemente per un semplice fatto matematico, ha dovuto e dovrà sempre di più concentrare le politiche sociali, previdenziali e sanitarie sulla salvaguardia delle fasce più deboli della popolazione.
Le fasce meno deboli dovranno sicuramente ricorrere in modo diretto a soluzioni integrative che consentano di colmare il gap tra quanto è e sarà in grado di garantire il servizio pubblico e quanto necessita per la tutela reale e concreta di ognuno.
Già da oltre 25 anni il tema è stato affrontato in ambito previdenziale e, mano a mano che le modalità applicative vengono affinate con passaggi successivi sempre più coerenti, è facile intuire che si perverrà a soluzioni che consentiranno alle generazioni più avanti negli anni di salvaguardare almeno parte dei diritti acquisiti ed alle generazioni più giovani di costruirsi un futuro previdenziale più certo tramite l’ausilio degli strumenti integrativi messi loro a disposizione dalla legislazione.
In ambito sanitario il tema è oggetto di discussioni da circa quindici anni ed anche in questo campo le soluzioni integrative sono state correttamente individuate, fiscalmente agevolate e giuridicamente regolamentate.
Quello che ora e subito è necessario fare è rendere edotti tutti i cittadini e tutte le aziende sulla possibilità di sottoscrivere forme di sanità integrativa, in quanto l’argomento non è ancora cosi compenetrato nel tessuto sociale del nostro Paese come invece dovrebbe essere.
I Fondi Sanitari e le Società Generali di Mutuo Soccorso già da tempo offrono soluzioni di sanità integrativa e sostitutiva in grado di soddisfare le necessità dei dipendenti delle aziende, delle famiglie e dei singoli individui, con offerte evolute in termini di strumenti utilizzati e di modelli di gestione.
Le stime economiche ci dicono che nel 2016 le spese sanitarie che gli italiani pagheranno di tasca propria supereranno i 36 miliardi di euro, ma solo poco più di 2 miliardi di queste spese sono coperte tramite gli enti che sono stati istituzionalmente individuati quali gli unici abilitati a gestirle.
Fondi Sanitari e Società Generali di Mutuo Soccorso hanno tutte le caratteristiche sociali e societarie che servono, essendo enti fondati sul concetto della mutualità, operano in un sistema ben regolamentato, seguono modelli normativamente già pienamente definiti, garantiscono prestazioni di qualità, consentono a chi ne usufruisce, siano aziende o privati, di godere di opportune facilitazioni fiscali.
Ed ecco che allora possiamo con sicurezza sostenere che non c’è necessità di null’altro, non servono nuove norme, leggi, regole perché già esistono, è sufficiente spiegare bene a tutti i cittadini ed a tutti gli imprenditori quale è la strada già correttamente ed adeguatamente tracciata, affinché possano seguirla senza indugi.
Molti Fondi Sanitari e diverse Società Generali di Mutuo Soccorso già offrono percorsi dedicati alla prevenzione, utilizzano strumenti sanitari evoluti e device di ultima generazione, hanno sistemi integrati per fornire servizi di qualità ai propri associati ed alcuni enti si sono anche correttamente attrezzati per diffondere i propri servizi tramite esperti della salute, che garantiscono chiarezza informativa e competenza professionale.
È necessario che le grandi aziende (già molte sono sintonizzate sul tema) ma anche quelle più piccole, le famiglie e i singoli individui si rivolgano agli enti di sanità integrativa per garantirsi la copertura del proprio gap sanitario, affinché quei due miliardi di spesa sanitaria per i quali gli italiani già usufruiscono di prestazioni di sanità integrativa e sostitutiva diventino molti di più.
Perché questo significherà che Fondi Sanitari e Società Generali di Mutuo Soccorso, essendo enti senza scopo di lucro, potranno offrire servizi di prevenzione e prestazioni sanitarie sempre migliori, le aziende e le famiglie potranno garantirsi le proprie specifiche necessità sanitarie usufruendo di interessanti vantaggi fiscali, lo Stato potrà dedicare ancora di più le proprie risorse economiche a salvaguardare la salute delle fasce più deboli della popolazione.
Si creerà cosi, nuovamente, un circuito altamente virtuoso che consentirà al nostro Paese di avere un sistema di protezione sanitaria sempre all’avanguardia ed a tutti i cittadini di essere soddisfatti, nel rispetto del diritto alla salute di ciascuno, così come sancito dalla nostra Costituzione.
In conclusione, quindi, il nostro invito a tralasciare l’italico vezzo che ci porta a discutere anche ove le soluzioni sono di facile applicazione e di procedere con sicurezza sui percorsi disegnati per la sanità integrativa e sostitutiva, perché è una strada che già esiste, è una strada sicura e, soprattutto è una strada facilmente percorribile per chiunque lo voglia.