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Vaccino Oxford-Italia: firmato l’accordo europeo

18 Giugno 2020

Dall’azienda IRBM di Pomezia “produzione avviata, pronti per settembre”

Un altro passo è stato fatto. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha sottoscritto, insieme ai Ministri della Salute di Germania, Francia e Olanda,un contratto con AstraZeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino “da destinare a tutta la popolazione europea”. AstraZeneca, che fornirà ai Paesi europei fino a 400 milioni di dosi del vaccino della Oxford University, sta cercando di incrementare ulteriormente la sua capacità produttiva a livello globale per fornire un accesso al vaccino contro il coronavirus.

Il vaccino nasce nell’Università di Oxford ma nella fase di sperimentazione è coinvolta la IRBM Science Park azienda italiana con sede a Pomezia. Soddisfazione da parte dell’azienda sulle pagine del quotidiano La Stampa “Abbiamo dimostrato che nel nostro Paese è possibile scommettere sulla ricerca scientifica”. Le parole di Piero di Lorenzo a capo della Irbm, che collabora con l’università di Oxford. Sull’apporto dato a AstraZeneca e Oxford nella ricerca del vaccino, Di Lorenzo ha risposto che ”Abbiamo costruito la navicella spaziale, lo Shuttle che deve veicolare nell’organismo la proteina spike, sintetizzata e quindi depontenziata, che genera poi la risposta immunitaria in grado di respingere gli attacchi del virus. Il gene della proteina, l’università di Oxford lo ha sintetizzato già 18 anni fa, studiando i vaccini per altri coronavirus. Quando è apparso il Covid hanno impiegato non più di due settimane per sintetizzare anche questa in base al sequenziamento del gene messo a disposizione dalla Cina”. In questo momento si sta lavorando alla fase 3 della sperimentazione dopo aver superato gli esami dell’Agenzia del farmaco britannica che ha autorizzato le varie fasi della sperimentazione. “Dopo i primi test sui macachi – ha raccontato – è stato dato il via libera alla fase uno sui primi 510 volontari sani, che ha confermato l’assenza di tossicità ma anche l’efficacia, ossia la capacità di produrre una risposta immunitaria. Poi si è passati alla fase 2 su tremila volontari ai quali è stato inoculato il vaccino mentre ad altrettanti veniva somministrato un placebo. Superato anche questo esame siamo ora alla fase 3 su 10mila volontari, reclutati in Gran Bretagna e in Brasile, dove i picchi purtroppo ancora alti dell’epidemia ci assicurano di poter portare a termine la sperimentazione”. E sulla tempistica “Se tutto procede come deve per settembre. Anche se nel frattempo la produzione è stata già avviata per non farci trovare impreparati”. L’Italia è la protagonista di questa sfida che vede coinvolto il mondo intero. “Nella ricerca del vaccino l’Italia si mette in testa non solo perché è firmataria del primo contratto in questo pezzo di mondo ma anche perché c’è una ricaduta su Pomezia, su Irbm che è una realtà italiana”. Ad affermarlo il ministro della Sanità Roberto Speranza nel corso del suo intervento agli Stati Generali. “Con la firma dell’accordo arriva un primo promettente passo avanti per l’Italia e per l’Europa. Il vaccino è l’unica soluzione definitiva al Covid 19. Per me andrà sempre considerato un bene pubblico globale, diritto di tutti, non privilegio di pochi”.

Tags: coronavirus, covid-19, IRBM Science Park, Oxford University, prevenzione, ricerca, salute, vaccino
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Nicoletta Mele
Nicoletta Mele
Laureata in scienze politiche. Dal 2001 iscritta all’ Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con testate giornalistiche e uffici stampa. Dopo aver conseguito il master in “ Gestione e marketing di imprese in Tv digitale”, ha lavorato per 12 anni in Rai, occupandosi di programmi di servizio e intrattenimento. Dal 2017 è Direttore Responsabile di Health Online, periodico di informazione sulla sanità integrativa.

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