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Variante sudafricana Omicron: per l’OMS è una “variante di preoccupazione”
In Belgio registrato il primo caso in Europa. Per la Commissione Europea stop ai voli da e verso i paesi in cui è presente la nuova variante e aggiornamento vaccini.
Il virus Sars-CoV-2 continua a mutare. Dopo la variante Delta che continua a tenere alta l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica, arriva la variante sudafricana, battezzata Omicron dall’Oms. Secondo l’OMS è una “variante di preoccupazione”. Perché? L’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega che la variante sudafricana “Ha un ampio numero di mutazioni, alcune delle quali preoccupanti. Gli elementi preliminari suggeriscono un aumentato rischio di reinfezione con questa variante in confronto ad altre varianti di preoccupazione”.
Secondo gli scienziati il gran numero di mutazioni della nuova variante potrebbero non solo renderla più trasmissibile ma anche aiutarla a eludere il sistema immunitario: ha infatti 32 mutazioni nella proteina spike (la parte del coronavirus che le conferisce la sua forma caratteristica e la chiave per affinché il virus entri nelle cellule umane), molto più di Beta e Delta messi insieme.
Prima segnalazione variante Sudafricana e i casi finora registrati nel mondo. La variante. Identificato primo caso di variante Omicron in Italia
La variante B.1.1.529 è stata segnalata per la prima volta all’Oms dal Sudafrica il 24 novembre scorso. La situazione epidemiologica nel Paese è stata caratterizzata da tre picchi distinti nei casi segnalati, l’ultimo dei quali è stato prevalentemente da variante Delta. Nelle ultime settimane, però, “le infezioni sono aumentate vertiginosamente – si legge nella nota dell’Oms – in coincidenza con il rilevamento della variante B.1.1.529. La prima infezione confermata nota da B.1.1.529 proveniva da un campione raccolto il 9 novembre 2021”. “Il numero di casi di questa variante sembra essere in aumento in quasi tutte le province del Sudafrica”, spiegano gli esperti precisando che l’attuale diagnostica basata sui test molecolari “continua a rilevare” la variante Omicron. Il National Institute of Communicable Diseases sudafricano ha riferito che la presenza della variante è stata documentata con il sequenziamento in 22 casi positivi, per lo più giovani, ma se ne segnalano già molti altri da vari laboratori del Paese. Il Sudafrica ha un tasso di vaccinazione di appena il 24% della popolazione totale e si ipotizza che le tante mutazioni si siano accumulate in un contagiato immunodepresso che ha lottato con il coronavirus per settimane o mesi.
Finora i casi di variante Omicron sono stati rilevati in: Botswana (6), Sud Africa (59), Hong Kong (2) e Israele (1). La variante sudafricana è arrivata anche in Europa: in Belgio è stato identificato un caso di Sars-Cov-2 da variante Omicron in una giovane donna che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto via Turchia. Dopo il primo caso in Belgio, il Regno Unito ha annunciato di averne rilevati due sul proprio territorio. È notizia recente che in Olanda è ormai quasi certo che 61 passeggeri, arrivati con voli dal Sudafrica, e risultati positivi abbiano contratto la nuova variante.
Due i casi confermati di Omicron anche in Germania: a Monaco, nella ricca Baviera. In Italia, presso il Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, è stata identificata una sequenza riconducibile a Omicron in un residente in Campania rientrato dal Mozambico. L’uomo è vaccinato con doppia dose, è asintomatico e sta bene. Lo rende noto l’Iss. Dieci giorni fa aveva fatto rientro in Italia dal Mozambico, atterrando con un volo a Roma e facendo poi tappa a Caserta, dove vive con la sua famiglia. Dovendo poi ripartire per l’Africa sempre per motivi di lavoro, l’uomo si è presentato all’aeroporto di Milano sottoponendosi al test prima dell’imbarco dove è risultato positivo alla variante Omicron. Immediatamente è stato posto in isolamento come il resto della sua famiglia. Sono già stati programmati i sequenziamenti sui campioni dei contatti familiari del paziente risultati positivi e residenti nella regione Campania.
