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Gli effetti del lockdown sui nostri figli, 7 mila famiglie italiane “intervistate”
Oblio. Sospensione. Ri-adattamento. Sono tanti i modi con cui potremmo etichettare il periodo del lockdown in Italia, e non meno negli altri Paesi del globo. Due mesi in cui il mondo di ciascuno si è ridotto alle mura domestiche danneggiando la socialità e tutto ciò che ha a che vedere con l’interazione tra più persone (lezioni scolastiche, eventi, manifestazioni e iniziative di varia natura) (https://healthonline.healthitalia.it/covid-19-e-salute-mentale-prima-parte/). “È un sacrificio che tutelerà la salute pubblica”. Un incoraggiamento ripetuto a non finire da governanti e capi politici che hanno dovuto fare i conti per la prima volta con un’emergenza epidemiologica senza precedenti (almeno recenti) ancora in atto seppur meno drammatica. Che fare? La soluzione principale è stata quella di tenere a casa quanta più gente possibile. Certamente un piano strategico efficace che ha sortito gli effetti sperati ma le conseguenze ci sono state. Disturbi del sonno, attacchi d’ansia, aumento dell’irritabilità. Sono questi alcuni sintomi emersi negli adulti ma anche nei più piccoli (https://healthonline.healthitalia.it/le-conseguenze-psicologiche-della-quarantena-nei-bambini/) che da un giorno all’altro si sono ritrovati in casa senza i propri compagni di giochi, orfani di insegnanti e di educatori, in attesa che tutto finisse.
Si concentra proprio su di loro l’indagine sull’impatto psicologico del COVID-19 nelle famiglie in Italia elaborata dall’Irccs Giannina Gaslini di Genova e guidata dal neurologo dottor. Lino Nobili, a capo del Dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’Istituto. Il questionario è stato raccolto a quindici giorni di distanza dall’inizio del lockdown, tra il 24 marzo e il 3 aprile. Dall’analisi delle risposte è emerso che l’isolamento ha causato una condizione di tensione con ripercussioni non solo sulla salute fisica ma anche su quella emozionale-psichica, dell’intero nucleo familiare.
. “Ringrazio il Gaslini – ha commentato la sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa – per l’impegno profuso anche in questa occasione a favore della salute dei più piccoli e degli adolescenti. È importante oggi essere consapevoli di quanto le misure assunte dal governo di chiusura e isolamento, che pure hanno messo in sicurezza la salute delle famiglie italiane, abbiano pesato su bambine, bambini e adolescenti. Sono loro quelli che hanno pagato un prezzo particolarmente alto durante il lockdown. Non poter andare a scuola, non poter vedere le proprie maestre e i propri compagni di classe, non poter correre e giocare in un parco con i propri amici li ha certamente penalizzati. Per questo dobbiamo oggi fare in modo di accompagnarli per mano fuori per far ritorno a una quotidianità che vorremmo fosse la più bella e sicura possibile. Dobbiamo fare in modo che alla fine di un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita, si sentano più forti e sicuri, consapevoli che si può combattere e vincere anche una battaglia difficilissima come quella che abbiamo condiviso contro il coronavirus”.
Sono 6800 le persone, tra uomini e donne, intervistate in tutta Italia di cui quasi la metà (3245) genitori di figli minorenni. L’analisi dei dati emersi consente ora di offrire risposte precoci e fondate ai tanti disturbi rilevati. In riferimento ai bambini sotto i 6 anni, i disturbi più frequenti registrati sono stati:
- aumento dell’irritabilità
- insonnia
Per quanto riguarda i bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni:
- sensazione di mancanza d’aria
- significativa alterazione del ritmo del sonno
- instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore