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Vaccino anti-Covid-19: rush finale
Il Commissario Domenico Arcuri : “Il 29 dicembre e e 12 gennaio l’Ema si pronuncerà sulla documentazione fornita da Pfizer e Moderna”. Pratica di Mare Hub nazionale per lo stoccaggio delle dosi
Prosegue senza sosta la corsa a rendere al più presto disponibile un vaccino anti Covid. Come riportato nell’ultimo articolo pubblicato sul sito HealthOnline, che sta seguendo passo passo l’evoluzione sin dall’inizio, alcuni dei vaccini sviluppati in questo periodo, come quello di AstraZeneca-Oxford che vede coinvolta anche Irbm di Pomezia, Pfizer e Moderna, sono arrivati alla fase finale di sperimentazione, si attende quindi il via libera delle agenzie regolatorie – per l’Europa è l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) – che ne valuteranno l’autorizzazione all’uso.
Stando alle ultime dichiarazioni del Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri manca poco alla pronuncia da parte dell’EMA sulla documentazione fornita da Pfizer e Moderna sui vaccini anti Covid “il 29 dicembre e 12 gennaio l’Ema si pronuncerà sulla documentazione fornita. Questo dovrebbe consentire di avere 3,4 milioni di dosi per vaccinare 1,7 milioni di persone. Nella seconda metà di gennaio è previsto l’inizio delle vaccinazioni, poi le dosi disponibili aumenteranno e, entro fine estate o inizio autunno, dovremmo aver completato la somministrazione della più grande campagna di vaccinazione di massa che abbia mai avuto corso nel Paese”. “Tra il secondo e terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione”, ha aggiunto precisando che “l’Italia ha diritto al 13,46% delle dosi di vaccino che saranno via via distributi dall’Europa”.
Per quanto riguarda lo stoccaggio per la campagna di vaccinazione anti covid sarà il sito della Difesa a Pratica di Mare l’Hub nazionale di stoccaggio. Si tratta di un hub intermodale militare, di ampie dimensioni, ottimale per la successiva distribuzione dei vaccini, in grado di accogliere vettori aerei, elicotteri e baricentrico per la connettività stradale. Le fiale di vaccino verranno concentrate nel sito, in cui sono disponibili shelter di ampie dimensioni, che garantiranno la massima efficacia per la conservazione ed i massimi livelli di sicurezza per gli stock. I vaccini saranno poi da lì distribuiti, a cura delle Forze Armate con differenti vettori, ai numerosi punti di somministrazione che il piano ha previsto su tutto il territorio nazionale, di nuovo nelle condizioni di massima sicurezza.
Per la somministrazione del vaccino, come ha sottolineato nel corso di una puntata di Agora trasmissione di Rai3, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e membro del comitato tecnico scientifico (Cts), “si partirà dagli operatori sanitari che lavorano negli ospedali e nelle Rsa, cosa che ha il significato non solo di garantire la loro sicurezza personale, ma anche di dare continuità nei luoghi di lavoro e proteggere le persone che a loro si affidano”. A seguire sarà estesa a coloro che risiedono in strutture residenziali e over 80, in base al principio di “dare priorità a chi ha maggior rischio di sviluppare forme più gravi, visto che l’età media di coloro che decedono per Covid è di 81 anni”. Il Commissario Locatelli è anche intervenuto in merito alle diverse tempistiche con cui il vaccino contro il Covid-19 arrivato nel Regno Unito rispetto al resto dell’Unione Europea. “Siamo felicemente parte dell’UE e i tempi di valutazione dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) consentiranno di iniziare i percorsi vaccinali più o meno in contemporanea in tutti i paesi europei. Il percorso di valutazione delle informazioni disponibili nel dossier sottomesso a Ema sarà straordinariamente rigoroso e questa è la migliore garanzia di sicurezza”.
Il Regno Unito ha approvato la settimana scorsa l’uso del vaccino Pfizer-BioNTech e proprio l’8 dicembre una donna novantenne di Coventry è stata la prima persona al mondo a essere vaccinata al di fuori dei test clinici. Nelle prossime settimane sono previste altre somministrazioni dando la priorità al personale sanitario e ai più anziani. Il Regno Unito diventa così il primo Paese al mondo ad approvare il vaccino della Pfizer-BioNTech per un uso diffuso. “Il governo ha accettato la raccomandazione dell’autorità di regolazione sui farmici del Regno, la Mhra, per approvare l’uso del vaccino Covid-19 della Pfizer-BioNTech”, si legge in un comunicato del ministero della Sanità.
Il governo britannico ha finora ordinato 40 milioni di dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech, sufficienti per vaccinare 20 milioni di persone. Ogni individuo deve ricevere due dosi a distanza di tre settimane, ha riferito la Bbc.
“L’approvazione della Gran Bretagna del vaccino della BioNTech-Pfizer contro il Covid-19 segna un momento storico nella battaglia contro la pandemia”, ha affermato l’amministratore delegato del gruppo farmaceutico statunitense dopo che la sua azienda ha ottenuto la prima autorizzazione del genere in Occidente.
L’approvazione del vaccino anti Covid di Pfizer/Biontech da parte delle autorità britanniche è avvenuta nel rispetto delle più scrupolose verifiche scientifiche e “senza prendere scorciatoie”. Le parole della dottoressa June Raine, numero uno dell’agenzia indipendente di controllo e regolazione dei farmaci (Mrha) che ha dato il via libera. “La sicurezza collettiva viene sempre prima di tutto”, ha sottolineato Raine assicurando che l’ok finale è arrivato solo dopo “la più rigorosa valutazione scientifica di ogni singolo dato” della sperimentazione del candidato vaccino in questione.