Gli esperti sono al lavoro per studiare l’identikit della nuova variante. “Sono in corso numerosi studi”, informa l’Oms, e il gruppo di esperti Tag-Ve che segue l’evoluzione del virus “continuerà a valutare questa variante. L’Oms comunicherà le nuove scoperte agli Stati membri e al pubblico, se necessario”.
Intanto in Italia prosegue spedita la campagna di vaccinazione e vista la diffusione della nuova variante, il Ministero della Salute raccomanda di rafforzare e monitorare le attività di tracciamento e sequenziamento in caso di viaggiatori provenienti da Paesi con diffusione della variante Omicron e loro contatti o nei casi di focolai caratterizzati da rapido ed anomalo incremento di casi, inoltre applicare tempestivamente e scrupolosamente le misure già previste di quarantena e isolamento in seguito alla diffusione della variante Delta. Le raccomandazioni alle Regioni sono contenute in una circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della prevenzione sanitaria Giovanni Rezza.
L’Istituto Spallanzani di Roma ha costituito una task force per analizzare i dati. “In relazione alla comparsa della nuova variante di Sars-CoV-2, B11529, isolata in Sudafrica, l’Istituto Spallanzani ha costituito una task force per analizzare dati che afferiscono a livello internazionale e predisporre il sequenziamento dei ceppi ai fini di sorveglianza virologica – annuncia l’Inmi Spallanzani di Roma – L’Istituto Spallanzani, grazie all’intervento del ministero degli Esteri, si è messo in contatto con l’ambasciatore italiano in Sudafrica Paolo Cuculi che sta facilitando i contatti con il Nicd sudafricano. La task force avrà a breve una call internazionale con gli esperti del Nicd per discutere dei dati e confrontarsi sulle misure da adottare”. “Questa è la risposta immediata dello Spallanzani e dell’intero sistema Paese – ha sottolineato il direttore dell’Inmi, Francesco Vaia – alla preoccupazione che insorge nei cittadini rispetto a questa variante. Il messaggio che lanciamo è: facciamo attenzione, osserviamo, studiamo e poi verifichiamo quali sono le azioni per combattere questa altra ulteriore variante”.
Misure per limitare la diffusione di Omicron: stop ai voli aerei da e verso i paesi in cui è presente la nuova variante e aggiornamento vaccini anticovid
La nuova variante preoccupa il mondo. La Commissione europea invita a fermare i voli aerei da e verso i paesi in cui è presente la nuova variante e chiede un aggiornamento dei vaccini. “La Commissione europea proporrà, in stretto coordinamento con gli Stati membri, di attivare il freno di emergenza per interrompere i viaggi aerei dalla regione dell’Africa meridionale a causa della variante B.1.1.529” del coronavirus, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen secondo la quale la sospensione di tutti i voli con i Paesi interessati contribuirà a limitare la diffusione della variante. “I viaggiatori di ritorno dalla regione – ha aggiunto – dovranno “rispettare rigide regole di quarantena”. L‘Italia ha già vietato l’ingresso a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. Stesso provvedimento è stato adottato da: Gran Bretagna, Germania, Francia, Olanda. Israele ha vietato ai suoi cittadini di viaggiare in Africa del sud. In India, invece, è stato disposto di effettuare “rigorosi screening e test” dei viaggiatori che erano arrivati dal Sudafrica e di rintracciare e testare i loro contatti. Il governo giapponese ha deciso di imporre 10 giorni di quarantena per i visitatori provenienti dal Sudafrica e da altri cinque paesi africani. Gli Stati Uniti da oggi, lunedì 29 novembre, vieta l’ingresso a viaggiatori del Sudafrica e di altri 7 Paesi africani.
Ecdc: “Nuova variante può essere più trasmissibile e sfuggire vaccini”
La variante Omicron sembra presentare un aumento del rischio di reinfezione e pare avere una capacità di trasmissione ancora maggiore rispetto ai ceppi precedenti. Non è chiaro per ora se sia più o meno resistente ai vaccini anticovid (anche se Pfizer/BioNTech ha fatto sapere che in tre mesi potrebbe avere le dosi pronte per la variante) ma i test diagnostici Pcr sembrano continuare ad essere validi.
Secondo l’ultimo aggiornamento settimanale sulle malattie infettive del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie, è probabile che “la nuova variante rilevata in Sudafrica, B.1.1.529, sia associata a un livello molto alto di trasmissibilità e fuga immunitaria significativa”. Finora, invece, “non ci sono prove di cambiamenti nella gravità dell’infezione”.
“Il 25 novembre 2021 – spiega l’ente – l’Ecdc ha designato la variante di Sars-CoV-2 appartenente al lignaggio Pango B.1.1.529, come variante di interesse (Voi). Si teme che l’elevato numero di cambiamenti delle proteine Spike possa portare a un significativo cambiamento delle proprietà antigeniche del virus”.
La Commissione Europea chiede aggiornamento dei vaccini
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha chiesto l’aggiornamento dei vaccini. “Le notizie relative alla nuova variante covid sono molto preoccupanti – ha affermato – Ho parlato con gli scienziati e con i produttori di vaccini. Condividono la preoccupazione: per favore, vaccinatevi in fretta se non lo avete già fatto e seguite le regole per proteggervi”. Non è escluso che possano servire versioni aggiornate dei vaccini attualmente disponibili. “I contratti dell’Unione Europea con i produttori – ha specificato – prevedono che il vaccino debba essere immediatamente aggiornato alle nuove varianti che emergono. L’Europa ha preso precauzioni”.
La riposta di Pfizer e Moderna
Immediatamente è arrivata la risposta delle case farmaceutiche che hanno sviluppato e reso disponibili i primi vaccini anti covid. Per aggiornare il vaccino contro la nuova variante Pfizer fa saper che ci vorranno 100 giorni. “Nel caso in cui emerga una variante di fuga dal vaccino, Pfizer e BioNTech prevedono di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella variante in circa 100 giorni, previa approvazione normativa”, si legge in una nota. “Stiamo continuando costantemente con gli sforzi di sorveglianza incentrati sul monitoraggio delle varianti emergenti che potenzialmente sfuggono alla protezione del vaccino. Come sempre – concludono – continueremo a seguire la scienza mentre esaminiamo i migliori approcci per proteggere le persone da Covid”.
Pfizer aveva già annunciato di essere al lavoro per studiare la variante africana e valutare eventuali modifiche al vaccino contro il covid. “Comprendiamo la preoccupazione degli esperti e abbiamo immediatamente avviato le indagini sulla variante B.1.1.529”, individuata in particolare in Sudafrica. “La variante differisce notevolmente dalle varianti osservate in precedenza perché presenta ulteriori mutazioni localizzate nella proteina Spike. Ci aspettiamo più dati dai test di laboratorio al più tardi tra due settimane”, le parole di un portavoce di Pfizer al canale all news francese BfmTv.
Anche la casa farmaceutica statunitense Moderna è al lavoro per sviluppare una dose di richiamo specifico per la variante del Covid-19 cosiddetta Omicron. “Fin dall’inizio, abbiamo detto che mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve. Le mutazioni nella variante Omicron sono preoccupanti e da diversi giorni ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per attuare la nostra strategia per affrontare questa variante”, afferma in una nota il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel. “Abbiamo tre linee di difesa che stiamo portando avanti in parallelo – ha spiegato – abbiamo già valutato un booster a dose più alta di mRNA-1273 (100 µg). In secondo luogo, stiamo già studiando due candidati booster multivalenti nella clinica che sono stati progettati per anticipare mutazioni come quelle che sono emerse nella variante Omicron e i dati sono attesi nelle prossime settimane e, terzo, stiamo rapidamente avanzando un candidato booster specifico per Omicron (mRNA-1273.529)”.